Incomprensioni latenti.

 

<<Improvvisamente, ho paura>>, vorrebbe quasi dire adesso Antonio, magari con voce bassa ed assumendo un’espressione particolarmente seria, proprio mentre gli altri, come accade oramai da qualche giorno, sembrano sempre più impegnati in una specie di assurdo gioco del silenzio. <<Sarà questo ritrovarsi lontani da casa, su una costa rocciosa e quasi disabitata, flagellata in questo periodo dal vento e dalle onde, durante una situazione socialmente compromessa com’è quella attuale, almeno in Francia; sarà che non mi sento particolarmente in forma, e che mi ritrovo continuamente con le suole delle scarpe bagnate, scivolose e poco stabili; però tutta la sicurezza in me stesso, che fino ad oggi ho sempre avuto e che avevo avuto sempre all’inizio di questa vacanza, ora sembra stia come scemando rapidamente>>. Il loro camper in questo momento è stato sistemato in un parcheggio accanto ad un porticciolo turistico, durante l’inverno naturalmente del tutto deserto, dove un guardiano gentile durante il pomeriggio ha permesso loro di sostare e di rifornirsi d’acqua ed anche di corrente elettrica. Però adesso che si sta facendo scuro, il loro mezzo sul piazzale è rimasto ormai completamente solo, con dentro quattro persone adulte insieme al loro piccolo cane da compagnia. <<Non so>>, vorrebbe proseguire lui, <<ma ho quasi l’impressione che debba accadere qualcosa, anche se non ho mai creduto nelle premonizioni>>.

Senz’altro Toni in questo periodo cerca di essere con gli altri il più possibile normale, come lo è sempre stato peraltro, però dentro di sé prova un tremore che in qualche momento non si sente neppure capace di controllare bene. Sarà anche questa distanza incomprensibile che d’improvviso si è manifestata persino tra lui e sua moglie Lina, che forse gli sta facendo perdere il fulcro attorno al quale far girare i propri pensieri, ma per Antonio Buggiano questo periodo, che doveva essere di puro piacere, si sta facendo difficile, e persino poco chiaro. Già, perché la cosa essenziale in tutto ciò, è che lui non riesce minimamente a spiegarsi il motivo per cui avvenga tutto questo. Antonio sa che la vacanza era stata progettata con grande entusiasmo un paio di mesi addietro, e loro quattro si erano trovati assolutamente d’accordo nel desiderio di fare insieme con esattezza quello che adesso di fatto stanno facendo, cioè trascorrere due settimane in un camper a noleggio lungo la costa della Bretagna, divertendosi a cucinare, a raccontarsi storie, a passeggiare sulle spiagge della Manica, a perlustrare i villaggi e i piccoli paesi che si incontrano lungo le strade di quella zona, così poco transitate nel periodo invernale. Invece pare ora che qualcuno, tra loro quattro, abbia fatto questa scelta forse soltanto per fare un favore a qualcun altro.

<<Non sono a mio agio>>, vorrebbe ancora dire Toni; <<non riconosco neanche più, in tutti voi, quelle persone che eravate a mio parere subito prima di partire>>. Però non dice niente, tiene tutto dentro di sé, persino nei confronti di Lina, che adesso sembra voler trascorrere tutte le giornate  avvolta in un perenne silenzio, come elaborando dentro se stessa chissà quali pensieri. E poi Renato, all’improvviso, persino lui, amico di una vita, che pare quasi scansarlo, per quanto possibile in un camper, forse per evitare di affrontare qualche argomento di cui non desidera parlare, o vergognandosi di un debito o di una cattiva azione nei suoi confronti, qualche cosa che probabilmente riesce a tormentarlo fortemente, ma sulla quale non si ritiene ancora in grado di iniziare a confrontarsi direttamente. Antonio ha lasciato guidare quel camper qualche volta sia a lui che alle altre, pensando fosse quello un motivo di dissenso. Ha sempre permesso che scegliessero tranquillamente i cibi che desideravano acquistare nei negozi dove si sono riforniti. Non ha più proposto alcuna strada da percorrere, nessun luogo da visitare, e neppure indicato dove fosse più adatto fermarsi, nell’attesa che fosse proprio qualcun altro a tirar fuori la propria proposta. Ma tutto questo sembra non sia servito affatto a togliere quel senso di disagio che aleggia adesso tra di loro. Perciò lui si sente solo e pieno di dubbi, tanto da provarne quasi paura.

Poi arriva Sandra che pare sempre più nervosa, restando comunque l’unica a rivolgere a lui per prima la parola. Si sente depressa per quello che sta accadendo a Parigi con le manifestazioni dei gilet gialli, ma non può essere soltanto questo il motivo del suo disagio, pensa Antonio. Qualcosa succederà, immagina subito dopo; qualcuno prima o dopo dovrà pur affrontare questo argomento così spinoso, riflette. <<A meno che non sia io stesso ad avere maturato chissà quali aspettative nei confronti di questi miei amici di sempre. Speranze che al contrario non hanno assolutamente oggi nessuna ragion d’essere, visto che ogni cosa elaborata dentro di me sembra sia il frutto soltanto di una grande incomprensione di fondo. Quasi per una specie di incomunicabilità>>.

Bruno Magnolfi

Incomprensioni latenti.ultima modifica: 2022-02-14T17:54:24+01:00da magnonove
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