Avanti e indietro.

 

Lavare i piatti e le pentole in questo piccolo lavello con delle dimensioni pressoché adatte alle bambole, ed usando peraltro il minimo di acqua indispensabile, non è certamente un’attività troppo semplice. Però mi sono offerta subito di occuparmene direttamente, in questa prima serata della nostra lunga gita con questo camper, perché in seguito credo che non avrò molta voglia di dedicarmi ad altre cose che non siano legate in qualche maniera alla sola cucina. Gli altri naturalmente davanti alla mia proposta non hanno fiatato, forse anche perché immaginano nei prossimi giorni di dover fare delle semplici turnazioni per tutte queste incombenze, ma a me va benissimo proseguire ad occuparmi delle stoviglie anche per tutto il periodo, specialmente se quando ci fermiamo in qualche luogo per pernottare, riusciamo a trovare vicino al nostro mezzo la maniera per rifornire il serbatoio di bordo con acqua abbondante. Gli altri ridono adesso mentre stanno seduti a sorseggiare qualche bicchierino di grappa, ma a me non sembra proprio che ognuno di loro riesca ad accampare degli argomenti davvero spiritosi. Dobbiamo comunque stare parecchio su di giri tra di noi, ed essere sicuramente disponibili a tutto, per adattarsi anche a dormire in questi scomodi letti, nonostante si sia già deciso quali saranno le varie postazioni per ognuno, ed ogni variabile sembra ormai prevista e ben pianificata. Renato, nel pomeriggio, durante una piccola sosta, prima di giungere in vista della catena alpina, mi ha sfiorato una mano, forse involontariamente, però lasciando subito un segno tra i miei pensieri, come se la nostra lunga amicizia potesse subire un’accelerazione vorticosa in un ambito del tutto nuovo come questo.

Probabilmente lui non si è neppure accorto di aver manifestato una vera e propria differenza nei propri atteggiamenti, ma a me è sembrato che già durante la cena nel camper i suoi sguardi si fossero fatti leggermente diversi nei miei confronti: forse più intensi, più interessati, non saprei dire adesso. Ci sarà tutto il tempo comunque per affrontare meglio questo argomento, e in ogni caso non mi sembra che le cose tra Sandra e Renato vadano particolarmente male in questo periodo, anche se è sempre difficile valutare adeguatamente certi aspetti negli altri. Prima di andarcene tutti a dormire comunque, stasera troverò senz’altro il momento più adatto per restare da sola con la mia amica, e così sarà forse sufficiente buttare lì qualche domanda vagamente insidiosa, per venire presto a conoscenza di qualcosa in più sui suoi rapporti coniugali con Renato. Lui a me è sempre piaciuto, però ho tenuto costantemente celata questa mia affinità. Non ha senso sciupare le proprie conoscenze di sempre con qualche gesto d’impulso che non potrà mai portare a dei risultati positivi, ho sempre pensato. Però adesso è diverso: probabilmente con questo viaggio e muovendoci in degli spazi ristretti, possono aprirsi dei margini che forse non avremmo mai sospettato.

<<Signor Buggiano>>, dico d’un tratto a mio marito Antonio con voce alta, semplicemente per mostrare a tutti che ci sono anche io. <<Spero ti sia già preoccupato di sistemare al meglio il nostro giaciglio>>, domando con una vena ironica ma bonaria nella mia voce. Di fatto abbiamo deciso di dormire nella postazione subito sopra il tetto della cabina di guida, anche perché Sandra e Renato, avendo il cane, riescono così a controllare meglio la situazione dormendo nella zona posteriore e bassa del camper. A queste parole, come per il suono di una campanella, si alzano tutti dal tavolino, ed iniziano a sistemare davvero le cose che servono, tirando fuori i cuscini e le coperte dalle cassapanche, ed organizzando gli oggetti che possono servire durante la notte. Dobbiamo riposarci al massimo, penso mentre asciugo e metto via le ultime cose: domani avremo molti chilometri di strada da percorrere, addirittura più di quelli che abbiamo coperto oggi, se vogliamo davvero rispettare il nostro programma. Sandra subito esce, per un ultimo giretto attorno al nostro mezzo con il cane Ettore, e Renato rapidamente fa sparire il tavolo per comporre come previsto il piano del letto dove dormiranno loro due. Sorrido tra me: è una situazione divertente, leggera, che in tanti anni di conoscenza non avevamo mai neanche tentato; forse saranno giornate divertenti e spensierate le prossime, o magari dovremo confrontarci con qualcosa che al momento neppure immaginiamo. Ma spesso si presenta così persino lo stesso scorrere del tempo: una collana di eventi che certe volte si spingono in avanti, e in altri casi sembrano tornare direttamente indietro.

Bruno Magnolfi

Avanti e indietro.ultima modifica: 2022-01-03T19:09:32+01:00da magnonove
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