Sciocchezze di viaggio.

 

La radio dice che a Parigi, ed anche in molte altre città francesi, i gilet gialli si sono lasciati andare a delle violenze inaudite contro tutto quanto stava attorno a quei cortei durante le tante manifestazioni di protesta che hanno inscenato. Sembra che in mezzo a loro adesso stiano proseguendo ad infiltrarsi ormai regolarmente delle frange di individui che si comportano praticamente come non avessero quasi niente da perdere, tanto che già parecchi, tra quelli più aggressivi, sono stati ormai arrestati dalla polizia, o almeno molti tra tutti coloro che si sono comportati praticando una scomposta guerriglia urbana per le strade, tra le macchine, sui cassonetti, contro le banche ed anche le vetrine dei negozi. Il ministero degli interni ovviamente corre ai ripari, anche perché la popolazione spesso appare spaventata, ma i manifestanti comunque vanno avanti, e sembra che ogni volta siano sempre in un numero molto maggiore della volta precedente. Lungo la costa bretone e normanna, dove loro quattro invece continuano a muoversi avanti e indietro con lo spazioso camper ben attrezzato che hanno noleggiato, tutto invece appare estremamente tranquillo e come distante dai problemi veri, in una maniera quasi contrapposta a quella realtà di cui si sente tanto parlare in giro anche in provincia. Lina poi appare quasi indifferente a quanto va accadendo nelle maggiori città francesi, anche se sicuramente la sua è soltanto la presa di posizione caratteriale di chi non intende mai mostrare i suoi pensieri e i propri veri sentimenti. La loro è una vacanza, si confermano comunque ogni poco parlandone l’un l’altro, e proprio per questo possono ritenersi sostanzialmente estranei a quanto va accadendo. Anche Renato appare distante da quanto sembra scatenarsi nelle strade cittadine, mentre Sandra più di tutti si tiene perlomeno aggiornata, ed Antonio, forse per una semplice empatia, si limita ad annuire ai  commenti che lei certe volte recita, nello stesso momento in cui scorre le notizie giornalistiche riportate dai quotidiani francesi, o quando appunto ascolta con attenzione gli aggiornamenti della radio.

Però, già all’inizio, durante lo stesso viaggio intrapreso per raggiungere quella regione, nella mente dei quattro amici appariva con chiarezza quanto, durante quello stesso spostamento, fosse forte il senso e la voglia di un allontanamento progressivo e meritato da tutti i problemi ordinari lasciati provvisoriamente alle loro spalle e a casa propria; laddove per rovescio, in questo stesso momento in cui lo svago sembra diventato improvvisamente soltanto una parola strana, pare quasi profilarsi che qualcosa, sia intorno alla casa viaggiante, che proprio tra di loro, vada come ad incrinarsi sempre di più, anche se ognuno cerca con determinazione di conservare la propria posizione presa, tentando di dimostrarsi comunque sereno e rilassato ad ogni costo. Invece un certo nervosismo inconfessato pare muoversi lentamente dentro al camper, e le spiritosaggini del primo giorno hanno rapidamente lasciato il posto a molti silenzi ed anche a qualche muso lungo. Nessuno di loro ha trovato qualcosa da ridire, sia per i luoghi di sosta, sia per gli itinerari, e neanche sulle scelte per i pranzi e per le cene, così come neppure si è incaponito per esempio su qualcosa che magari desiderava gli altri facessero; ma nonostante ciò non tutto scorre bene, e le piccole differenze di comportamento di ognuno hanno iniziato con rapidità ad amplificarsi giorno dopo giorno, mostrando personalità diverse e modi di pensare sempre più lontani, gli uni dagli altri.

Al momento sembra quasi che costeggiare La Manica e il bordo occidentale del continente alla perenne ricerca di luoghi panoramici e di piccoli villaggi caratteristici, sia come diventato il viaggio dell’assurdo, in cui si procede in avanti quasi per un partito preso, anche in assenza di un vero desiderio che assomigli vagamente a quell’entusiasmo delle prime ore. Si potrebbe dire che la loro si sia quasi trasformata rapidamente, pur circondata da brutte notizie e da importanti avvenimenti che non li riguardano mai in modo diretto, in un’odissea faticosa e quasi senza un vero scopo, ma nonostante tutto sia anche rimasta fin dal primo giorno una gita testardamente tranquilla e almeno in parte persino prevedibile. Forse però c’è addirittura un’aura di possibile vergogna dietro al loro forzato tentativo di svagarsi e di gustare a fondo tutto questo periodo, ma la sensazione che provano ormai sempre più spesso, è ricondotta continuamente tra le spire del diritto di chiunque a concedersi un periodo di vacanza, nonostante ogni confronto dimostri ormai la facile possibilità di mancare in pieno quel bersaglio, pur da loro tanto agognato.

Bruno Magnolfi

Sciocchezze di viaggio.ultima modifica: 2022-03-10T19:53:24+01:00da magnonove
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