Sopravvento.

 

<<Non mi ci vedo proprio in quel ruolo>>, aveva detto Renato sorridendo, ma quasi troncando quella conversazione, dopo che il suo amico Antonio gli aveva chiesto cosa pensasse della possibilità di avere dei figli con sua moglie Sandra. Anche lei, un’altra volta che tutti insieme avevano affrontato quell’argomento, si era mostrata quasi restia a parlarne, e la probabile spiegazione era stata la solita perplessità su di un futuro così difficile ed incerto come quello che si stava profilando, per azzardarsi a lasciarlo in dote ad una nuova generazione di bambini. Persino Toni, durante quella stessa volta in cui aveva sollevato la questione, si era limitato ad annuire alle parole decise di Renato, senza comunque dire niente, come se avesse un diverso parere da custodire. In effetti era Lina, sua moglie, a non voler neppure affrontare l’argomento, ed a lui era toccato il semplice ruolo di chi si adegua a delle decisioni già definitive. Antonio certe volte si era ritrovato persino ad osservare con dolcezza i bambini degli altri, magari incontrando qualche giovane famiglia a passeggio di domenica, oppure mentre erano per mano di qualche mamma intenta a fare degli acquisti, ma aveva sempre represso in sé qualunque moto o parola affettuosa, proprio nel tentativo di mostrare anche lui una qualche indifferenza.

Adesso poi, seduti come sono tutt’e quattro per consumare la cena davanti al piccolo tavolo dentro al loro camper parcheggiato di fronte ad una spiaggia immensa e struggente come quella di Omaha, in Normandia, in teoria dovrebbero essere estremamente distanti da un argomento come quello dei figli e dei bambini, considerato anche che l’età di tutti inizia ad essere già un po’ troppo avanzata per averne ancora qualche desiderio. Eppure Antonio è capace di provare nuovamente una tristezza profonda quando ci pensa, tanto che all’improvviso non riesce quasi neppure ad estinguere quel malessere che sente dentro di sé. Gli è già successo, qualche volta, ma quasi mai in un modo così forte. E’ come se all’improvviso provasse l’incapacità di trasmettere a qualcun altro le proprie sensazioni, i suoi sentimenti, le emozioni che prova nel guardare attorno a sé dei luoghi tanto belli e così carichi di storia, al punto da scusarsi e poi uscire per un attimo da solo, fuori da lì.

Dopo pochi attimi, Lina si alza a sua volta e va da lui. <<Non è niente>>, dice subito Toni mentre resta appoggiato alla fiancata del camper, <<non devi assolutamente preoccuparti; certe volte mi scende dentro una specie di malinconia che quasi non riesco a frenare>>. Lei lo abbraccia, e forse intuisce che tutto ciò dipende magari dai sui modi, dalla propria riservatezza, dal suo spingersi spesso altrove con la mente, ignorando o quasi chi le sta vicino, ma non immagina certo fino a quale punto possano giungere le differenze di opinione tra loro due riguardo a delle scelte così importanti. Quindi rientrano, ed anche se la serata fino a questo momento non era stata il massimo della convivialità, comunque sia tutti e quattro sembrano ora impegnarsi subito ad imbastire almeno un minimo di conversazione tra di loro.

Non è facile tenere per sé certi segreti, salvo allontanarsi almeno di un passo da tutti gli altri, e coltivare in solitudine certi pensieri, limitandosi ad osservare intorno chi è riuscito a risolvere in qualche modo i problemi di quel genere, magari impegnando a fondo la propria mente e distraendosi in differenti interessi. Forse Sandra potrebbe essere il tipo di persona capace di comprendere quei suoi tormenti, ha pensato Antonio qualche volta. Ma fino ad ora con lei non è mai riuscito ad affrontare l’argomento. Nel corso di questa vacanza potrebbe esserci magari l’occasione giusta, riflette adesso mentre riprende la sua cena. Potrebbe scoprire che anche per lei quel tema non è mai stato risolto, e provare così almeno un moto di solidarietà reciproca. <<Scusate>>, dice alla fine tanto per giustificare il suo comportamento. <<Ma ritrovarsi vicini ad un luogo dal passato di violenza estrema come è questo, mi fa sentire impotente, come uno sciocco che si sofferma ad osservare il mare, e ne vede solamente la superficie>>. Gli altri annuiscono, Lina poi gli prende una mano, ed Antonio all’improvviso si sente incapace di parlare con sincerità. Ma poi sorride: è solo una vacanza, in fondo, pensa dietro la sua maschera; una manciata di giorni da trascorrere con spensieratezza, senza lasciare che niente di triste possa avere il sopravvento.

Bruno Magnolfi

Sopravvento.ultima modifica: 2022-04-23T18:15:56+02:00da magnonove
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