Reazione chimica.

 

Mezzo sdraiato e con le braccia conserte, sull’ultimo sedile proprio in fondo alla corriera rumorosa, in questo esatto momento Leo cerca possibilmente di non pensare affatto all’espressione che potrà avere nell’attimo stesso in cui dovrà scendere da quel mezzo pubblico, una volta giunto alla fermata della piazza principale del paese dove è nato ed ha vissuto per quasi vent’anni, e dove, per tutto questo tempo trascorso in quel luogo, prima di andarsene in giro a ritagliarsi un’esistenza il più possibile diversa dalla vita di quelle persone che aveva visto ogni giorno camminare senza uno scopo preciso lungo la strada principale, salutandosi tra loro e arrotolandosi con consapevolezza attorno a delle ordinarie abitudini, adesso si vede costretto a tornare, con lo sguardo basso, senza un quattrino, cercando di riprendere in mano le cose così come le aveva lasciate, prima del suo strappo. Non sono rimasti molti passeggeri là sopra, ed a lui pare osservandoli di non conoscerne neppure qualcuno, ma in ogni caso è disposto senza problemi ad incontrare sia i vecchi amici che le tante conoscenze, senza alcuna vergogna di sé, perché Leo, anche se non ha avuto fortuna, anche se niente di quello che ha cercato di fare gli è poi andato bene, anche se sta tornando dai suoi parenti perché non ha più un posto diverso dove cercare rifugio, in ogni caso sa perfettamente di poter guardare tutti con la testa ben alta, perché almeno lui, al contrario di altri, ha provato a fuggire da lì.

Nonostante possa rifletterci adesso con grande attenzione, forse in questo esatto momento non riesce più neppure a ricordarsi nel dettaglio quali fossero i veri motivi che a quell’epoca lo avevano spinto lontano: magari soltanto dover provare con forza il dovere di assomigliare a tutti gli altri per sentirsi davvero a suo agio, cosa che a lui non riusciva e che proprio non poteva volere; oppure la consapevolezza di essere dentro di sé almeno in parte diverso da tutti, nato e cresciuto forse per affrontare altri temi e per abbracciare altre scelte, tra differenti latitudini, in mezzo a facce con espressioni diverse, ed incontrare così delle persone di tutt’altro stampo, che non fossero soltanto quei paesani bonari ed innocui, individui adattati a mandare avanti le cose senza neppure pensarle davvero, secondo lui seduti intorno a comportamenti usuali, privi di migliori prospettive, ed infine quindi senza alcuna speranza. Non saprebbe dirne i veri motivi a nessuno, questo è vero, però Leo ha sempre saputo dentro di sé di avere coraggio, intraprendenza, ed uno spirito indomito. Questo bastava a vent’anni per voltare le spalle una volta per tutte alla sicurezza di un luogo come quello, dove adesso purtroppo sta ritornando, e che forse non avrebbe desiderato rivedere mai più.

Cosa importa, pensa adesso sballottato sulla strada poco frequentata e dall’asfalto sconnesso: la storia del mondo è piena di ritorni e di naufragi di sogni; si tratta di allargare le braccia al destino incontrato, e riuscire una volta per tutte a considerarsi un perdente; ecco, questo pensa di sé: uno di più tra tutti coloro che hanno dovuto pur retrocedere, quando il desiderio di qualcosa si è spinto un po’ troppo oltre rispetto alle speranze presto cadute. Non c’è niente di male nel tentativo portato avanti, se non è apparso in qualche occasione completamente sballato e campato per aria. E Leo ha resistito, con ogni suo sforzo, con tutto se stesso, fino a quando ha potuto. Di questo è giusto dargliene atto. Perciò adesso, proprio con questi pensieri, lui si è posto in attesa del momento fatidico, quello in cui tutto si compie, ma non con dolore né rassegnazione, bensì come uno che si è affannato per come ha potuto dietro un’idea, ad un sogno, o ad una speranza. Questo, comunque sia andata, era il suo compito, quello che si era proposto per scopo. Riuscire o meno poi è solo un dettaglio, un aspetto minore della realtà, una combinazione fortuita della formula chimica data, dove gli elementi per la trasformazione sperata sono tutti comunque presenti, ed i processi possibili tutti attivati, e quindi rimane soltanto questa come cosa essenziale, anche se alla fine la reazione principale di tutto l’esperimento non ha voluto saperne di funzionare.

Bruno Magnolfi

Reazione chimica.ultima modifica: 2021-02-01T20:03:21+01:00da magnonove
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