Merito particolare.

 

Senza capirne del tutto il motivo, lei si ritrova spesso a pensare di essere diversa da tutti, tanto che per esempio quando sale sulla corriera che dal paese le permette di raggiungere il suo posto di lavoro presso una piccola fabbrica artigianale di bigiotteria nella fascia periferica della città, sa già con certezza che qualcuno presente là sopra la sta osservando da subito con un moto quasi di collera nei suoi confronti, anche se probabilmente il soggetto in questione non ha neppure mai parlato con lei, come se la sua sola presenza sul mezzo pubblico fosse capace persino di scuotere l’animo di un qualunque estraneo in questa maniera così negativa. I suoi modi di fare usuali, a suo parere ed ogni volta che cerca di fare una semplice autocritica, sono sempre stati pacati, silenziosi, oltremodo pazienti in ogni situazione, eppure per qualche strano motivo generano comunque, in molte tra le persone che incontra, dei sentimenti di valore completamente opposto a quelli che cerca di mostrare lei. Sul lavoro è tranquilla, svolge le sue mansioni di pulizia finale dei pezzi già completati in perfetto silenzio e quasi in completa solitudine, ma quando per qualche motivo si deve rivolgere ad un collega oppure ad un fornitore di materie prime, in quel momento riceve esattamente solo risposte seccate, mezze parole colme d’ira, espressioni di sprezzo anche soltanto per quello che sta facendo in quel preciso momento.

Con gli anni il comportamento consueto di tutti l’ha portata sempre di più a rinchiudersi dentro se stessa, a tenere quasi sempre uno sguardo il più basso possibile, a cambiare difficilmente la propria espressione tormentata, e soprattutto a non ridere mai, ma questo comportamento non è riuscito per nulla a cambiare le cose. Abita con i genitori oramai anziani, che fin da quando era una bambina, ma soprattutto in seguito, non si sono mai resi conto del tutto di quel suo problema, anche se sono sempre stati perfettamente a conoscenza di quanto non le sia mai stato possibile socializzare con le altre persone, in considerazione anche del fatto che hanno sempre cercato di darne la colpa semplicemente al suo carattere chiuso, ai suoi modi introversi, al bisogno manifesto che lei ha sempre espresso anche con loro, di starsene il più possibile sola. Col tempo sia la consapevolezza della propria diversità, che la sua conseguente sofferenza, l’hanno costretta a spazi sempre minori di libertà, fino ad evitare persino di uscire da casa se non per andare a lavorare con la corriera, e a trascorrere le giornate festive anche di bel tempo in una completa solitudine nel piccolo chiostro di famiglia dietro la sua abitazione.

Adesso poi che non è più una semplice ragazza, non si aspetta certo molto altro dal suo futuro, ed in fondo, anche se è bravissima nel semplice uso delle proprie mani, non ha un grande concetto di sé, esclusa la cura che impiega nel coltivare delle minute piantine in piccoli vasi, nel vederle crescere lentamente ed in piena salute, e nel provare la grande gioia, quando capita, di assisterne lo sboccio dei fiori. Per il resto cerca di essere di normale supporto ai suoi genitori, ogni giorno più in difficoltà, e lascia che le abitudini si mostrino come sempre ogni nuovo giorno che giunge. Non si ribella, non lo ha mai fatto, però ha piena coscienza di essere una persona particolare, uno spirito estremo forse, una donna incapace di mostrarsi diversa, persino qualche volta, rispetto all’immagine che tutti gli altri poco per volta le hanno cucito addosso. Tira avanti, nient’altro, e l’amarezza di fondo che offusca il suo tempo è qualcosa che non percepisce come la coltivazione costante di una colpa personale; ma sa per certo di averla meritata comunque.

Bruno Magnolfi

Merito particolare.ultima modifica: 2020-10-29T20:05:38+01:00da magnonove
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