Avanti nel tempo.

 

Lei sale le scale esterne con calma, quasi senza parlare, osservando attorno a sé tutta l’abitazione nel suo complesso, con i due larghi piani inferiori, circondata com’è da un bel giardino curato e da diversi alberi, all’interno di un basso muro di cinta che circonda tutta la proprietà. Lui le fa strada, senza affrettarsi, poi apre il portoncino che immette direttamente in un ambiente ampio con il soffitto in legno ed al cui centro troneggiano un divano e alcune poltrone, su di un lato un piccolo caminetto addossato alla parete, diversi mobili non coordinati vicini ad un’esile libreria, e in un angolo della stanza un piano cottura ed un tavolo delizioso con quattro sedie. In fondo due porte immettono sicuramente ad una camera da letto e ad un bagno, confermando così le descrizioni che Alberto aveva precedentemente dato di casa sua. <<Accomodati pure dove vuoi>>, fa lui mentre apre il frigo tirando subito fuori qualcosa di fresco da bere, ma lei si muove un po’ in giro, ad osservare gli oggetti e i mobili che vede, cercando forse una qualche relazione tra quelli e la persona che abita questi vani. Infine, toglie la giacca e poi si siede sopra al divano, mentre Alberto appoggia sul tavolo basso di fronte a lei due grandi bicchieri con del vino bianco. <<Io vivo qui>>, fa lui mentre si siede su una poltrona. <<Mi piace questo ambiente>>, dice lei un attimo dopo; <<c’è un’atmosfera calda e accogliente>>. Lui sorride, si siede proprio davanti a Laura, poi, come agitandosi per la dimenticanza: <<ah, ti prendo subito quel libro di cui ti parlavo>>, dice, e in un attimo si alza, va alla libreria, prende il piccolo volume, e poi va a sedersi adesso sullo stesso divano dove sta lei.

“Il teatro di Luigi Pirandello”, recita il titolo, ed insieme loro due iniziano subito a consultare la parte che riguarda la commedia “Ciascuno a suo modo”, alla cui rappresentazione andranno ad assistere tra pochi giorni al Teatro Verdi di Pisa. <<Ho letto con più attenzione proprio questa parte>>, fa lui, ed ho trovato il punto di vista dell’autore veramente interessante. Lei scorre qualche frase in silenzio, poi dice: <<sicuramente l’idea del “teatro dentro al teatro” nei primi decenni del secolo scorso dev’essere stato qualcosa di dirompente, una vera rivoluzione per quell’epoca>>. Poi legge ad alta voce qualcosa che sottolinea esattamente questo aspetto, ed alla fine, chiudendo il libro, sorride ad Alberto, come per dargli una sua ulteriore prova di apprezzamento. Lui si ferma ad osservarla un momento proprio da vicino, poi lentamente accosta il suo viso al suo, ed alla fine la bacia, lentamente, mentre le prende una mano. Lei lo lascia fare inizialmente, ma dopo un attimo si abbandona maggiormente tra le braccia di Alberto, come se tutto quanto fosse il vero rilassamento che desiderava. Lui le accarezza i capelli, la faccia, le labbra, e lei gli sorride, poi dice soltanto: <<sarà una splendida serata, a teatro, ne sono sicura>>. Quando lui la prende per mano e la guida nella sua camera da letto socchiudendo la porta, Laura conserva la stessa espressione di beatitudine mentre lo segue, lasciandosi guidare per ogni suo passo, senza alcuna perplessità.

La stanza appare grande quasi quanto l’altra, e la finestra, posizionata proprio dietro alla testata del letto, sembra quasi un’enorme feritoia da cui si possono ammirare là attorno, nella fioca luce lunare, i tetti di tante altre case, e più avanti delle basse colline dai profili morbidi e tranquillizzanti. Loro due si vanno a sdraiare là sopra con grande naturalezza, ancora carezzandosi l’un l’altra, ma senza affrettarsi in nessun gesto, restando per qualche minuto supini, nell’apprezzamento della reciproca vicinanza, e nel silenzio sospeso in cui sembra immerso tutto la spazio che ruota attorno alla stanza. <<Sono contenta>>, dice lei in un soffio. <<Ti credevo una persona diversa, ed invece sto scoprendo di te degli aspetti che non avrei immaginato>>. Lui l’ascolta senza parlare, poi volge la faccia verso di lei, ed infine pronuncia il suo nome, quasi per assaporare il suono che producono quelle sillabe. Infine, con calma, dice soltanto: <<è vero, per tanto tempo mi sono imposto di essere in un modo che solo da poco mi sono reso conto non corrispondeva affatto alla mia reale personalità. E proprio per questo ho scoperto una mia fragilità che forse è un valore, e che avevo cercato di soffocare con degli atteggiamenti da sciocco. Però il completamento di questo percorso lo devo in parte anche a te, che poco per volta mi stai facendo scoprire un mondo interiore che non conoscevo, e di cui non avevo alcun sentore. Ti sono grato per questo, e sono felice che tu sia esattamente così come sei>>. Laura lo guarda un momento, conservando un’espressione sorridente, e in parte anche evasiva, come se, dentro sé stessa, conservasse molte cose di cui ancora non ha mai parlato con Alberto, aspetti che forse lui potrebbe facilmente scoprire anche da solo, o che invece avrebbero bisogno di essere spiegati, però magari più avanti nel tempo.

Bruno Magnolfi

Avanti nel tempo.ultima modifica: 2023-04-18T17:31:36+02:00da magnonove
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