Ottimismo sciocco.

 

Mi piace starmene da solo. Esco da casa e costeggio quasi sempre una piccola via deserta che conosco bene, fino ad arrivare ad un muretto oltre il quale si vede soltanto la campagna, e poi mi siedo sopra quelle vecchie pietre, e resto lì anche a lungo, fino a quando la luce calda del pomeriggio si fa persino troppo obliqua, e mi spinge a tornarmene indietro.

Gli altri mi dicono che tutto prima o dopo deve cambiare, che la cosa più importante di tutte è restare sempre se stessi, indifferenti a quanto succede, oppure a quanto non succede mai, proprio per niente. Non lo so, forse hanno ragione, soltanto vorrei che qualcuno da dentro riuscisse a togliermi questa piccola angoscia perenne, questa sensazione di inutilità che provo praticamente ogni giorno.

Al mattino davanti alla corriera siamo in otto ragazzi che ci ritroviamo per andare fino al liceo, cercando durante la mattinata di non farsi mai prendere dal sonno che è sempre presente in coloro come noi che si alzano anche troppo presto dal loro letto. C’è quasi rassegnazione nel silenzio con cui si continua a seguire ogni lenta ora di lezione, ed anche quando l’ultima campanella ci libera dall’oppressione di seguire qualcosa che in seguito immaginiamo ci servirà a ben poco, difficilmente riusciamo ad essere davvero contenti di qualcosa.

I miei compagni poi si ritrovano nel pomeriggio tutti davanti al bar Soldini, magari per trovare qualcosa da dirsi, per fingere che la giornata abbia anche un senso, ma a me generalmente non interessa, preferisco starmene a casa piuttosto, a studiare, a leggere qualcosa, a perdermi semplicemente nel guardare a lungo quella prospettiva di abitazioni gialle che riesco a vedere dalla mia finestra. Non trovo un vero e proprio stimolo che mi procuri entusiasmo, ma penso che ciò non significhi che sia lecito rinunciare a cercarlo.

Quando sto seduto al mio muretto immagino il mio futuro come qualcosa che non sia mai privo di possibilità, e per questo motivo cerco di essere curioso, e tentare spesso di mettermi nei panni di tutti gli altri, in modo almeno da comprendere qualcosa dei comportamenti che riesco a vedere in chi mi passa più vicino. Il mio riflettere parecchio su tutte le cose che vedo attorno a me credo che mi sarà sempre di aiuto, anche quando dovrò andarmene da qui ed arrangiarmi in posti nuovi dove forse non ci saranno per me dei punti fermi.

Per adesso mi guardo attorno, cerco di stare solo anche per avere un po’ più libertà mentale, ed evito di ricopiare gli atteggiamenti che noto nei miei compagni di scuola o negli amici del paese che sembrano assumere sempre più una medesima visione delle cose. Mi piacerebbe avere una ragazza, scambiare con lei tutte le idee che mi porto dentro, ma non mi metto mai in mostra, e per questo motivo ritengo di non avere troppe possibilità. Vado avanti, comunque, ed ogni volta che ci penso credo di avere sempre una grande fiducia nelle opportunità che si potranno presentare. Non so perché, forse soltanto per uno sciocco ottimismo.

Bruno Magnolfi

Ottimismo sciocco.ultima modifica: 2018-10-02T20:56:58+02:00da magnonove
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