Eccellente opportunità.

 

Se i giorni appaiono tutti uguali, allora il tempo è fermo, non c’è niente che scorre, ed ogni momento è soltanto la riproposizione di un altro momento già precedentemente vissuto. Questo penso spesso quando al mattino mi reco all’ agenzia immobiliare presso cui lavoro, e non provo così  alcun timore per quello che potrà accadere di positivo o di negativo durante l’orario in cui sarò impegnato a proporre l’acquisto di qualche appartamento ai clienti interessati, perché sono sicuro che anche nell’arco di questa nuova giornata nulla potrà capitare che sia veramente una novità. La maggior parte delle volte mi fermo al caffè di Lorenzo per consumare una breve colazione, anche se lui a quell’ora non è ancora in servizio nel suo locale. Però per me probabilmente è soltanto un’abitudine, anche se è da dire che forse vale più il saluto cortese e sincero che ricevo dalla giovane cameriera che mi serve una tazza di latte e caffè a quel bancone, che qualsiasi altro gesto finto che sono costretto a scambiare con tante altre persone più tardi. Ad iniziare da Elisabetta, la mia collega di lavoro ed anche titolare dell’agenzia, che con la sua espressione sempre amareggiata apre e chiude ogni giorno l’ufficio, ritagliandosi una larga pausa nella zona centrale del suo orario. Per quanto mi riguarda invece, visto che la metà del mio stipendio è vincolato alle vendite che riesco ad eseguire, non rispetto un orario del tutto definito, considerato per di più che quasi nessuno desidera visionare gli appartamenti in vendita prima della tarda mattinata.

Quelle poche volte in cui, arrivando al lavoro, per qualche ragione non trovo la mia collega dietro la sua scrivania, e normalmente già impegnata con il telefono, mi sento subito una persona fortunata, e riesco ad iniziare senz’altro la mia attività con un piglio di ottimismo maggiore. In fondo dividiamo uno spazio non troppo grande, dove le nostre rispettive scrivanie si fronteggiano, posizionate con il fianco verso la vetrina che si apre sulla strada principale del quartiere, quasi del tutto coperta dagli annunci, con tanto di grandi ed esaurienti fotografie, di case, di negozi, di magazzini, e di appartamenti in vendita. Sinceramente, dipendesse da me, cambierei volentieri almeno alcune cose nella disposizione dei nostri posti di lavoro, ma tutto sommato cerco di evitare di pormi dei problemi a cui non posso dare né risposte e né opinioni. Elisabetta è una centrifuga, non sta mai senza mandare avanti qualcosa nell’acquisizione dei beni da mettere in vendita, o nel contattare qualcuno con la posta elettronica o per telefono, e durante le ore in cui io sono fuori per i normali sopralluoghi insieme ai clienti, lei ne approfitta per ricevere alla sua scrivania coloro che si affidano alla nostra esperienza per trovare dei compratori.

Generalmente vado a piedi fino in ufficio, e in seguito mi reco agli appuntamenti semplicemente con i mezzi pubblici. Un tempo avevo provato a muovermi con una buona bicicletta comprata d’occasione, però mi sembrava comunque poco decoroso farmi vedere in giro con quel mezzo, considerato anche che certe volte arrivavo sudato e affaticato agli appuntamenti. D’altra parte questa città è trafficata e caotica, e con la mia utilitaria sarebbe impossibile trovare dei buoni parcheggi, a cominciare dalla zona dove è posta l’agenzia. Perciò sono continuamente a salire e scendere su autobus e tram, ma devo dire che l’immersione completa in mezzo alla gente generalmente non mi dispiace. La mia collega al contrario non si muove mai dall’agenzia, per cui sono sempre io che devo visionare lo stato delle case e anche eseguire le fotografie che ci servono per pubblicizzare le vendite, ma tutto questo funziona abbastanza bene. Salvo il fatto che ogni giorno è simile all’altro, e che spesso riesco a confondere clienti, appuntamenti, strade e anche orari. Tutto dipende dalla fretta con cui mi trovo ad affrontare questi impegni, perché impiegando un po’ più di tempo, e qualche annotazione esauriente, tutto torna perfettamente al proprio posto.

Resta il fatto che per tutta la giornata sono in giro per la città, e certe volte mi sento un burattino senza una volontà propria, tanto da eseguire per filo e per segno tutto ciò che viene pianificato dalla consuetudine, oppure anche dal caso, ma soprattutto dalla mia collega. Non c’è niente di male, penso a volte, in fondo ognuno deve avere il proprio ruolo, e poi questo mio posto di lavoro, anche se non è il massimo possibile, è giunto in un momento particolarmente difficile per me, e quindi, proprio per questo motivo, non potrei mai evitare di ringraziare ogni giorno di aver avuto anche questa, in fondo preziosa per me, eccellente opportunità.

Bruno Magnolfi

Eccellente opportunità.ultima modifica: 2022-07-15T15:46:57+02:00da magnonove
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