Il valore di niente

Probabilmente sarebbe stato facile disinteressarsi del problema che si era manifestato quella mattina in ufficio. Una lavata di capo da parte del nostro dirigente ai danni di una collega, una ragazza giovane, con poca esperienza, un’impiegata come tante, quasi anonima. Lei aveva annuito, gli occhi bassi, in piedi davanti alla scrivania del suo superiore. L’ufficio del capo, in fondo a … Continua a leggere

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Nessuna attenuante

L’uomo di colore era rimasto fermo sul marciapiede, davanti alla porta a vetri di quel piccolo negozio, con le macchine che transitavano rumorosamente lungo la strada e le persone che si muovevano a piedi in quella zona tutta commerciale della città. Svolgeva da un anno una normale attività di rappresentante di commercio, ma quando c’era qualche trattativa difficile faceva intervenire … Continua a leggere

La polvere sul campo di calcio

Il sole poco sopra alle case spariva ogni tanto dietro a dei grandi nuvolosi tutti bianchi e rigonfi. Un odore di terra era rimasto nell’aria, quasi a ricordare ancora le grida e gli schiamazzi che quel pomeriggio si erano rincorsi tra quei paletti raffiguranti le porte, retti alla meglio con dei piccoli cumuli di sassi che ogni tanto venivano risistemati. … Continua a leggere

Immobile, senza alcun desiderio

Resto sdraiato sull’erba di questo giardino senza preoccuparmi di niente. Le mie braccia sono inerti, le mie gambe pare non abbiano peso. Sono sicuro che qualcuno mi abbia notato, forse si è chiesto che cosa stia facendo, fermo così sopra quest’erba un po’ umida. Ma a me non importa ciò che pensano gli altri, guardo il cielo, ascolto la terra, … Continua a leggere

Estraneo a tutto

Un uomo attraversa la strada. Cammina con calma, si guarda attorno diligentemente, osserva tutti gli elementi capaci di attrarre la propria attenzione. L’uomo sente il dovere di compiere ogni suo atto in maniera ponderata, che sia tenere le mani sprofondate nelle tasche dell’impermeabile, o decidere il tragitto migliore per tornarsene a casa. Sa benissimo dentro di sé che molte cose … Continua a leggere

L’ottimismo che trascina la volontà

“Davvero, non devi preoccuparti di ciò che dicono queste persone, sono soltanto invidiose, in fondo non ne capiscono molto del tuo lavoro, devono solo scrivere qualcosa per rispettare il loro contratto, meglio se quel trafiletto che buttano giù sul giornale riesce a sciupare qualcosa, così sono ancora maggiormente apprezzati”, aveva detto lei con il suo modo sempre ottimistico di parlare … Continua a leggere

Il silenzio eloquente

Marco ha un amico con il quale va spesso in un bar. Tutt’e due stanno lì, certe sere, e lasciano che qualcuno scambi con loro un saluto, qualche battuta, la possibilità di pagar loro un caffè. Sono atteggiamenti normali, pensa Marco, comportamenti di tutti, basta riuscire in qualche maniera a passare la serata, a sentirsi bene, in compagnia con altre … Continua a leggere

Il significato di tutto

Certe volte, quando mi reco da un amico o da un conoscente per una visita di cortesia, capita che io mi sieda su di una poltrona, mi metta comodo, e senza alcuna fretta cominci a parlare di me, delle mie cose, dei miei ricordi lontani o vicini. I miei amici ascoltano, pazienti, lasciano che io snodi le mie ricostruzioni, che … Continua a leggere

Le premesse per la serenità

Perché mai dovrei fare quello che dicono gli altri, pensava il signor Solmi. Sembrano tutti pronti a dirti quello che non li riguarda affatto, solo per il gusto di indicarti quale sia la maniera più adatta per spersonalizzarti. Proprio nel momento in cui tutti paiono convinti di qualcosa, io mi sento assolutamente persuaso del suo contrario. Certe volte sembra che … Continua a leggere

Accadimenti irripetibili

Il piccolo ufficio d’angolo al primo piano di quel palazzo, era in disordine come sempre. Fuori dalla finestra che dava su una delle piazze più frequentate, la gente sui larghi marciapiedi circolava copiosa nell’ora di punta, come ogni giorno. Lui aveva socchiuso i vetri per far entrare un po’ d’aria, poi aveva dato un’occhiata alla posta e alle cose più … Continua a leggere

