In accordo.

 

Naturalmente certe volte sono caduto, con grande ed immediata disperazione. Però ho sempre trovato la maniera per risollevarmi, anche se in qualche caso ho dovuto faticare parecchio per farlo. Non so perché penso tutto questo, proprio adesso che siamo quasi arrivati alle porte di Rennes, e questi margini stradali degli ultimi chilometri, senza troppe caratteristiche di rilievo, sembrano scivolare via senza alcuna asperità, come aprendosi accoglienti al nostro passaggio, forse per incoraggiare maggiormente proprio il nostro arrivo. Il motore del camper gira tranquillo come da quando siamo partiti, e mentre io proseguo a guidare con impegno e attenzione, gli altri sono tutti dietro a leggere, a parlare, o a perdere del tempo. Ci potrebbe accadere qualcosa, penso; però è più facile che tutto scorra via tranquillo, proprio come questo asfalto, e per tutte le prossime notti troviamo ancora qualche luogo silenzioso dove sistemarsi, senza dare troppo nell’occhio. Dobbiamo fermarci ad un supermercato, per fare qualche acquisto, poi attraverseremo la città ed infine spegneremo il motore lungo qualche stradina sterrata, riparati da una macchia di alberi fruscianti.

<<C’è ancora molto, Toni, per arrivare in città?>>, dice all’improvviso Renato, affacciandosi per un attimo alla cabina di guida. <<Tranquillo>>, gli fo; <<fra dieci minuti si entra tra le case>>. A me piace guidare, e se non sono proprio stanco gli altri mi lasciano volentieri al volante di questo scatolone a noleggio, come se fossi l’esperto timoniere di un vascello in alto mare. Comunque penso che una volta fatti gli acquisti ci potremo fermare da qualche parte per mangiare qualcosa e riposarci, ed in seguito io lascerò volentieri la guida a chi degli altri tre ne avrà voglia. Mia moglie sembra intenzionata ad arrivare sulla costa prima di sera, ma a me non sembra una buona idea, visto che in quel caso avremo ancora per il pomeriggio un sacco di strada davanti a noi. Ieri avevamo pernottato nei pressi di Bourges, ed io non mi ero sentito tranquillo, considerato che il luogo scelto per fermarsi a cenare e a dormire, appariva un po’ troppo isolato, senza riferimenti chiari e vicini. Forse è la mia apprensione che mi fa immaginare sempre qualcosa di tremendo appena dietro l’angolo, lo riconosco; però penso che sia sempre meglio immaginarsi anticipatamente le avversità, piuttosto che subirle in pieno senza aver fatto nulla per prevenirle.

Infine avvisto un bel supermercato con un parcheggio spazioso accanto alla strada, così entro dentro manovrando con calma, scelgo il posto più adatto ed infine spengo il motore. Gli altri si guardano attorno, mi fanno vedere che hanno già preparato una lista di cose che ci possono servire, ed il nostro cane deve assolutamente farsi un giretto. Ci dividiamo i compiti, io resto sul camper per controllare i liquidi e la scorta d’acqua per il bagno, Lina fa un giro col cane, e mia moglie insieme a Renato entrano nel negozio per fare gli acquisti. Però c’è qualcosa nell’aria che ancora non mi convince: è come se si cercasse di tenermi al di fuori da una decisione che loro tre hanno già preso. Non va bene arrivare nei luoghi dopo il tramonto, ho già spiegato in altre occasioni: non si riesce mai ad avere un’idea precisa di dove ci sistemiamo, e questo sicuramente è un problema. Forse loro si annoiano di questa mia semplice prudenza, ma io credo che soltanto con una certa dose di buon senso le cose potranno filare lisce per tutti questi quindici giorni di gita.

Apro il cofano motore e controllo il livello dell’olio, poi guardo se per caso ci fosse una manichetta per l’acqua da qualche parte. Torna Lina col cane, dice che Ettore appare leggermente stravolto, però ha fatto subito i propri bisogni, ed adesso è quasi pronto per ripartire. Poi sale in cabina, dal lato del passeggero, ed io mi accosto al finestrino mezzo aperto e le chiedo se per caso qualcosa non vada per il verso giusto. Lei mi guarda con un mezzo sorriso un po’ ambiguo, e poi dice che va tutto bene, che non vede l’ora anche lei di arrivare sulla costa della Bretagna. Tiro fuori la carta dalla tasca dello sportello, le mostro che abbiamo davanti troppi chilometri per poter trovare un posto decente dove pernottare, e Lina dice che di sicuro ho pienamente ragione. Ci accordiamo sulla strada migliore da prendere, poi si decide che la cosa migliore sarà fare una tappa prima di giungere a Saint Malo, e domani mattina andarcene in giro lungo la costa. Tornano gli altri ridendo chissà di cosa, naturalmente carichi di buste, e poi dicono subito che loro sono assolutamente d’accordo, su qualsiasi decisione abbiamo deciso di stabilire.

Bruno Magnolfi

In accordo.ultima modifica: 2021-12-27T15:05:18+01:00da magnonove
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