Migliore maniera.

 

Diario. 8 febbraio. Oggi finalmente siamo partiti. Abbiamo fatto il pieno di carburante, caricato tutti i bagagli ed anche gli oggetti che forse ci potranno servire nel camper, e poi anche una certa scorta di cose da mangiare. L’umore è molto alto, devo dire, e per riprova ci siamo lasciati andare persino ad intonare qualche canzone in coro, almeno al principio del viaggio, proprio per mostrare la carica che ci sentiamo tutti addosso per l’inizio di questa vacanza. Antonio, come già immaginavamo, si è messo subito alla guida, e la strada sotto alle ruote e dietro le nostre spalle, ha preso a correre svelta, come per lasciare lontano tutte le piccole preoccupazioni quotidiane di sempre, ed aprire rapidamente davanti a noi un nuovo scenario. Tra tutti e quattro, nessuno ha mai fatto una vacanza intera sopra ad un camper, ed averlo noleggiato adesso per ben due settimane, indica il fatto che siamo sicuri di divertirci e di riuscire a goderci appieno ogni giornata che abbiamo di fronte. Mi piace poter ricavare un angolo mio all’interno dell’abitacolo, un piccolo rifugio dove riuscire a sistemare, come sul piccolo scrittoio di un salotto, alcuni oggetti minori, nonostante siano per me molto importanti: questo stesso quaderno su cui sto scrivendo, un piccolo libro che ho iniziato a leggere da poco, gli occhiali da sole, e poi la mia semplice collana, ed anche un piccolo braccialetto di bigiotteria, almeno per riporli in un luogo sicuro quando li tolgo. Ai miei piedi poi si è subito sistemato anche Ettore, il mio dolce cucciolo affettuoso, che forse per ora non sta apprezzando troppo questo viaggio, però si è subito adattato alla nuova situazione.

Naturalmente ci siamo già fermati nelle varie aree di sosta per svariate occasioni, e soprattutto per fare muovere un po’ le zampe al nostro cane paziente, ma soprattutto perché abbiamo stabilito già dall’inizio, che siccome non c’è proprio nessuno che ci sta correndo dietro spingendoci a strafare, non c’è alcun bisogno per questo di battere delle tappe forzate. Negli autogrill fino adesso abbiamo trovato molta gente di fretta, nervosa, probabilmente carica di preoccupazioni ed impegnata in tante cose da fare, e noi quattro perciò ci siamo guardati ogni volta con un mezzo sorriso, consapevoli della grande tranquillità del nostro viaggiare di puro piacere. Infine siamo andati a fermarci in serata all’area camper di Morgex, prima della galleria del Monte Bianco, dove ci siamo sistemati adeguatamente per la cena, ricaricare di acqua e di energia elettrica il mezzo, e anche per trascorrere la notte, luogo in cui abbiamo scoperto la vista di alcune località molto belle, ai piedi delle montagne più alte delle Alpi, naturalmente piene di neve in questo periodo.

Lina ha iniziato subito a sfornellare qualcosa di caldo per farci mangiare senza rimpiangere troppo le comodità di una abitazione in muratura, e mio marito le ha dato volentieri una mano in tutte quelle piccole cose di cui tenere conto sopra un mezzo del genere, mentre io naturalmente portavo Ettore in giro. Abbiamo deciso per questa gita di non approfittare mai dei tanti ristoranti che sicuramente troveremo lungo la strada: vogliamo sentirci indipendenti dalle facili comodità, ed affrontare così tutti gli inevitabili disagi, ma anche gioire di quelle piccole soddisfazioni che ci può riservare tutto questo periodo da trascorrere su di una casa viaggiante. Poi ci siamo lasciati andare a qualche risata e a qualche chiacchiera senza importanza, come per ritrovare la giusta serenità dopo tante ore di guida, prima di impegnarci a sistemare e mettere in ordine tutte le cose tirate fuori per la nostra prima cena fuori da casa. L’ora di andarcene tutti a dormire, naturalmente, è giunta poi piuttosto in fretta, specialmente per Antonio che si è impegnato in prima persona a guidare il camper per tutto il giorno, e così abbiamo sistemato i letti e tutto quanto l’occorrente per questa notte e per le prime attività della mattina seguente, finendo per coricarci già pieni sonno, una volta indossato l’abbigliamento adeguato e controllata più di una volta l’accensione giusta della nostra stufetta di bordo. Adesso scrivo le ultime cose prima di spengere la mia piccola luce elettrica. Sono molto contenta, devo proprio riconoscere: mi sento in pace con tutti e con tutto. Trovo elettrizzante avere davanti un’intera vacanza così. Spero soltanto che tutto proceda nella maniera migliore.

Bruno Magnolfi

Migliore maniera.ultima modifica: 2022-01-14T10:47:08+01:00da magnonove
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