Cose chiare.

 

Il cane stamani ha iniziato ad uggiolare ancora prima che dagli spiragli dei finestrini del camper filtrasse la luce tenue dell’alba. Renato ha tentato di ignorarlo per qualche minuto, ma alla fine si è dovuto alzare dal letto, vestendosi in fretta e alla meglio cercando di non provocare troppo rumore, soprattutto per lasciare agli altri la possibilità di riposare ancora per un po’, infilandosi poi gli stivali di gomma nella certezza di trovare fuori il terreno completamente bagnato dalla pioggia della sera precedente. Infine è uscito, con il suo boxer di piccola taglia al guinzaglio, piuttosto agitato ma sicuramente felice di questa scelta. Negli ultimi due giorni lui non ha guidato quasi mai il grosso mezzo, lasciando agli altri, soprattutto ad Antonio, il compito di attraversare su strade secondarie il tratto di costa più occidentale della Francia, fino a giungere a Brest, porto militare, città piena di storia, all’interno di una rada naturale enorme e magnifica. Il clima atlantico è molto umido in questa stagione, anche se durante la giornata spunta certe volte un debole e pallido sole. Lui non si sente più a proprio agio come nei primi giorni dopo la loro partenza. Qualcosa forse ha iniziato ad incrinarsi, anche se il suo comportamento nei confronti degli altri è rimasto assolutamente il medesimo, proprio come se niente fosse accaduto tra lui e la Lina.

Effettivamente nulla è davvero accaduto, solo che a Renato è capitato negli ultimi giorni di guardare lei, immersa come sempre nel suo solito riserbo, in una maniera leggermente diversa dal solito, quasi accarezzando quella maniera così rara e personale di essere amica di tutti, e di intravederne un lato attraente che all’improvviso era sicuro di non avere mai minimamente notato, o a cui fino a quel momento non aveva mai fatto caso. Lina probabilmente si è accorta di qualcosa, e forse ha atteso pazientemente il momento più giusto, e ormai giunti dalle parti di Saint-Brieuc, quando proprio a loro due insieme è toccato il turno per andarsi ad infilare in un supermercato del luogo per i soliti acquisti di approvvigionamento del camper, soffermandosi un attimo all’entrata ha detto a Renato, o meglio semplicemente fatto capire, che c’era da qualche tempo del magnetismo nei suoi modi a cui lei non riusciva a mostrarsi troppo indifferente. Allora si sono sorrisi, spingendo il carrello e scegliendo le varie cose sopra gli scaffali, ma con una maggiore intensità e frequenza del solito, come provando d’improvviso delle sensazioni inedite, ed allungando la fase di quegli acquisti anche più del dovuto, pur senza dirsi molte altre cose, comportandosi alla fine come per gustare il più a fondo possibile quel loro piccolo segreto improvvisamente svelato.

Per lui adesso però è diventato all’improvviso tutto difficile: da un lato non vorrebbe far scorgere agli altri la sua nuova ed inedita simpatia, e dall’altro si sente dispiaciuto di non poter affrontare ancora l’argomento con Lina, e nemmeno di poterla avvicinare più del consentito in quella situazione che all’improvviso è diventata un estremo limite ai suoi desideri. Stamani, uscendo con Ettore scodinzolante e pieno di energia, ha immaginato che lei magari lo raggiungesse dopo qualche minuto, e così, dalle parti del faro di Portzic, ha atteso a lungo mentre si trovava ancora in vista del camper perfettamente immobile, frenato sulla cima della bassa scogliera. “Non può”, ha pensato subito comunque. “Non è assolutamente possibile”. Lei lo ha sentito distintamente mentre usciva dal camper con Ettore, ma pur sveglia e cosciente non ha azzardato alcun movimento, sia per non creare sospetti, sia per non mostrare esagerazioni nelle sue accese simpatie per Renato. “Niente deve cambiare”, ha pensato Lina in questi pochi giorni. “Non certo per paura del nuovo, o per il piacere di provare dei sentimenti oscuri. Ma soltanto a dimostrazione del fatto che si possono avvertire delle sensazioni senza riscontrare contemporaneamente una sola ragione giusta per permettere loro di svilupparsi. Sono piccole cose, piccole tenerezze forse senza alcuna importanza, di cui magari è bene sorridere, come fossero quasi dei pensieri infantili”.

Infine rientra Renato, tutti si sono già alzati dai letti, ed il caffè sta persino bollendo sopra al fornello. <<Buongiorno>>, dicono tutti, ma lui adesso, pur rispondendo con cortesia, si sente vagamente svogliato e distante da loro. Non si trova più a proprio agio, questo è il punto, e forse più tardi chiederà agli altri se non sia il caso di imboccare una strada veloce per il ritorno alle proprie case, perché secondo lui le giornate in quattro hanno iniziato a mostrarsi un po’ pesanti e noiose, e c’è a suo parere quasi un’aria poco piacevole che si respira adesso dentro quel camper, tanto che forse è ormai giunto il momento di dirlo sul serio, e prendere quindi qualche decisione.

Bruno Magnolfi

Cose chiare.ultima modifica: 2022-01-05T14:14:17+01:00da magnonove
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