Vicende discutibili.

 

Quando viene via dal suo posto di lavoro lei si sente subito un’altra persona. È come se già avviando il motore della sua utilitaria, ed uscendo con attenzione dal parcheggio sterrato davanti alla sede dell’impresa edile, lei perdesse quasi tutte le sue caratteristiche di segretaria, per riprendere appieno i propri compiti di moglie e di madre di famiglia. Non perché in quella ditta non stia bene, oppure si trovi ad assumere dei compiti che non le sono congeniali: tutt’altro. Il suo è un atteggiamento puramente caratteriale, quello di chi veste semplicemente una maschera per affrontare certe cose, per poi cambiarla quando non le serve più. La sua vicina di casa da quando si è sposata si occupa soltanto della propria casa e del marito, e quando la segretaria rientra si fa quasi sempre trovare con la scopa in mano davanti al pianerottolo esterno al condominio, in modo da poterla salutare, per poi scambiare con lei qualche confidenza.

“Tutto a posto oggi”, le dice sorridendo, lasciando che l’altra magari le riferisca qualcosa del suo lavoro, degli incontri fatti durante il giorno, delle discussioni eventuali avute con i suoi colleghi. Lei le ha sempre spiegato almeno qualcosa del suo mondo lavorativo, quasi tutto si può dire, anche se qualche dettaglio ha lasciato semplicemente che se lo immaginasse. Anche la storia col geometra le è stata passata sottovoce, con parole misurate e guardando attentamente attorno, e la vicina adesso sa perfettamente che per lei non è un momento facile. Per questo cerca subito lo sguardo della segretaria quando questa scende dalla sua vettura di ritorno dal lavoro. E’ quasi una specie di solidarietà quella che si è stabilita tra loro due, e forse la loro amicizia non avrebbe quasi senso in mancanza di tutto ciò. “Oggi non c’era”, ha risposto lei negli ultimi giorni con un tono basso, quasi distrattamente. L’altra annuisce, per il momento non ha bisogno d’altro.

La sua vicina è premurosa, essendo molto spesso a casa le fa molti favori, e poi sta dalla sua parte, fa il tifo per la segretaria sempre e comunque, ed in cambio le chiede soltanto le poche confidenze che lei spesso le regala. Ma stasera a lei non le va proprio di parlare, perciò mentre sistema l’auto al fianco del marciapiede e la intravede con la coda degli occhi sul portone, avrebbe già voglia di sbuffare, di evitarla in qualche modo, e soprattutto di sviare quelle sue domande dirette ed ammiccanti. Ma poi scende come sempre, maneggia le chiavi di casa con l’espressione seria, e quindi si sofferma un attimo: “Ciao”, dice prima che l’altra le chieda già qualcosa; “oggi è successo di tutto. Ho affrontato il geometra, e lui mi ha detto che non era il caso di prendersela tanto. Ed io ho gli detto solo che è una persona squallida, uno che sa solo giocare coi sentimenti delle persone. Poi sono venuta via dall’ufficio”.

L’altra non sa che cosa dire, la guarda, si accorge che probabilmente ha pianto, e comprende subito che quella storia nata quasi per la noia sul lavoro, forse ha assorbito la sua vicina più di quanto le fosse consentito, e che adesso questo crollo potrebbe addirittura portare delle conseguenze. Perciò si limita a metterle una mano sulla sua, guardarla in fondo agli occhi senza dire niente, e poi lasciarla entrare nel portone. Inutile per lei qualsiasi commento: anche se, vista così dall’esterno, tutta quella storia potrebbe sembrare soltanto una vicenda squallida.

Bruno Magnolfi

Vicende discutibili.ultima modifica: 2019-06-26T20:20:37+02:00da magnonove
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