Sotto controllo.

 

Secondo me non è stata una buona idea quella di transitare rapidamente da Saint-Malo, e poi seguire la strada costiera spingendoci su al nord, verso la Normandia, quasi per snobbare, almeno durante questi primi momenti in terra di Francia, tutta la regione Bretone, che nei nostri scopi prefissati prima di partire, doveva essere la meta principale da percorrere e visitare durante tutto il viaggio. Ma ad Antonio piace tanto stare al volante di questo scatolone viaggiante, e lasciarlo guidare aumentando il più possibile i chilometri da affrontare, è proprio come offrire qualcosa da bere a un ubriaco. <<Come stiamo andando, Toni>>, gli chiedo ad un tratto quasi per noia, affacciandomi in cabina ed andando a sedermi, scavalcando lo stretto passaggio con il retro del camper, tra lui e mia moglie Sandra, che si è offerta fino a questo momento di tenergli compagnia.  Naturalmente da almeno mezz’ora stiamo percorrendo la costa frastagliata di Cancale e Le Vivier-Sur-Mer, e tra non molto dovremmo essere in vista del famoso Mont Saint-Michelle, anche se la strada poco per volta sembra allontanarsi sempre più dalle larghe spiagge della Manica, lasciando grande spazio a delle immense spianate di sabbia umida e scura, dove qualcuno fila via con il suo trabiccolo composto da tre ruote con la vela. A nessuno di noi interessa molto fare visita al santuario, così decidiamo tranquillamente di proseguire diritti fino a Cherbourg, dove magari ci potremo fermare per il pranzo, e poi riprendere a viaggiare nella medesima direzione, per scegliere in seguito un luogo particolarmente bello sulla Manica, adatto per cenare e per trascorrervi la notte.

<<Tutto a posto, sostanzialmente stiamo consumando poco gasolio; ma stasera al più tardi dovremo comunque fare rifornimento>>, fa lui come se tutto il suo compito in questa vacanza si esaurisse nel tenere sotto controllo il mezzo meccanico. Ci frequentiamo da tanto tempo io e lui, e bene o male ci siamo sempre rispettati, pur riconoscendo a vicenda una certa differenza di carattere. Lui è meticoloso, poco propenso a passare sopra qualcosa che non gli torna bene. Per me è diverso: ritengo di essere forse più fantasioso, e magari anche capace di perdermi e appassionarmi qualche volta dietro a delle sciocchezze che per indole ritengo subito assolutamente fondamentali, nello stesso momento in cui le prendo in considerazione, nonostante magari ne riconosca in seguito le vere caratteristiche poco interessanti. Mia moglie Sandra dice di me che tengo la testa immersa perennemente dentro le nuvole, ma non so se sia del tutto vero, considerando che è quasi una posa per i miei comportamenti giocare ad essere un personaggio un po’ fumoso, a volte quasi imprevedibile. Comunque Antonio è sempre razionale, e questo fatto molte volte mi riporta rapidamente a considerare meglio tutte le mie cose, cioè a guardarle con un differente e più concreto punto di vista, ed è forse questo il legame più forte che abbiamo tra noi due: il suo divertirsi nell’assistermi mentre fingo di cambiare facilmente di opinione, quando magari sto pensando solamente a disorientare e basta la sua proverbiale e ferrea logica.

Ci siamo conosciuti tanti anni addietro, quando ambedue lavoravamo per delle diverse imprese di logistica. Naturalmente lui ha fatto carriera all’interno di quell’ambito, ed io al contrario ho dovuto presto cambiare occupazione, per andare infine a dedicarmi di risorse umane per una grossa impresa di edilizia. Certe volte mi chiedo se siamo veramente amici: sono convinto che lui farebbe quasi di tutto per me; per salvarmi da un pericolo, per aiutarmi in qualcosa, evitarmi un guaio. Io invece mi sento più distante dai suoi modi, però ritengo che i suoi comportamenti siano senz’altro migliori dei miei, anche se certe volte devo dire che mi annoiano. Affrontare una vacanza intera con così poche possibilità di sfuggire gli uni dagli altri, devo dire che non mi aveva dato l’impressione di poter mostrarsi rapidamente come una gabbia, ma adesso che siamo in ballo devo ricorrere sempre più spesso a dei comportamenti calmi e riflettuti, per non iniziare subito a sbuffare o a lamentarmi. <<Se vogliamo farci una doccia dobbiamo anche preoccuparci di riempire il serbatoio dell’acqua>>, dico alla fine, tanto per allungare un po’ il discorso. <<La cosa migliore sarebbe trovare un distributore di benzina completo di tutto>>, fa lui come se avesse già previsto questa possibilità. <<In ogni caso dovremmo incrociarne uno piuttosto grosso lungo questa strada, fra non più di dieci chilometri>>. Bene, penso senza dire niente; allora è tutto sotto controllo.

Bruno Magnolfi

Sotto controllo.ultima modifica: 2022-01-07T11:45:09+01:00da magnonove
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