Il fuoco purifica

Fin da piccolo sono sempre stato attratto dal fuoco. Persino la fiamma di una candela è sempre stata capace di ipnotizzarmi. La fiamma libera, in qualsiasi contesto, secondo me è un evento meraviglioso, un aspetto della natura maestoso e ineguagliabile. In una tasca ho sempre portato con me dei fiammiferi, è naturale. E ogni qual volta ho potuto, ho sempre acceso qualche piccolo fuoco, a volte anche solo per il gusto di farlo. I movimenti sinuosi di una piccola fiamma mossa dal vento, i suoi colori cangianti, tutto mi attrae. Vivendo in campagna le occasioni non mi sono mancate, e spesso, sfruttando la necessità di eliminare il terreno dai rovi e da tutte le erbacce, ho fatto dei cumuli di materiale pronti per essere solo incendiati. Le fiamme alte, crepitanti, ricche di colore e di forza, la loro capacità di incenerire ogni cosa in pochissimo tempo, di pulire, purificare, di ridurre tutto quanto a semplice combustibile pronto da dare alle fiamme, tutto questo è bellissimo. In casa ho sempre avuto un caminetto di pietra, e davanti a quel fuoco di legna ho passato innumerevoli serate della mia vita, in compagnia solo di lui, solo del fuoco. Poi, un giorno qualsiasi, mentre sono in campagna all’aperto, intento ai lavori di sempre, mi accorgo che dal bosco si sprigiona del fumo. In mezzo a quel fumo nel giro di un attimo si vedono anche le fiamme, altissime, forti, intente a bruciare degli alberi come fossero delle pagliuzze. Accorre gente e anche io sono con loro. Arrivano presto le autorità con le asce e con l’acqua, e tutti si cerca di dare una mano, di fare qualcosa per arginare una situazione drammatica. Ma il fuoco va avanti, brucia altri alberi, prende dei covoni di paglia, la stalla con gli animali che fuggono e la vicina casa di una famiglia oramai disperata: tutto va in fumo in un attimo. Dopo una lotta pazzesca l’acqua prende il sopravvento sul fuoco. Rimangono solo le rovine e le ceneri. Il giorno seguente le autorità sono a caccia di cause per quella sciagura. Qualcuno mi indica e vengo portato in questura. Tutti ricordano il mio amore per il fuoco, nessuno mi crede quando dico che non è colpa mia. Si va avanti così per dei giorni, e intanto vengo infilato dentro a una cella. Alla fine si scopre che probabilmente il responsabile è un altro, un cacciatore, che non volendo ha acceso qualcosa che non è poi riuscito a controllare. Esco dal carcere e ritorno alla vita di sempre, alle cose che mi hanno accompagnato ogni giorno. Ma qualcosa è cambiato, mi sento diverso, quel fuoco non mi sembra più come prima. Trovo dentro a una tasca della mia giacca i fiammiferi che ho sempre portato con me, ma adesso non mi piacciono più, mi sembrano ostili, non sono utili a niente. Così me ne libero, li getto nel fango, e mi sento subito meglio. Passano due, forse tre giorni, e arrivano due giornalisti. Sono cortesi, si informano di quell’incendio che ha distrutto la casa, mi chiedono cosa ne penso, se ho un’opinione. Io dico loro quello che so, non capisco quell’insistenza. Poi la smettono di girare attorno a quell’argomento e diretti mi chiedono: “Cosa sente un piromane che si è pentito?”. Non capisco per niente di cosa stiano parlando, così mi rifugio nelle cose che so. Prendo tempo, tossisco, loro mi incalzano. Alla fine invento qualcosa, quello che avevo sempre pensato, prima di vedere un incendio dal vero. “La fiamma mi affascina”, dico, “la sua potenza è incredibile…”, poi vedo nel fango la mia scatola di fiammiferi che avevo buttato, e la pesto col piede per non farla vedere. Loro sono contenti, hanno impostato quel pezzo che volevano scrivere, non gli importa di quello che penso davvero; io li saluto, la mia opinione rimarrà solo mia, i miei sentimenti sono al sicuro, spero solo che un giorno quei due finiscano dritti all’inferno, a bruciare in mezzo alle fiamme che io avrò acceso per loro, con gioia.

Bruno Magnolfi

Il fuoco purificaultima modifica: 2009-09-17T21:51:02+02:00da magnonove
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Un pensiero su “Il fuoco purifica

  1. Del fuoco và considerato il duplice aspetto: positivo per la luce, calore e trasformazione, e negativo per il fumo la distruzione , la morte.
    Ecco che l’ombra del fuoco infernale, si profila e con essa la passione fisica, a cui il fuoco si associa: istinti sessuali, rabbia, aggressività,”Prendere fuoco” è lasciarsi andare all’emozione forte del momento, che sia sesso o rabbia. I piromani provano una particolare ossessione verso il fuoco.
    Il fuoco viene utilizzato per provare euforia, e spesso, dietro tale euforia c’è un forte desiderio di distruzione.
    Mentre il protagonista della storia, è attratto dal fuoco che rappresenta la luce, il calore della vita , il fuoco del focolare calmo e tranquillo, che suggerisce il senso dell’unione famigliare, la sicurezza di rapporti intimi fidati. Egli non è altro che un uomo tranquillo, ma non lo rivelerà a nessuno di quelle persone superficiali, e mal disposte a comprendere il loro prossimo.

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