Inutile ed evidente.

 

Tante volte ho desiderato un uomo diverso accanto a me, penso qualche volta prima di addormentarmi. E invece ho finito per abituarmi giorno dopo giorno ad Antonio, quasi senza rendermi conto dell’errore iniziale commesso. Loro due proseguono a dormire nel vano sopra la cabina di guida del camper, e la semplice tenda che divide la loro intimità con quella di Sandra e di Renato, coricati nel letto ricavato in coda al veicolo, certe volte le pare addirittura non sufficiente per non provare una certa assurda gelosia. In certi casi lo guardo e mi viene in mente che sarei probabilmente una persona diversa se non fossi al suo fianco; poi attendo un attimo ed infine mi convinco che in tutti questi anni in fondo non è stato capace di cambiarmi per nulla. E poi non so neppure se adesso vorrei essere una persona molto diversa da quella che sono stata fino ad oggi, e quindi in qualche modo credo di dover essergli grata. Non è che mi accontento senza preoccuparmi di nulla, soltanto, in tutte le mie piccole cose personali, ritrovo me stessa fin nei piccoli gesti di quando ero piccola, con una coerenza forse addirittura poco diffusa negli altri.

In questi giorni osservo Renato anche più del dovuto. Mi piace, non posso negarlo, ma questo non significa affatto che vorrei avere una storia con lui o cose del genere. Renato comunque è stato prontissimo ad avvertire in lei il cambiamento avvenuto, ed ha risposto con una certa segreta intensità alle sue rapide occhiate. Ha lasciato che Lina proponesse il suo gioco sottile senza mai tentare di interromperla, ma anche senza esagerare ad incoraggiarla. Mi sento una persona normale alla fine, soltanto vorrei maggiormente essere presa per una che le cose in cui crede le ha riflettute con grande profondità, avendo peraltro sostenuto diversi esami universitari di filosofia, ed essendomi molto applicata nella comprensione intellettuale del puro pensiero. Non mi sono laureata alla fine, però ho studiato a fondo persino il capitolo sesto inedito del Capitale di Marx, e non mi dispiace quando qualcuno riesce a rendersene conto anche da ciò che dico o da come parlo, visto che un certo tipo di cultura mi è sicuramente rimasta sotto le unghie.

Renato non insiste mai nel guardarla, però Lina in questi giorni di vacanza sul camper si sente spesso osservata, e quando si trova a dire qualcosa agli altri tre, riesce a tenere conto del fatto che i suoi argomenti sono forse afferrati più intensamente proprio da lui, adesso che si è instaurato questo piccolo gioco d’intesa tra loro due. Addirittura lei preferisce così, piuttosto che ritrovarsi da sola con Renato e non sapere mai esattamente di che cosa parlargli. Forse sono una sciocca che pensa soltanto di essere superiore a delle piccole cose determinate, anche se mi viene spontaneo osservare a volte negli altri qualcosa riguardante me stessa. Spesso vorrei passare inosservata, ma non sempre sono capace di rendermi trasparente, anche se è questo il mio scopo principale. Renato è una persona normalmente annoiata di tutto, che riesce ad avere qualche sprazzo di brillantezza soltanto al momento in cui qualcosa di particolare risulta capace di prenderlo per davvero. Eppure possiede un fascino sottile, forse una sola rara espressione, in cui di colpo sembra racchiudere e riassumere diversi temi del tutto indefinibili.

Certe volte mi chiedo se sono felice, ma subito tendo ad allontanare da me questo pensiero come un ragionamento inutile, astratto, privo di un reale significato. Non so cosa desideri veramente, se non sapere che ci sono comunque delle persone che ruotano poco distanti dalla mia solitudine, e che forse riescono a tradurre in semplicità il mio ingarbugliare tutte le cose. Adesso che siamo immersi in questa Bretagna invernale a cui aspiravo oramai da molto tempo, considerandola per certi aspetti simile alla mia personalità, mi rendo conto che tutto qua attorno appare improvvisamente diverso da ciò che immaginavo, e che questa terra costiera è soltanto una qualsiasi provincia d’Europa, senza le caratteristiche preziose che forse credevo di trovare. Renato la guarda quando lei osserva qualcosa sull’orizzonte nebbioso dell’oceano, e forse ambedue si proiettano insieme e rapidamente lontano da lì, come fosse sufficiente il desiderio di un attimo per poter concretizzare qualcosa, quasi che un’idea di quel genere, sempre che valga davvero sia per l’uno che per l’altra, rendesse a tutt’e due una leggerezza capace di farli sentire più vivi. Infine ogni volta rientrano rassegnati dentro al camper, anche senza aver scambiato una sola parola, considerato che l’inutilità di proporre dei discorsi tra loro appare oramai del tutto evidente.

Bruno Magnolfi

Inutile ed evidente.ultima modifica: 2022-06-05T16:17:19+02:00da magnonove
Reposta per primo quest’articolo