Scelte finali.

 

Non è stato sempre facile rimanere accanto ad una persona come mio marito. Lui non ha mai mostrato una grande personalità, oppure delle caratteristiche troppo spiccate del carattere; però, è sempre stato il tipo di persona che se si mette in testa una cosa, è giusto dire che generalmente la porta avanti con una certa caparbietà, senza mai ripensarci sopra o anche tornare sui suoi passi, come invece fanno tanti altri. In tutti questi anni, ancora da prima del momento esatto in cui ci siamo sposati, spesso però ho dovuto correggerlo, quasi instradarlo, fargli comprendere ogni volta che cosa aveva di fronte, e come doveva affrontare le cose, anche se poi sono le stesse che capitano normalmente a chiunque. Spesso mi ha ascoltato, e le volte che non lo ha fatto ho dovuto inventare qualche sotterfugio per riuscire a fargli fare ugualmente quello che era più giusto, persino nel suo ambito lavorativo. Poco alla volta si è abituato a chiedere a me l’opinione corretta da manifestare negli ambienti che frequenta, e devo dire che fino ad oggi si è quasi sempre comportato proprio come doveva, senza inseguire delle opinioni troppo individuali o poco auspicabili. Naturalmente non mi sono mai imposta con lui, ma ho lasciato che ogni volta maturasse una propria opinione, salvo portarlo con naturalezza a correggerla se eventualmente fosse stata sbagliata.

Non mi lamento, ed anche se a volte mi verrebbe da sbuffare nel rendermi conto dell’energia che devo impiegare ogni volta anche soltanto per aggiustare qualcosa dei suoi comportamenti, mi limito comunque a farlo nascostamente, quando resto da sola, e in ogni caso senza far rendere conto ad Antonio di tutta questa mia fatica. Non abbiamo figli, ho sempre sorvolato su questo problema quando si è presentato, e in fondo sono contenta così, anche se a mio marito sarebbe sicuramente piaciuto occuparsi di qualche marmocchio da lasciar scorrazzare per casa. Non è il mio genere, ecco tutto, anche se a me piace molto impegnarmi nelle attività casalinghe. Sono serena però, dopo tanti anni coniugali, e non intravedo grandi preoccupazioni all’orizzonte, per cui ritengo che quanto sono riuscita ad ottenere sia già un buon punto d’arrivo. Antonio ad esempio, adesso non saprei neanche dire per quale motivo, mi ha chiesto da subito, quando abbiamo iniziato questa vacanza, di poter dormire dal lato accanto alla scaletta sopra la cabina di guida, nel letto di questo camper, ed io l’ho accontentato, anche se non ero del tutto d’accordo. Ma basterà domani mattina doverlo scavalcare per andare a mettere la macchinetta del caffè sopra al fornello perché cambi questa idea. Non che mi importi poi molto, però sono convinta che la mia giusta posizione non sia questa, e sono certa che lui avrà sicuramente modo di rendersene conto piuttosto in fretta.

Mi piace affrontare, insieme a questa vacanza, quell’inevitabile confronto diretto con i nostri amici di sempre, e convivere qua dentro per questo paio di settimane invernali le inevitabili ristrettezze a cui ci costringe questo mezzo, decidendo semplicemente volta per volta quali siano le scelte migliori da fare, la trovo un’esperienza importante, quasi una prova di resistenza. Con Sandra non ho mai intrattenuto una grande vicinanza di vedute. Sicuramente è una persona molto diversa da come sono fatta io, ma questo alla fine non ha neppure troppa importanza, considerato che sono sicura di avere delle convinzioni più forti delle sue, tanto da non sentirmi mai davvero a disagio in sua presenza. Sono sicura soprattutto che le cose potranno scorrere bene in questo camper, specialmente se a nessuno di noi quattro verrà a mente di prendere qualche decisione che poi valga per tutti, anche se ci saranno sicuramente le condizioni per poter correggere eventualmente qualsiasi errore possibile. Sono partita da casa con l’intenzione ferrea di mostrarmi il più possibile aperta, disponibile, morbida, in modo da permettere a tutti e tre, oltre a me stessa,  di far trovare i propri spazi per riuscire ad affermare nelle piccole cose le rispettive personalità di ognuno, e con queste convinzioni sono sicura di instaurare da subito il clima giusto. <<Lina>>, mi dicono tutti adesso, come se riponessero davvero piena fiducia nel mio saper essere equilibrata; <<cosa proponi di fare per la cena?>>. Ed io sorrido, mi schernisco, fingo di pensarci, anche se alla fine so già perfettamente cosa mangeremo tutti quanti, ed anche dove sosteremo questa sera, nonostante già da adesso intenda lasciare aperta persino la possibilità di una scelta finale, per ognuno di loro.

Bruno Magnolfi

Scelte finali.ultima modifica: 2022-01-11T17:46:09+01:00da magnonove
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