Una lettera senza importanza

Accanto alla panchina nei giardinetti dove il signor Calamassi era solito andarsi a leggere il giornale per far trascorrere almeno un’ora della sua interminabile mattinata, un piccolo foglio di carta piegato in due era rimasto sull’erba, come smarrito o dimenticato da qualcuno che oramai sicuramente era lontano. Il signor Calamassi lo aveva notato, mentre raggiungeva il suo luogo di lettura, … Continua a leggere

L’enigma dell’evidenza

“Sono soltanto sciocchezze”, aveva detto lui con indifferenza e senza guardarla. Stava cercando di pensare a quale abbigliamento sistemare dentro alla valigia, ma, pur non dandole importanza, aveva anche appena finito di ascoltare una serie di sottili accuse di indifferenza da parte di sua moglie, da lei notate, così almeno aveva sostenuto, da diversi mesi a questa parte. Lui aveva … Continua a leggere

Un oggetto comune e prezioso

Un mozzicone di matita in un angolo, rimasto lì chissà quanto tempo. Angi si volta, vede il mozzicone, cerca di rammentarsi in quale occasione possa essergli caduto per andare ad infilarsi là dentro. Ma la memoria non sembra aiutarlo, e tra l’altro gli pare, guardandolo meglio, un tipo di matita che in genere non ha mai adoperato. Forse sarà caduta … Continua a leggere

Non servirà

A chi interesserà poi tutto questo rumore, questa confusione nata solo dentro la testa, questo bisogno di dirsi qualcosa, ma tanto per dircela, perché altrimenti, scusa sai, non mi sentivo bene, a posto con gli altri, in pace con me stesso. A chi servirà questo aver fatto tanta barriera per frenare, per zavorrare il più possibile a terra ciò che … Continua a leggere

Lungo marciapiedi senza destinazione

Certe volte i segni intorno a me pare desiderino spiegare meglio qualcosa della realtà e indicare una nuova strada per riuscire a comprenderla, un diverso modo per intendere tutto, pensava tra sé la persona anziana mentre camminava lentamente lungo un marciapiede qualsiasi. Le porte delle case si aprono, il mondo si disvela attraverso gli occhi di persone comuni come me … Continua a leggere

Lo sciopero immorale

Gli uomini si erano raccolti tutti da una parte, in silenzio ma come confabulando tra di loro, seduti svogliatamente sulle grosse pietre al sole e al vento. Le donne invece erano rimaste in piedi, vicino alla scalinata della Chiesa, in attesa di qualcosa sulla piazza del loro minuscolo villaggio. Invece niente era accaduto, e per parecchio tempo, solo a un … Continua a leggere

La sorgente miracolosa

Il paese era sito ai piedi di una collina verdeggiante, ed ogni estate in tanti vi salivano seguendo i sentieri tra la vegetazione per goderne l’aria fresca. C’era un gruppo di rocce polverose ai piedi di quel monte, poco distante dalle ultime case del paese, e qualcuno a luglio notò che nonostante il sole e il secco di quei giorni, … Continua a leggere

Il mondo insopportabile

Mi siedo, nel sole quasi estivo, su di una panca di legno davanti casa mia. Penso che niente valga quanto questa luce, quest’aria tiepida che mi scalda. I miei familiari mi controllano da casa, non vogliono che faccia qualche altra stupidaggine, ma io non ne ho alcuna intenzione. Sto seduto nel sole, mi sento bene, forse mi annoio, ma che … Continua a leggere

Cambierà questa vita

Cammino in mezzo agli altri e immagino sia evidente la mia solitudine. La pulizia e l’accuratezza dei miei vestiti e del mio corpo che fino a ieri per me erano un vanto, hanno lasciato spazio oggi ad una trascuratezza e ad una indifferenza per tutto ciò che riguarda elementi voluttuari del genere. Si tratta di cambiare, questo è l’imperativo che … Continua a leggere

Fantastiche probabilità

Il letto, in quella cameretta a due posti in fondo al corridoio della clinica, era comodo. Dalle sue sponde pareva che tutto cadesse a terra verticalmente, lenzuola, coperte, qualsiasi oggetto appoggiato là sopra, ma tutto l’insieme sembrava ancorato a dei robustissimi tiranti costituiti da cavi d’acciaio che ruotavano lentamente su delle pulegge, a seconda delle tante posizioni che gli infermieri … Continua a leggere

