Auto da strada.

 

“Anni fa ero diverso; mi bastava ben poco per sentirmi quasi a posto, soddisfatto persino delle piccole cose a cui badavo”, dice Oscar mentre resta seduto dentro al locale davanti ad una birra, dove una sua vecchia conoscenza dei bei tempi andati l’ha trascinato incontrandolo per caso. “Poi si sono alternate intorno a me parecchie faccende, ed io mi sono quasi smarrito per stare dietro a tutte le cose che mi prendevano, tanto che poco per volta quello che mi interessava di più ad un certo punto ha iniziato come a sfaldarsi, quasi non avesse avuto valore nei confronti di tutto il resto, ed io mi sono ritrovato ad essere un qualsiasi idealista, ma praticamente quasi a corto di speranze concrete”. L’altro lo guarda, annuisce, pensa però che a nessuno di loro in fondo sia andata troppo bene. Erano una decina a frequentarsi quando erano solo dei ragazzi, tutti dello stesso rione, e qualcuno tra loro aveva parecchie aspettative, al punto da essere pronto a scommettere tutto su quel futuro che pareva attendere ognuno, e sulle buone novità che gli anni a seguire avrebbero sicuramente riservato. “Non è questo”, fa Oscar adesso; “personalmente sono sempre stato uno di quelli pronti ad adattarsi a tutto con facilità, e quindi non ho mai avuto delle aspettative particolari. Però è sopravvenuto un momento in cui la spinta iniziale che avevo sempre provato dentro di me è cominciata a venire meno, e l’entusiasmo delle cose di cui mi occupavo a scemare, tanto che alla fine non ho più provato la voglia di spingermi oltre. Così ho iniziato a sentirmi già soddisfatto così, fino a ritrovarmi seduto, senza più alcuna idea da portare in avanti”.

C’è un discrimine netto tra coloro che sognano chissà cosa, e chi invece fin dall’inizio intende accontentarsi, pensa l’altro mentre lo ascolta. “Forse non hai avuto troppa determinazione”, dice poi guardando Oscar, ma lui scuote la testa, sottintendendo che non è quello il problema secondo il suo parere. “Non importa comunque parlarne ancora”, dice alla fine buttando giù l’ultimo sorso della sua birra. Poi pagano ed escono da quel locale, e forse mentre stanno in piedi sul marciapiede le cose appaiono ad Oscar già in qualche modo differenti. “In fondo è soltanto una questione data dall’amarezza che si può ancora provare in certe occasioni. Basta imparare a conviverci poco per volta ed il gioco è già fatto”, spiega all’altro. Questo sorride, annuisce, infine si incamminano con calma nella stessa direzione, anche se dopo pochi metri devono già salutarsi. L’amico sale sulla propria macchina parcheggiata e poi se ne va, Oscar invece deve rientrare al lavoro, una piccola officina di elettrauto che sta nel vicolo accanto, e che manda avanti assieme ad un socio. “Non mi sono semplicemente accontentato”, pensa adesso mentre ritorna alla sua bottega. “Forse potevo tentare molte altre cose, ma alla fine posso sentirmi soddisfatto anche così”.

Rientra dentro al magazzino mentre il suo compagno di lavoro tiene le mani sotto al cofano motore di un’automobile. Non hanno neppure bisogno di scambiarsi un’occhiata, sanno perfettamente ambedue che cosa ci sia da fare e quale sia la lista delle priorità. Il socio prosegue nella sua occupazione, Oscar si mette a regolare la luce dei fari di un’altra macchina a cui ha già sostituito i due proiettori. “Qualche volta la sera quando chiudiamo, io mi sento soddisfatto del lavoro che abbiamo portato avanti durante la giornata”, fa all’altro senza preamboli. Il socio alza la testa e lo guarda un momento. Poi si pulisce le mani con uno straccio, appoggia un utensile sopra il bancone, dice: “questa è la nostra vita, e se non ci fossimo noi a portare avanti questo mestiere, probabilmente ci vorrebbe qualcun altro a farlo al posto nostro”. Restano in silenzio un momento, Oscar adesso sorride, in fondo tutto è spiegabile con poche parole, e lui adesso non ha niente da ribattere a quelle che ha appena ascoltato. “Va bene”, dice alla fine. “Certe volte mi passano per la testa delle idee strampalate; ma tu non farci caso, che nel pomeriggio dobbiamo consegnare queste macchine già riparate, pronte per andare di nuovo su strada.

Bruno Magnolfi

 

Auto da strada.ultima modifica: 2021-02-03T20:33:00+01:00da magnonove
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