Distanti da tutto.

 

Parigi quest’oggi, con i suoi centomila manifestanti spontanei, appare distante come non mai, almeno osservandola da questa tranquilla provincia; e rovistando dentro le notizie di cronaca del giornale, sembra quasi immersa in una dimensione differente nei confronti di queste deliziose cittadine costiere. Sandra legge a voce alta per tutti le notizie di un noto quotidiano francese, giusto per comprendere meglio come stiano andando avanti le cose nella capitale, però qualcosa prosegue a sfuggirle, sia a lei che agli altri, sarà la sua traduzione non sempre perfetta della lingua, oppure il suo bisogno di non sentirsi schierata da alcuna parte, se non da quella del no alla violenza. Gli altri tre tengono lo sguardo basso mentre consumano la colazione dentro al camper, dove l’aria oggi sembra ancora assonnata, e la giornata nebbiosa là fuori non sembra comunque troppo incoraggiante. Persino Ettore, il piccolo boxer, stamani ha avuto poca voglia di scorrazzare in giro come fa sempre, limitandosi, nella sua uscita in quei paraggi, in pratica all’essenziale. Antonio ha controllato l’olio del motore, trovandolo regolare, anche se ha riscontrato che soprattutto scarseggia, nel capiente serbatoio di bordo, l’acqua sanitaria per i servizi del bagno e della cucina, ed in giornata sembra necessario trovare da qualche parte un rubinetto da cui attingerne almeno una buona parte. Tutto sembra si sia scatenato proprio per gli aumenti di prezzo dei carburanti, ma è difficile credere che sia solo questo il motivo essenziale. Lo scontro è sociale, e nessuna forza riconosciuta ha cavalcato direttamente quanto sta accadendo, lasciando correre ogni informazione solo tramite i richiami via internet, anche se è difficile immaginare che l’eterna lotta tra i poveri e i ricchi non trovi la maniera esatta, prima o dopo, di essere facilmente imbrigliata e sedata dalla politica.

Tra poco c’è da rimettersi in moto, avverte tutti gli altri ancora il solito Antonio, quasi che quella vacanza fosse determinata dal maggior numero possibile di chilometri percorsi, piuttosto che dal fatto di aver trovato una località in cui sostare un po’ più a lungo. Ma nessuno ha niente da ridire, perciò si riordinano con calma tutti gli oggetti adoperati, riposizionandoli in maniera che niente possa rischiare di cadere, quindi viene riavviato il motore del camper. Adesso è Lina che si mette coraggiosamente alla guida, dopo aver consultato con gli altri la cartina stradale, e aver deciso alla fine che c’è sicuramente poco lontano ancora qualcosa di interessante da visitare. Gli scontri hanno generato ovviamente un leggero malumore sulla loro casa viaggiante, ed è piuttosto difficile sostenere che non sono cose che in qualche modo possono riguardare la loro attività di vacanzieri. I manifestanti con grande coraggio pare che siano arrivati fino a violare i cordoni di protezione dell’Assemblea Nazionale, dove naturalmente sono stati fermati dalla Polizia con l’uso di proiettili di gomma, di granate e di lacrimogeni, che hanno lasciato a terra numerosi feriti. Ma oltre questo numerosi di loro sono scesi in strada anche nei centri minori, quasi in tutta la Francia.

Renato dice che forse è meglio evitare le città maggiori della zona, Sandra sostiene subito di essere d’accordo, anche se in parte le dispiace non poter assistere di persona a qualcosa che sta avvenendo in quel momento proprio nella città a cui loro magari si trovano anche poco distanti, ma Lina la zittisce immediatamente, spiegando in due parole che in un contesto del genere o si è dei convinti partecipanti, oppure no, e non esistono altre possibilità. Così viene chiuso l’argomento, anche se naturalmente a nessuno di loro risultano indifferenti quei fatti importanti che si stanno comunque verificando. Il loro itinerario del giorno prevede ancora la visita a quei luoghi bellissimi, e quasi fuori dal tempo, che si incontrano lungo la costa della Manica, ma su questo non c’è assolutamente da trovarsi in disaccordo, anche se alla luce di quanto va accadendo, tutto ciò che si osserva appare adesso quasi appannato, fuori dal senso di verità delle cose.

Lina guida con prudenza, Antonio si è subito seduto accanto a lei quasi per aiutarla nel suo compito, ed anche se esita nel darle qualche consiglio, proprio per paura di andare a disturbare la sua sensibilità, ugualmente tiene aperta la mappa davanti a sé, scorrendo con un dito i luoghi da cui si trovano a transitare. “La distanza non è una colpa”, sembra pensare; “e noi siamo arrivati fin qui forse per sentirci proprio distanti da tutto, come attaccati ad una barca in mezzo all’oceano”.

Bruno Magnolfi

Distanti da tutto.ultima modifica: 2022-01-18T16:46:53+01:00da magnonove
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