La lezione per diventare normali

Il gruppo degli uomini, rimasti seduti al margine del ballo estivo all’aperto in fondo al paese, aveva continuato a ridere e a sorridere bevendo e guardando le coppie impegnate a danzare, ma alla fine sembrava che quelli lo facessero, anche se inconsapevolmente, più di loro stessi che di quanti si stavano impegnando a fondo sopra quella pista un po’ improvvisata, … Continua a leggere

Sostituzione di personale

Il Primo Affarista era in ritardo. L’altro aveva fatto riservare una saletta in albergo per il loro incontro, e adesso restava seduto continuando a prendere appunti, a lavorare ad un file sul suo portatile e a parlare al telefono sottovoce con certe persone degne della propria fiducia. E intanto attendeva. Il cameriere aveva servito un caffè e dell’acqua minerale gassata, … Continua a leggere

La calma artificiale

L’uomo camminava per strada insieme a tutti i pensieri che gli giravano nella testa, ed i suoi passi cercavano di scansare i piccoli accumuli d’acqua che si erano formati sui marciapiedi, dopo la pioggia insistente di quel pomeriggio. In giro si vedevano poche persone, la maggior parte dei negozi aveva già chiuso, le strade lucide portavano via le ultime auto. … Continua a leggere

Una sfumatura dell’espressione

“Certe volte, Herbert, non ti riconosco…”, aveva detto la donna spegnendo nel posacenere la sua sigaretta fumata solo a metà. Sedeva, evitando di appoggiarsi allo schienale della sua sedia, ed evitava di guardarlo, come se cercasse di stare distaccata da tutto. Lui aveva detto qualcosa, senza spiegarsi, pronunciando sottovoce certe isolate parole che nel suo immaginario sembravano vagare dentro alla … Continua a leggere

Impossibilità quotidiane

La mattina dietro le tende appare livida, proprio come ieri. Ho trent’anni, mi sento già vecchia, senza entusiasmo, indosso qualcosa e giro per casa cercando gli oggetti che mi rassicurano. Il mio turno di lavoro al negozio è al pomeriggio, avrei tutta la mattina per me, ma non riesco a far niente. Inizio con fatica a riordinare la cucina, tanto … Continua a leggere

La propria convinta solitudine

Il signor Bonelli dalla sua finestra osservava immobile e in silenzio il traffico lungo la strada cittadina davanti casa sua. Poteva passare per combinazione qualcuno che conosceva, e lui sarebbe stato pronto a salutarlo; altri avrebbero potuto fargli un cenno dalla strada per raggiungerli, per invitarlo a prendersi un caffè nel locale all’angolo, e lui li avrebbe seguiti volentieri. Ma … Continua a leggere

Certe fotografie in bianco e nero

La sera della festa erano in sei, Antonio ricordava tutto perfettamente. Per loro non era un’occasione precisa, avevano soltanto deciso che quel sabato era il giorno giusto, c’era gente in giro, potevano mescolarsi agli altri e senza cattiveria ridere di loro. Fulvio era giunto per primo a casa di Loris, e loro due avevano deciso che sarebbero andati in un … Continua a leggere

Frammento di un pensiero poco importante

Ci vado, entro dentro, vedo cosa c’è. Questa l’idea principale. Poi seguono tanti punti interrogativi prima della decisione vera. Eppure sembra impossibile che possa essere diverso da come sono riuscito a pensarlo. Poi basta una sola, semplice porta chiusa e tutto perde importanza. Mi sono sforzato, ho provato a tirar fuori tutto quello che in me pareva tendesse verso quella … Continua a leggere

Il dolce letto del fiume

La ragazza, sulla sponda del fiume, si era legata sopra le spalle il suo vecchio zainetto di scuola riempito di pietre, ed adesso restava là a piangere, assolutamente incerta sulla decisone da prendere. Ormai era buio su quel tratto di argine che le era sempre piaciuto, dove tante volte era andata con lui, nessuno avrebbe più potuto notarla, ma la … Continua a leggere

Il disegno per la copertina di un libro

La lampada illumina il piano dello scrittorio in modo implacabile, con la sua luce decisa, definita. Osservo i pochi oggetti là sopra, le carte disordinate, le matite, i piccoli abbozzi di disegno che ho già tentato più volte. Non so, non riesco a capire: è come se le idee per questo soggetto che vorrei disegnare fossero tutte fuggite, e niente … Continua a leggere

