Implacabile e crudele.

 

Dapprima cammino in fretta, come se non avessi il tempo per fare neppure la metà di quello che vorrei, poi però rifletto meglio che invece ho tutta la mattina soltanto per giungere fino all’ufficio Postale, mettermi in fila davanti allo sportello, fare le mie cose, e quindi tornare tranquillamente verso casa, ed allora rallento, fino addirittura a fermarmi ogni poco per osservare qualche vetrina e guardarmi attorno. La giornata è soleggiata, anche se c’è poca gente in giro, ma a me non interessa, mi basta che tutto fili via liscio, e che non ci siano complicazioni di alcun genere. Devo soltanto pagare due bollette all’impiegata, roba da dieci minuti, ma sono sicura che troverò qualche conoscente che mi saluterà, che mi farà delle domande anche insidiose, e allungherà facilmente ogni discorso tanto per curiosare un po’ tra le mie argomentazioni. Da quando mi sono separata vivo da sola, lo sanno tutti nel paese, e molti di loro forse si chiedono come riesca a trascorrere tutto il tempo libero che mi ritrovo adesso, senza mai farmi vedere in giro. Per una come me, che non ha mai lavorato, dedicando le sue giornate esclusivamente alla propria abitazione e a suo marito, ritrovarsi in solitudine da ormai più di un anno a questa parte, non è certo una variazione di poco conto, ed anche se lui adesso mi fa giungere regolarmente l’assegno mensile pattuito davanti al giudice, la mia giornata resta vuota, quasi completamente priva di impegni. Vorrei trovarmi un’occupazione, anche di poche ore al giorno, ma quando hai cinquant’anni e nessuna esperienza di lavoro, diventa complicatissimo introdursi nel mondo dei mestieri. Potrei forse rivolgermi almeno ad un’associazione per fare del volontariato, ma non riesco a decidermi, e sono molto titubante nel prendere degli impegni.

Infine, giungo davanti agli uffici Postali, ma, già prima di essere lì, vedo che si è formata una piccola folla di persone che staziona ad una certa distanza, così chiedo ad una signora che cosa stia succedendo. <<C’è una bomba>>, dice quella, <<tra poco arriveranno i carabinieri per disinnescarla, in ogni caso le Poste almeno per oggi sembra proprio che resteranno chiuse>>. Non voglio avere delle opinioni, mi pare quasi un’ironia ciò che a volte capita, in ogni caso mi soffermo assieme agli altri tanto per vedere come possono andare avanti le operazioni. Qualcuno scuote la testa, altri alzano la voce, la Direttrice delle Poste sembra quasi assediata da gente che le chiede delucidazioni, che le pone delle domande a cui peraltro non sa proprio cosa rispondere, e tutti poi vogliono sapere quando riapriranno gli uffici, e che cosa ci si deve attendere da ora in avanti. Io ascolto un conoscente che mi spiega sottovoce il suo parere: <<è tutta una messinscena; la bomba non c’è, fanno così soltanto per attirare l’attenzione sui problemi che ci sono; domani tutto sarà a posto e ben funzionante, vedrà>>. Mi scappa quasi da ridere: pare impossibile che all’improvviso si parli di cose come queste in un piccolo paese dove non succede mai niente di nuovo, e dove l’ultima faccenda su cui sprecare dei commenti è stata forse l’improvvisa fuga di mio marito dalla nostra abitazione.

Quindi mi sposto, ma rimango su questo marciapiede assieme agli altri, ad osservare chissà cosa: mi piace stare qui con metà del paese a curiosare e a immaginare quello che al limite potrebbe accadere. Qualcuno naturalmente se la prende con la sinistra, altri con la destra, e tutti hanno da dire qualcosa contro il sindaco, che ancora non si è neppure fatto vedere, e che probabilmente ha pestato i piedi a qualche pezzo grosso che adesso gli vuole mettere paura. Alcuni ridono, per quanto appare persino ridicola questa situazione, e tutti, con le mani sprofondate nelle tasche, affinano il proprio parere su qualsiasi cosa collegata a questi fatti, magari solo rimasticando ciò che sentono dire al momento, e dando subito per certe alcune idee fantasiose da cui rimangono colpiti. A me pare non ci sia poi molto di cui discutere: si tratta di ispezionare gli uffici per vedere se ci sono davvero degli ordigni, e poi smetterla con tutto questo chiacchiericcio, e far tornare il prima possibile al lavoro gli impiegati. Decido di allontanarmi, avanti che a qualcuno venga in mente di chiedermi qualcosa di mio marito, però mi dispiace non assistere agli eventi che si verificheranno magari tra pochi minuti: si dice che stia per arrivare da Pisa un piccolo marchingegno su ruote munito di una telecamera, capace di ispezionare, tramite un telecomando, tutti gli ambienti dell’Ufficio Postale, senza che nessuno rischi la vita per entrare dentro l’edificio, e molte persone restano in zona per assistere alle operazioni. I Carabinieri proseguono a dire a tutti di allontanarsi, di disperdersi, di lasciare libera la zona, ma naturalmente nessuno al momento presta loro la minima attenzione.

Infine, vado via, con le mie bollette da pagare ancora dentro alla borsa: nessuno mi ha chiesto niente di me e di mio marito, ed improvvisamente, non so, sono contenta: mi pare quasi di aver guadagnato qualche punto, forse, senza il parere implacabile e crudele della gente di questo paese.

Bruno Magnolfi

Implacabile e crudele.ultima modifica: 2023-02-13T16:00:15+01:00da magnonove
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