Determinata solidarietà.

 

Qualcuno nel paese si sente addirittura infastidito quando le cose, esattamente come fanno i componenti di tutte le abitudini, invece di replicarsi perennemente con la solita stanchezza, senza così presentare mai alcuna variazione, sembrano al contrario cambiare con una certa rapidità, costringendo tutti o quasi a tenere conto di ogni nuovo elemento che sembra presentarsi, nonostante avvenga che in contemporanea, ed anche inaspettatamente nel giro di un periodo ragionevole, molti tra gli stessi spiriti critici sembrano con rapidità abituarsi a ciò che si è persino da poco presentato davanti ai loro occhi. Quasi contraddittoria questa metabolizzazione dei fatti e delle vicende in un luogo di provincia, laddove diversamente una qualsiasi persona in vista per il suo ruolo sociale o per la propria professione, se non è esattamente del posto o almeno di quella zona, è comunque guardata con un certo sospetto, e per un tempo anche discretamente lungo, prima che venga davvero accettata da tutti nella presente comunità.

La reazione tipica perciò è quella di tenere a distanza qualsiasi nuovo arrivo, fingendo una ostinata e ferrea indifferenza, che si trasforma rapidamente in manifesta antipatia almeno nei discorsi tra gli amici e con i conoscenti, anche se motivata perlopiù in modo superficiale e spesso anche generico. Tutto ciò si incrina con rapidità nel momento in cui, esattamente chi ha mostrato con sdegno tali intolleranze, si trovi ad avere magari dei rapporti di una qualche collaborazione, oppure di neutrale scambio diretto di notizie in qualche modo rilevanti, proprio con i personaggi a loro invisi, scoprendo d’improvviso di avere di fronte a loro dei soggetti ben diversi da quanto immaginavano e che si erano aspettati. “Una vera scoperta”, dicono alcuni: “vedendola passare lungo la strada, quella persona che mi pareva così piena di sé, forse saccente, intrisa addirittura di alterigia, l’ho trovata completamente diversa”. Tutto perciò rientra, ed è sufficiente spesso un piccolo passo tra un tizio e l’altro per scoprire quasi un mondo nuovo, delle realtà fino a poco prima difficilmente immaginabili, una comunanza ed una solidarietà insospettabili fino allora.

Carlo non si fa mai vedere insieme a Sonja senza che la loro vicinanza non abbia dei motivi più che fondati per evidenziarsi. Progettano, elaborano, mettono a punto delle strategie, ma evitano accuratamente per esempio di farsi una semplice passeggiata a due lungo il corso della cittadina dove abitano, almeno se questa non risulta giustificata da qualche impegno che vada ben oltre le loro persone. Però il loro impegno a favore della cittadinanza sembra già aprire molte porte, ed alcuni paesani che fino adesso si limitavano magari solo a salutarli incontrandoli, adesso volentieri decidono di fermarsi per chiedere loro quali novità ci siano nell’aria, cosa stia bollendo nella loro pentola, quale posizione magari ci sarà da prendere per tutti rispetto ad una campagna di sensibilizzazione oppure l’altra. Le cose si muovono, in qualche maniera, loro due ne sono gli artefici, ma sono anche coloro che riescono ad attrarre delle curiosità apparentemente negative, che in un attimo si rivelano un rapido passaggio di idee e di informazioni, molto migliore ed efficiente di qualsiasi scontato, retrivo e risaputo volantinaggio eseguito nella piazza principale.

Sonja sorride molto in questo periodo, lo vedono tutti; ma solo alcuni trovano da fare delle facili ironie su ciò che riescono a leggere sulla sua espressione. Gli altri sono quasi tentati dal seguire le sue orme, e spingersi in avanti, scrollarsi di dosso quel provincialismo senza sbocchi, quelle abitudini deteriori, e magari impegnarsi almeno in una delle tante iniziative di solidarietà, attorno ad un problema oppure l’altro, che lei riesce a sfoderare adesso con grande determinazione.

Bruno Magnolfi

 

Determinata solidarietà.ultima modifica: 2019-11-06T20:53:25+01:00da magnonove
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