Aiuto per gli altri.

 

Con una rivista illustrata aperta tra le sue mani, la signora Angelica attende seduta che la colorazione chimica applicata sopra ai suoi capelli ancora umidi raggiunga finalmente l’effetto desiderato, mentre dentro al negozio in cui vi sono in tutto quattro o cinque persone presenti, regna, almeno in questo momento, una calma decisamente infrequente. Nessuna tra le persone in attesa sembra quasi abbia voglia di dire una sola parola, come fossero tutte immerse nei propri pensieri, ed il silenzio di quei clienti, come anche quello dei due lavoranti impegnati sulle loro capigliature, è rotto soltanto dai ronzii dei piccoli macchinari in funzione utilizzati dentro a quel salone per le acconciature. Il giornale tratta del buon periodo di un famoso attore televisivo, e lei, scorrendo le fotografie che lo ritraggono in varie e ordinarie situazioni casalinghe, scuote leggermente la testa appiccicosa, immaginando come irrealistiche le notizie a colori riportate su quel giornale. In fondo, ad Angelica importa ben poco mostrarsi particolarmente imbellettata e ben vestita alle persone che conosce e che frequenta. Certo, quando era vivo suo marito le cose erano diverse, ma in seguito tutto ha iniziato rapidamente a mostrarsi molto più rarefatto, ed anche se oramai sono trascorsi parecchi anni da quando lui non c’è più, a lei fino ad oggi non è mai interessato provare a rifarsi delle nuove amicizie, o addirittura una relazione sentimentale con qualcuno. Forse perché non le è capitato, è lecito immaginarsi; oppure semplicemente perché, come le hanno detto qualche volta i suoi parenti, lei non ha mostrato quasi alcun interesse per questo argomento. Ultimamente poi non è certo cambiato nulla tra i suoi desideri, tanto più che i suoi anni non la portano certo proprio adesso a desiderare qualcosa di diverso dalle sue assodate abitudini, però c’è qualcosa che da qualche tempo sembra come voler sollecitare in qualche modo i suoi istinti femminili.

<<Ancora dieci minuti di applicazione e poi risciacquiamo>>, le dice Lino per rassicurarla sui tempi, ed Angelica annuisce, senza corrispondere troppo al sorriso generoso del gentile parrucchiere. Il suo carattere, come anche i suoi modi di fare, sono sempre rimasti, per tutto questo periodo, poco propensi ad aprirsi agli altri, però in fondo a se stessa lei si sente comunque altruista, anche socievole, ed anche se non dimostra facilmente di essere così, ugualmente da qualche tempo a questa parte lei prova il desiderio di mostrarsi più affabile ed espansiva di come ricorda di essere stata negli ultimi anni. Adesso sorride di soddisfazione del colore dei capelli più deciso che ha scelto oggi per dare una tonalità nuova alla sua immagine, e mentre continua a scorrere, in fondo senza un grande interesse, l’articolo che parla ancora dell’attore noto a tutti, pensa che ognuno è almeno in parte un interprete completo delle proprie giornate, ed anche in lei l’entusiasmo pur piccolo che riesce ad inserire in ciò di cui si sta occupando, alla fine potrebbe anche delineare una grande differenza. Il suo dubbio più forte rimane quello sull’unità di misura possibile con la quale conteggiare le domande che le si stagliano ogni volta irrisolte davanti ai suoi occhi, però sa che provando di nuovo ad essere come probabilmente si sentiva molti anni fa, cioè maggiormente spontanea e meno riservata almeno con le persone a lei più vicine, forse ogni sua preoccupazione potrebbe dimostrarsi facilmente superabile. Poi giunge Lino, si prende subito cura dei suoi capelli, li asciuga, li pettina, li spazzola, li rende improvvisamente, con la sua spiccata professionalità, quasi come non sono mai stati, ed Angelica, dentro allo specchio che le rimanda la propria immagine, si sente bene, appare ai suoi occhi quasi radiosa, forse come mai è riuscita a sentirsi.

Quando esce da quel salone per le acconciature immagina quasi per scherzo di essere migliore di quando vi è entrata: però veramente si ritrova in questo momento come maggiormente in equilibrio nei confronti di tutti gli altri, e non ha neppure bisogno di specchiarsi in una qualsiasi vetrina per rendersi conto che la sicurezza di sé mostrata tante volte quasi come una sfida, ora è diventata una precisa certezza, quasi un’acquisizione matura di un elemento innato e tenuto in disparte fino adesso dentro di lei; non si sente più, come per troppo tempo purtroppo è stata, quasi una succube della maschera indossata sopra la faccia, per un periodo persino esageratamente lungo, e quindi libera, spontanea, capace di mostrare all’improvviso chi sia veramente. C’è suo cugino Corrado in questo periodo di cui occuparsi, e lei riconosce che nessuno potrà prendersi cura di lui e della sua malattia se non proprio se stessa; però è pronta, non le sarà di alcun peso, confessa da sola in un attimo, non proverà alcuna fatica nel farlo, perché è il proprio equilibrio ritrovato che le permetterà di essere da ora in avanti anche un aiuto sicuro per gli altri.

Bruno Magnolfi

Aiuto per gli altri.ultima modifica: 2021-05-19T17:05:27+02:00da magnonove
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