Il mercato quotidiano

Il signor Vannini e la sua consorte, come già era accaduto qualche altra volta anche se non di frequente, avevano invitato per quella sera i coniugi Rilotta a prendere un caffè in casa loro. Si erano accomodati nelle poltrone del salotto e dopo poco la signora Vannini era tornata con uno scintillante vassoio con il caffè e dei pasticcini. La … Continua a leggere

Il risultato migliore

Le parole di Franco si erano immediatamente imbrogliate mentre cercava di dire qualcosa di carino. Aveva ripetuto come balbettando qualche sillaba, e Laura gli aveva sorriso, come se fosse disposta per una volta a perdonare un ragazzo un po’ pasticcione. Ma Franco non voleva che lei sopportasse la sua timidezza, e neppure che a lui fosse perdonato qualcosa per simpatia … Continua a leggere

Il crollo del panorama

Lei generalmente osservava il panorama fuori dall’abitacolo, intorno alla strada, quella porzione di strada che si snodava davanti al parabrezza dell’auto. In certi momenti pareva che i suoi pensieri seguissero le onde sinuose delle colline, evitando che gli oggetti di quelle sue immagini si scostassero mai troppo dai suoi preferiti. “Guarda la fila di quei cipressi, come disegna tutto il … Continua a leggere

La scomparsa di Cicala

“Lo so che non avrei mai dovuto avere un’opinione così netta e definita. Si tratta del fatto che normalmente tutti hanno parole leggere, interpretabili in un modo o nell’altro, in maniera che con un semplice sorriso le cose generalmente si mettono subito a posto. E’ sgradevole invece dire davvero quello che si è sempre pensato, ti fai il vuoto attorno … Continua a leggere

Una coscienza di civiltà

L’uomo passò buona parte del pomeriggio sprofondato nella sua comoda poltrona. Aveva sfogliato un giornale lasciandosi catturare da alcuni articoli sulla politica, e in seguito aveva letto qualche pagina di un libro che portava avanti da un mese ricordando purtroppo ben poco delle pagine precedenti. Infine si lasciò catturare dalla finissima polvere d’oro nell’aria illuminata da una porzione di raggi … Continua a leggere

La ragionevolezza di quanto detto

Certo è che spesso tutto è confuso. Si tratta d’iniziare con il dire qualcosa pensando ad un soggetto differente. Ci si impappina, si tossisce, si prende tempo. A volte le domande di qualcuno o gli interrogativi propri ci incalzano, così, si cerca immediatamente di recuperare, e anche se non si sa rispondere adeguatamente si va avanti sulla linea di un … Continua a leggere

Apoteosi della signora Bertani

Si sbaglia, disse la donna ad un’altra che le aveva appena detto, buongiorno signora Bertani; non mi chiamo così, mi dispiace. Mi scusi, disse quella, non sono molto fisionomista, ma adesso che la osservo un po’ meglio devo riconoscere che ha proprio ragione. Eppoi sarebbe stato ben strano, la signora Bertani abita oltre il viale e non ci viene mai … Continua a leggere

Il mondo senza gli occhiali

Sono dentro al marasma. Mi ci trovo proprio nel mezzo, lo sento, disse a bassa voce l’individuo con gli occhiali. L’altro era perplesso, annuiva, si lisciava la cravatta senza parlare ed osservava dei fogli sopra ad un tavolo. Fuori dalla finestra la giornata scivolava via come sempre, il traffico lungo la strada era indifferente di tutto, ognuno badava soltanto alle … Continua a leggere

La strada da fare

Lucia sentiva su di sé una responsabilità che non aveva mai provato. Una sensazione, la sua, come di sentirsi importante e contemporaneamente intimidita. Tra poche settimane avrebbe compiuto ventidue anni, ma in tutto quel tempo le poche cose che aveva fatto non le aveva mai prese troppo sul serio. Anche smettere di andare a scuola lo aveva deciso insieme con … Continua a leggere

Una cosa qualsiasi in cui credere

Tra i miei pensieri tutte le cose si frantumano in sciocchezze. Ascolto qualcuno che parla, che spiega le proprie convinzioni, ed io vorrei scuotere la testa, mostrare che non credo affatto in quello che viene detto, ma non voglio apparire negativo, così resto in silenzio, lo sguardo basso, immobile, di chi almeno pensa qualcosa, riflette sopra la realtà. Certe volte … Continua a leggere

