Forse va bene così.

 

Va bene, non ci sono problemi, faccio esattamente quello che mi dite di fare, così non c’è la possibilità di sbagliarsi. Eppure, se ci penso un po’ meglio, qualcosa non mi torna. Perché mai dovrei assomigliare a qualcuno di vostra conoscenza, agire come un individuo quasi senza personalità, e poi fingere di essere contento di come vanno le cose? Guido senza fretta lungo una strada che dovrebbe portarmi proprio lì, nel locale dove si svolge il solito raduno, uno di quelli dove si possono trovare solo degli amici sorridenti, e dove tutti sicuramente mostreranno all’esagerazione di essere contenti di esserci e di ritrovare le vecchie conoscenze, e anche altre cose del genere. Non sono il tipo per frequentare queste baracconate, però mi hanno spiegato che è proprio questo il mio problema: starmene troppo isolato, e fare della riservatezza un valore quasi assoluto.

Va bene, dico allora a qualcuno sul mio diario elettronico, ci sarò, se è quello che mi consigliate di fare, e mi metterò in bella mostra, magari con un cappello elegante, tanto da far chiedere a qualcuno in sala dietro di me, chi sia mai questo tizio che sembra quasi essere uno dei grandi. Sorrido mentre proseguo a guidare, perché non è timidezza la mia, ma proprio incredulità sul buon fine di una pubblicità così spudorata. Mettere in mostra se stessi sperando che questo porti al proprio ego ed alla propria immagine un beneficio assoluto. Non sono convinto, però sono curioso, e questo aspetto è forse quello che mi caratterizza di più. In fondo tutti al giorno d’oggi mettono in mostra se stessi, sperando di ottenere in qualche maniera una controparte apprezzabile che lasci alle spalle rapidamente qualsiasi compromesso o sacrificio.

Va bene, proseguo a dire, però c’è anche in ballo una questione d’onore, con cui si può tenere fede ai propri ideali, ed una di coerenza personale che ovviamente deriva da quella. Accosto con la macchina al margine della strada per riflettere meglio su questo aspetto, ma sono sicuro che qualcosa mi sfugga, tipo essere dichiarato pubblicamente poco furbo e soprattutto imbambolato su degli aspetti ormai fuori moda. Ascolto alla radio un notiziario lontano e antipatico, così prendo un foglietto e una penna e mi annoto: Sveglio o Imbecille, quasi come fosse il sunto più significativo e divertente di tutto un ragionamento che adesso però vorrei quasi spazzare via come si fa con il fumo di una candela nell’aria. Poi riprendo a guidare, non c’è molta strada fino al Punto di Raccolta, come lo chiamo io, e la preoccupazione di tutti coloro che saranno presenti naturalmente sarà trovare alla svelta un parcheggio il più vicino possibile.

Va bene, confesso a voce alta; ho sempre sbagliato ad esprimermi nel modo come mi pareva più adatto alla mia personalità, anche se questa pare adesso soltanto una spudorata ironia; però non ho neppure richiesto di avere un seguito, o che a qualcuno piacesse il mio modo di affrontare le cose, e poi addirittura guadagnarmi una piccola fama, che per qualcuno appare direi fondamentale, è soltanto una cosa che se mai succedesse provocherebbe in me solamente un profondo disagio. Perciò vado avanti, ma quasi per inerzia sostanziale, riflettendo in questo preciso momento che oramai quel che deve accadere è bene che accada. Guido svogliatamente quasi fino al posto dove sono diretto, il mio navigatore lo segnala già nell’angolo in alto; poi provo una specie di attacco di panico: non posso scendere così a compromessi con tutti, anche se della mia integrità non interessa a nessuno. Continuo a percorrere la strada, supero allegramente il segnalino di arrivo e me ne vado, senza che nessuno mi abbia notato. Non va bene, dico in questo esatto momento a me stesso, mentre mi allontano: anche se nel profondo di me sono convinto che vada benissimo.

Bruno Magnolfi

Forse va bene così.ultima modifica: 2020-07-01T18:05:58+02:00da magnonove
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