Alghe secche.

 

<<Forza Ettore, sali sul camper che dobbiamo partire>>, dice Renato al suo cagnolino, mentre Lina ha già avviato il motore e sta controllando su una cartina quali strade dovranno percorrere per arrivare fino dalle parti di Morlaix. Sandra adesso sta discutendo di qualcosa con Antonio, e forse è per questo che Lina e Renato improvvisamente hanno voglia di muoversi e di lasciare rapidamente alle loro spalle ogni contrasto. <<Vieni pure a guidare tu>>, fa Lina ad un tratto verso suo marito, soprattutto probabilmente per troncare le parole leggermente accese che lui sta noiosamente scambiando con Sandra. <<Va bene>>, fa Toni, <<tanto le chiacchiere non portano da alcuna parte>>. Sandra sale dietro, ma subito dopo cambia idea e va a sistemarsi nella cabina di guida dal lato del passeggero, sicuramente per affrontare e chiarire ancora qualcosa con chi in questo momento si è messo a guidare. Renato e Sandra invece si sistemano dietro, sostanzialmente in silenzio, quasi con rassegnazione. Lei si siede, prende in mano il suo solito libro, e pare disinteressarsi di qualsiasi altra faccenda. <<Neanche tu sembri molto socievole stamani>>, le fa Renato, tanto per stuzzicarla. Lina abbozza un sorriso senza rispondere, continuando a tenere gli occhi sopra la sua pagina. <<magari vorresti anche tu discutere con me sulla lista delle cose da acquistare appena torneremo a fermarci, mi immagino>>, fa lei. Lui si volta un momento ad osservare qualcosa che sta scorrendo fuori da un finestrino del camper, poi torna a guardarla, e dopo una pausa di un minuto o due, le dice che forse l’argomento da scegliere non è poi così importante.

Ettore si è accucciato adesso al suo solito posto, vicino allo sportello del vano abitabile, e Renato si è alzato dal piccolo divano per sistemargli meglio sotto le zampe la sua spessa coperta. Lina inserisce un segnapagina nel libro, poi appoggia il romanzo sopra al tavolino, e dice: <<io e te non abbiamo neppure molto da dirci, almeno in queste condizioni. Possiamo soltanto scambiarci uno sguardo ogni tanto, e pensare che qualcosa tra di noi ci fa quasi assomigliare; poi nient’altro>>. Lui non ribatte niente, ma il camper improvvisamente sembra compiere una deviazione per imboccare una strada minore, e Lina, affacciandosi dalla cabina di guida, dice che adesso devono per forza transitare al fianco di una spiaggia caratteristica, che con la bassa marea misura una larghezza addirittura di centinaia di metri davanti all’oceano, terminando presso una splendida terrazza panoramica, sopra la punta di Beg Douar, ad una ventina di chilometri dalla città. Lina si alza e si avvicina ai due davanti, per vedere a sua volta cosa offre la visuale in questo momento dal parabrezza della loro casa su ruote, ma dopo qualche occhiata torna a sedersi nella zona posteriore del camper, senza commentare. <<Potremo fermarci da queste parti per un caffè, e farci una bella camminata tra le dune di sabbia, ad esempio>>, dice a Renato, ma come parlando tra sé.

Lui intanto ha acceso il suo telefono, proprio per andare ad inquadrare bene sullo schermo la zona da cui stanno transitando, ed infine annuisce con convinzione, come se quella, anche  secondo il suo parere, fosse davvero un’idea ottima. Trascorre circa un quarto d’ora, ed infine il camper va a fermarsi accanto a delle rocce aspre e scure, sopra un piccolo promontorio, davanti ad un porto turistico naturalmente deserto in questo periodo. Dalla parte opposta della punta, una stretta insenatura di sabbia tra gli scogli degrada rapidamente fino alle impetuose onde della Manica, ed il luogo sembra perfetto per una piccola camminata con il cane. Tutti e quattro scendono dal camper, ed Ettore li segue poco dopo. Come sempre, soffia ancora molto vento sulla costa, però affrontare una breve passeggiata con i giacconi ben abbottonati sembra non dispiaccia a nessuno, tanto meno a Renato, che si accende prontamente una delle sue fetenti sigarette, naturalmente di marca francese. Adesso ognuno resta in silenzio mentre affonda le proprie scarpe nella sabbia oceanica; “siamo soli”, pensa forse Lina mentre presta grande attenzione ai propri passi. “Inutile fingere che questa costretta vicinanza tra di noi porti ad un eguale accostamento tra i nostri modi di vedere tutte le cose. Il vento con la sua forza spettina i nostri capelli se siamo in tanti, ma anche se siamo in pochi”. Sandra si guarda attorno, si diverte con il proprio cagnolino, forse ha già chiarito ogni aspetto divergente con Antonio, oppure no, ma non ha troppa importanza. I mariti restano subito due passi indietro, magari per avere uno sguardo più completo sulla scena. Ettore invece annusa qualsiasi sasso, conchiglia, o cespuglio di alghe secche: è lì il segreto, pensa risoluto.

Bruno Magnolfi

Alghe secche.ultima modifica: 2022-02-04T19:00:26+01:00da magnonove
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