Comportamento adeguato.

 

Diario. 9 febbraio. Oggi ci siamo fermati diverse volte lungo la strada, una volta varcato il confine. Abbiamo riscontrato che il consumo dell’acqua dentro ad un camper come questo, risulta superiore a qualsiasi immaginazione. Dobbiamo per forza cercare di adoperarne di meno, anche se non è tanto facile. Comunque viaggiamo benissimo, e ci siamo lasciati alle spalle Lione già dopo l’ora di pranzo, puntando subito dopo verso Rennes, anche se il tratto sicuramente è troppo lungo per permetterci di coprirlo in un’unica tirata. Tanto più che non abbiamo scadenze, e ci possiamo tranquillamente fermare in qualsiasi momento. Ho avuto un piccolo bisticcio con Lina, niente di particolarmente importante, però, considerando l’importanza del risparmio di acqua, le ho solo fatto notare che il lavaggio delle stoviglie del pranzo si poteva evitare usando dei piatti di carta. Naturalmente lei non si è mostrata assolutamente d’accordo con questa soluzione, così ho subito lasciato perdere la discussione. Antonio e Renato però, mi sono subito sembrati in sintonia con la mia idea, e quindi sono sicura che l’argomento risulti soltanto sospeso in questo momento, ma non certo esaurito, e ci sarà tutto il tempo e anche la maniera per affrontarlo di nuovo. Mi sono subito morsa la lingua, quando ho capito che poteva nascerne una discussione. Già prima della partenza mi ero ripromessa di evitare qualsiasi attrito possibile. Non devo mai più caderci, ho pensato.

È vero che per il momento abbiamo visto soltanto autostrada ed aree di sosta, però mi pare che stiamo entrando rapidamente proprio nell’atmosfera della vacanza che andiamo cercando, usando tra noi dei modi semplici ma informali, piuttosto diversi dalla ripetitiva normalità di quando stiamo a casa, evidenziando così ogni sostanziale differenza nei confronti delle nostre ordinarie abitudini. Io mi sforzo ogni tanto di parlare in lingua francese, in una maniera poco più che scolastica, ma spero questo sia sufficiente per ciò che mi serve. Ci sono delle cose pur minime che certe volte ti fanno sentire completamente sbagliata, oppure estranea ad un certo contesto, ed io non vorrei mai sentirmi così. C’è una sensazione poi, che a volte sono capace di avvertire con un certo dispiacere, come se  gli altri fossero in grado di sostenere, nello stesso momento in cui riescono a dimostrare la loro pur sottile differenza dai miei stessi modi di essere, che persiste in me la voglia profonda di adeguare ancora qualcosa della mia personalità, quasi che ci fossero in me degli elementi sbagliati, o di non conformi alle abitudini correnti. Ecco, questo è qualcosa di cui ho sempre sofferto, come se la mia mente mi portasse regolarmente verso delle direzioni diverse da tutti gli altri, e dovessi faticare maggiormente per avere un semplice risultato di normalità.

Mi sono sempre aiutata dicendomi che tutte queste sono soltanto delle sciocchezze, ma ci sono stati anche dei lunghi periodi durante i quali sensazioni del genere mi hanno portato a soffrire parecchio. Da qualche tempo faccio forza sulle mie consapevolezze, dicendo a me stessa che devo essere convinta al massimo di quello che penso, e tentare di imporre, ogni volta che se ne presenti l’opportuna occasione, questa mia maniera soggettiva di percepire le cose. Lungo questo viaggio però, sono disposta a dimostrarmi il più possibile morbida, senza accampare caparbi convincimenti, anche se non ho certo intenzione di apparire senza una vera personalità, quasi come una che non possiede neppure delle idee troppo precise. Perciò lascio correre, almeno in apparenza, ma tengo le antenne ben sollevate, in modo da captare ad ogni minima vibrazione quale sia il miglior comportamento da tenere, disposta ben volentieri a sorvolare sulle cose minute, ma pronta assolutamente ad impuntarmi per certi fondamentali principi.

<<Sandra>>, mi dice Antonio mentre si trova ancora in cabina di guida a fianco di Lina. <<Potremmo uscire dall’autostrada dalle parti di Angers, ed avvicinarsi alla Bretagna percorrendo strade minori, in maniera da scegliere qualche luogo dove fermarsi per la cena, e anche per la notte>>. Io faccio un cenno di assenso mentre proseguo a scrivere le mie note su questo quaderno, e così, visto che Renato si è ormai addormentato, decidiamo di fare in questa maniera. Abbiamo imbarcato quasi duecento litri di acqua nel serbatoio, l’ultima volta che ci siamo fermati per fare rifornimento di carburante. Per stasera e domani mattina non ci dovrebbero essere degli altri problemi, però appena potremo andare in un supermercato per fare gli acquisti di generi alimentari, metterò subito nel carrello una confezione di piatti di carta. Poi vedremo quale comportamento sarà il più adeguato da tenere nei confronti di questa soluzione.

Bruno Magnolfi

Comportamento adeguato.ultima modifica: 2022-01-20T15:58:35+01:00da magnonove
Reposta per primo quest’articolo