Sangue e dolore

Lui stava spesso seduto sulla sua solita sedia, nella medesima posizione, ma il forte ronzare di quel silenzio era impietoso, lo faceva quasi star male. Allora certe volte gli accendevano il televisore davanti, ma lui non lo vedeva neanche, sentiva soltanto un brusio inconcepibile in mezzo a delle macchie di colore luminoso. Quando se ne stava lì, dentro la casa, … Continua a leggere

Al ritmo di salsa

Dietro al sipario della mia scrivania, di questi fogli, delle cartelle, di tutti gli insopportabili incartamenti che si ammucchiano, e di quelle pratiche delle quali, da quando sono entrato qua dentro, vincitore come molti di un qualsiasi concorso per impiegato comunale, devo occuparmi per ruolo, per posizione lavorativa, per mestiere, non posso fare altro che abbassare lo sguardo su un … Continua a leggere

Briciole di pane

Praticamente, come tutta la casa, la cucina era piccola, il tavolo era addossato ad una parete, e il resto era lì, il gas con la bombola, il frigorifero che funzionava anche come piano d’appoggio, il lavello perennemente ingombro di qualcosa. Quello era l’appartamento che Carlo aveva trovato in affitto all’inizio dell’università, là dentro ci poteva abitare soltanto una persona, tanto … Continua a leggere

La casa in campagna

Tutto era stato già detto, sia in quella che nelle riunioni precedenti della grande società finanziaria. Inutile sforzarsi ulteriormente, pensava il sig. Ferri, non troveremo mai una strategia migliore di quella che è stata già messa a punto. Era stanco di quegli incontri, gli pareva che tutto quel mondo fosse ormai asettico, freddo, e i comportamenti sempre i medesimi, ingessati, … Continua a leggere

Soltanto dieci minuti

“Non sono nervoso; solo mi pare tu abbia messo sulle labbra un rossetto troppo vistoso, per esempio…”, aveva detto lui con parole tese, senza guardarmi. Io ero rimasta in silenzio, continuando a camminare al suo fianco e cercando come di mordere sulla mia bocca quel colore che a lui aveva dato tanto fastidio. Quasi arrancando per cercare di stare al … Continua a leggere

Ritrovarsi

Aveva camminato molto quel giorno, in certi tratti di strada anche più lentamente del solito, quasi svogliatamente. Aveva tempo, l’intera giornata a disposizione, e passeggiare in città senza una meta precisa era per lui un’attività che gli permetteva di ripensare agli ultimi tempi. Sapeva fin dall’inizio che nel suo girare da una strada a quell’altra sarebbe inevitabilmente passato, forse anche … Continua a leggere

Per sempre al suo posto

Aveva chiuso la serranda da dentro, una volta terminato l’orario di lavoro del suo piccolo negozio di giornali, in modo che nessun cliente ritardatario avesse la possibilità di venire a cercare la Gazzetta dello Sport o chissà cos’altro, e lui potesse rimanersene da solo almeno per un’ora, per conto proprio. Doveva fare un piccolo inventario, era tutta la settimana che … Continua a leggere

L’ultima Università

I primi due si ritrovavano in una fotografia in bianco e nero, in cui si riconosceva una giornata quasi estiva, le loro espressioni rilassate ma non sorridenti, i corpi magri e immobili in una posizione qualsiasi, le braccia inerti, disoccupate. Difficile era stabilire l’ultima volta in cui erano effettivamente stati visti: il tempo passato e la memoria adesso erano in … Continua a leggere

Un dolore tra lo stomaco e il cuore

Cosa potevo pensare di me alla fine di un giorno qualsiasi praticamente sprecato alla ricerca di giustificazioni accettabili? Avevo lasciato scorrere gli ultimi anni quasi fossero materiale di altri, o senza importanza, come se il tempo fosse un involucro inerte lasciato in un angolo a lasciarsi riempire, senza criteri, senza scegliere niente. Al mattino avevo aperto gli occhi di scatto, … Continua a leggere

Soprattutto abitudini

I due era già molti anni che non si rivolgevano più la parola, il loro atteggiamento tra gli abitanti del loro paese era ormai proverbiale, ma quel comportarsi per loro era diventato con il tempo poco più di un’abitudine, e né l’uno né l’altro oramai ricordava il motivo per cui avevano iniziato a fare così. Naturalmente avevano sempre continuato a … Continua a leggere