Nessun coinvolgimento.

 

Quando infine giunge la corriera, lei sale alla svelta seguita da Renato, poi timbra in silenzio i due biglietti infilandoli dentro la fessura della macchinetta, quindi va a sedersi in uno dei tanti posti ancora liberi. Suo marito si sistema nel sedile accanto, la guarda per un attimo anche se con lei non scambia neppure una parola, poi guarda fuori dal finestrino: faranno presto, immaginano ambedue, però non ci sarà nessun bisogno di affrettarsi troppo. Non c’è neppure molta strada da percorrere prima di giungere a Dinan, una ventina di chilometri nell’entroterra bretone, ma a Lina e Toni stamani sembrava proprio non interessasse affatto farsi un giro in questo borgo medievale circondato interamente da bellissimi e storici bastioni, con il suo maestoso castello visitabile, poco distante dal fiume la Rance e dal piccolo porto fluviale caratteristico. Forse hanno soltanto voluto approfittare di un momento del genere per starsene almeno mezza giornata per conto proprio, pensa adesso Sandra; anche se magari potevano persino essere più espliciti: in fondo non ci sarebbe stato niente di male. Renato pensa al contrario che Lina, restando nel camper con Antonio, abbia soltanto voluto dimostrare a suo marito che non c’è in lei tutta questa apparente amicizia con Renato di cui lui sembra nutrire una leggera gelosia, ed anche se ultimamente sembra la sola persona con cui si sofferma a scambiare le proprie opinioni, in realtà può dimostrare in qualsiasi attimo che riesce a fare benissimo anche a meno della sua presenza. Per Sandra naturalmente è tutto differente, in quanto a lei in fondo non dispiace per nulla questa momentanea separazione dai loro amici, anche se oggi ha già notato in suo marito un leggero nervosismo. <<Possiamo ovviamente fare delle scelte differenti>>, ha detto con convinzione ancora prima di salire sul mezzo pubblico, anche se un sottile retrogusto di amarezza aveva già dimostrato ampiamente in tutti e quattro la loro leggera caduta reciproca di sintonia con quella momentanea separazione.

La corriera va avanti fermandosi ogni tanto per far salire ancora qualcuno, Renato prosegue con il suo atteggiamento distaccato, mentre Sandra pensa in questo momento che forse ci voleva proprio una piccola pausa nella convivenza forzata dentro a quel camper. Lei naturalmente è pronta a scattare delle fotografie, così in serata le potrà mostrare agli altri due, magari spiegando loro con calma cosa hanno trovato di pregevole in quel giro turistico. Però all’improvviso le sembra di avere sbagliato qualcosa con quel comportamento: magari non era giusto separarsi in questo momento dai loro amici; oppure avrebbe potuto insistere di più, mostrarsi con loro più convincente, e forse trovare la maniera per farsi quel giro turistico tutti assieme direttamente con il loro camper. Si chiede addirittura se sia stato lanciato nell’aria qualche segnale proprio in questo senso, e che lei non sia stata capace di percepirlo nella maniera in cui avrebbe dovuto, e come spesso le capita in questi casi si sente pronta a sentirsi colpevole di qualcosa che non sa, o che non è riuscita a comprendere del tutto. <<Mi sento dispiaciuta>>, dice allora a Renato sottovoce. <<Forse incoraggiandoli di più, sarebbero venuti anche loro>>, gli spiega con espressione contrita.

Renato non parla, però è serio, magari anche lui prova la medesima sensazione, anche se adesso si sente soltanto un bagaglio trasportato da un luogo all’ altro, senza che a nessuno venga in mente di chiedergli una propria specifica opinione. <<Ma no>>, dice alla fine come per fornire un parere qualsiasi. <<Semplicemente non avevano voglia di muoversi; più tardi li troveremo più tranquilli e più rilassati>>. La corriera torna a fermarsi, qualcuno si saluta, altri ridono, e si sentono all’interno diverse persone parlare in un rapido dialetto probabilmente tra il bretone ed il provenzale, in pratica una lingua quasi incomprensibile anche a Sandra, che conosce bene il francese, però tutti sembrano allegri, e forse nessuno di quei viaggiatori prova il desiderio di affrontare l’argomento dei gilet gialli e di quanto va accadendo nelle maggiori città della Francia. <<Siamo soltanto dei turisti>>, dice lei rassegnata quasi tra sé, avvertendo improvvisamente la distanza che separa lei e suo marito da quella gente. <<Chissà quanti sottintesi ci sono nelle parole e nelle espressioni che adoperano per scambiarsi idee e informazioni>>, aggiunge subito dopo. Renato si volta a guardarla: lo sa che sua moglie è molto interessata agli avvenimenti che stanno infiammando il paese, e che le piacerebbe avvicinare qualche francese per capirne qualcosa di più. Poi però torna a guardare di nuovo fuori dal finestrino: ci sarà ancora tempo per capire meglio tutto quanto, riflette lui adesso senza troppo interesse. Anche se sono cose che non ci riguardano.

Bruno Magnolfi

Nessun coinvolgimento.ultima modifica: 2022-03-13T20:12:21+01:00da magnonove
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