Migliore esperienza.

 

Diario. 14° giorno. Io sono una donna semplice. Ritengo anche di sapermi accontentare di poco, generalmente, e di non pretendere mai, né da me stessa né dagli altri, delle scelte difficili oppure troppo impegnative. Però andare a Nantes, adesso che siamo proprio vicini, ed unirmi alla sfilata di sabato dei gilet gialli, è una cosa a cui aspiravo fin dall’inizio di questa strana vacanza in camper, ed adesso che anche gli altri tre hanno deciso, certo, dietro alle mie tante insistenze, di partecipare a quella manifestazione, mi pare quasi una vittoria personale, qualcosa che in qualche modo mi ripaga di alcune incomprensioni che forse mi è sembrato di subire, durante tutto questo viaggio francese. Oggi ho acquistato in edicola un paio di quotidiani, ed ho spulciato tutte le notizie possibili su quanto domani potremmo trovarci di fronte. Naturalmente abbiamo stabilito già tutto il programma: soprattutto dove parcheggiare il nostro camper e come arrivare sul viale centrale previsto per il raduno. Noi per precauzione non avremo la divisa dei manifestanti, anche se probabilmente sarebbe facile reperirne qualcuna: in fondo siamo peraltro soltanto dei curiosi, dei turisti che si vogliono semplicemente rendere conto di quello che sta accadendo in questo paese, e nient’altro. Però sarà bello esserci. Abbiamo controllato le cartine della città, e nel caso ci perdessimo tra noi nella confusione della gente, ci siamo dati un luogo ed un orario preciso per ritrovarci tutt’e quattro. A seguito, magari nel tardo pomeriggio, visiteremo meglio anche Nantes, dando un’occhiata alle sue bellezze. Lina sembra poco interessata da tutto quanto, ma lei è fatta così, non si sa mai che cosa sia che le interessi maggiormente.

Anche mio marito si è mostrato quasi completamente estraneo a tutto quanto, e volutamente io ho cercato di non insistere neppure troppo a parlargli dei gilet gialli e dei loro cortei, in quanto conoscendolo a fondo da tanti anni, sono sicura di come sia capace, superata la sua solita soglia di indifferenza, di dimostrarsi assolutamente critico nei confronti di qualcosa di questo genere, fino a dare a tutto quanto una semplice etichetta di estrema intolleranza e di scarsa democraticità.  L’unico vagamente incuriosito dal movimento si è dimostrato Antonio, ma forse soltanto per accondiscendenza nei confronti degli studi di critica marxista affrontati in gioventù dalla sua moglie. Però alla fine tutto ciò non ha troppa importanza. Sono sicura che ci serve a tutti e quattro un’esperienza di questo genere in mezzo alla folla, dopo quindici giorni filati di vita randagia, tra Bretagna e Normandia, e quasi ritirata, trascorsa da soli dentro un camper come quello che abbiamo noleggiato. Mi pare quasi un ritorno alla vita: un abbandono improvviso della solitudine davanti all’Oceano, per un abbraccio totale della socialità. Ho letto sui quotidiani molti dei motivi di rivendicazione tirati fuori dai manifestanti francesi, e mi sono sembrati tutti assolutamente condivisibili. Perciò sono contenta. Sono venuta per un breve periodo in questo paese, ma voglio almeno parzialmente farne parte, immedesimando me stessa in tutte le sue articolazioni.

Mi dà entusiasmo gettarmi in questa prova: è come chiudere una vacanza tutto sommato alla portata di chiunque, ma con qualcosa assolutamente di speciale, come sentire di affrontare così un momento unico, quasi irripetibile, qualcosa che forse è capace di arricchire di senso anche tutto quello che fino adesso in parte è mancato. Poi rientreremo rapidamente lungo le autostrade per il Sud nella nostra vita di sempre: le nostre abitazioni, il lavoro, la solita quotidianità. Ma avere mostrato il coraggio di sfilare a fianco di un movimento a cui in fondo neppure apparteniamo, e che ci risulta quasi estraneo, è un dato che senz’altro non potremo dimenticare facilmente. E poi visitare una grande e bella città straniera con gli occhi dei suoi stessi abitanti mentre sfilano compatti lungo le sue strade, non è certo una cosa che possa capitare in qualsiasi giorno. Forse dovrei già proiettarmi mentalmente nel prossimo periodo, quando, ritornati a casa, ci sarà da fare un sommario di tutto quanto questo viaggio: riguardare le fotografie, ripercorrere sulla cartina tutti i piccoli luoghi costieri visitati, ripensare a quanto accaduto in posto o nell’altro, e rimeditare ogni dettaglio per rendere tutto quanto qualcosa che davvero assuma del valore anche nel tempo. Dovrò ripensare a quanto è successo in questo camper, ed anche a quanto forse non è capitato; e riflettere a fondo su quello di positivo o di negativo si sia manifestato; e capirne meglio i dettagli, le sottigliezze, gli aspetti sfuggenti, in maniera da farne una vera proficua esperienza: qualcosa che riesce a lasciare i suoi segni dentro di noi per molto tempo, addirittura più di quanto si fosse creduto mai possibile.

Bruno Magnolfi

Migliore esperienza.ultima modifica: 2022-06-07T17:46:34+02:00da magnonove
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