Differenze.

 

2 ottobre

Mi sento strana. È come se provassi qualcosa di simile all’ansia che si sente prima di superare un ostacolo, come se avessi di fronte un giorno particolarmente importante, o qualcosa in cui dovermi cimentare, anche se in realtà oggi non vedo niente di tutto questo nel mio futuro.

3 ottobre

Stamani ho cercato di riordinare la mia stanza. Ci sono cose che indubbiamente non mi servono più ma che mi fa ancora piacere avere con me; altre però che devo sistemare al fondo di qualche cassetto nel tentativo deciso di dimenticarle. Poi sento la necessità di gettare via degli oggetti che ritengo oramai del tutto inutili, anche se non mi piace affatto fare cose del genere, perché in fondo rappresentano sempre dei dettagli che forse fanno parte ancora di me, della mia vita, della mia formazione, pur ritenendole momentaneamente del tutto inservibili. Così ho un’intera collezione di giochi e di pupazzi di quando ero bambina, ad esempio, per non parlare di un paio di bambole secondo il mio parere ancora bellissime, e da cui sono certa non mi separerò mai. Poi ho trovato delle cose che tanto tempo fa mi ha regalato mio padre, oggetti a cui sono particolarmente legata, ma non posso farne dei veri cimeli, perché non è possibile venerare delle cianfrusaglie soltanto perché ti legano ad un periodo in cui c’era ancora il mio papà insieme con noi. Devo essere forte, mettere assieme tutto quanto e riporlo con cura dentro al baule del corridoio, dove sono sicura non andrò più a guardare per chissà quanti anni.

4 ottobre

Oggi mi sono innervosita con una cliente del nostro negozio, che mi ha fatto perdere un sacco di tempo senza decidersi a comprare un bel niente. Non è da me comportarmi in modo sconveniente, perciò sono riuscita a contenere la mia agitazione anche se dentro stavo quasi per scoppiare di brutto. Devo cercare di essere più indifferente a queste situazioni, trovare il modo di fortificarmi e magari usare un po’ di ironia nel trattare con certe persone. In tutti i casi devo lasciare che tutto avvenga senza pensare di poter mettermi in mezzo a dirigere le cose che possono o non possono succedere. La realtà è questa, devo prenderne atto, nient’altro.

5 ottobre

Sono preoccupata. Quando sono da sola penso delle cose di cui mi è persino naturale essere convinta. Quando sono con gli altri invece perdo facilmente ogni certezza, ed inizio a mescolare le mie idee con quelle che credo verrebbero più facilmente accettate da coloro che mi trovo davanti. Questo meccanismo mi torna così consueto che mi sono accorta di esserne succube soltanto da poco, riflettendo con attenzione sulle piccole cose che compongono la mia giornata, tanto da trovare una divisione netta tra i miei momenti di solitudine da tutti gli altri.

Bruno Magnolfi

Differenze.ultima modifica: 2018-10-05T21:15:15+02:00da magnonove
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