Stanze quotidiane.

Non so perché lei abbia accettato. Così come non capisco per quale motivo io, che non ne avevo minimamente voglia, le abbia chiesto di uscire insieme a me in questa giornata di festa. Però è andata così, quasi inspiegabilmente, ed io e mia figlia durante questo pomeriggio, come non succedeva ormai da tempo immemorabile, ci siamo spinte fuori con la nostra automobile per andare a farci una tranquilla passeggiata a piedi lungo le strade centrali della cittadina di cui facciamo parte. E naturalmente non potevo certo esimermi, in questo percorso senza alcuna meta prestabilita, dall’effettuare una breve visita al suo negozio di merceria, lungo la via principale, di cui lei porta sempre con sé la chiave, almeno per osservare con calma le variazioni agli arredi fatte apportare ultimamente proprio da Clara. Sono rimasta perplessa, inutile negarlo, anche se non ho fatto altro che apprezzare quanto è stato eseguito, sempre con naturali parole di elogio e di soddisfazione.

Mia figlia naturalmente si è prodigata subito a spiegare con parole e con gesti, a tratti quasi eccessivi, le scelte adottate, probabilmente nella stessa maniera che avrebbe fatto con chiunque, anche se io capisco benissimo, nello stesso esatto momento in cui lei tentava di convincermi, che neanche lei stessa era troppo soddisfatta del risultato che ha ottenuto. Ho pensato in silenzio, conservando un debole sorriso sulla faccia, che a volte si inseriscono anche troppe aspettative rispetto a quanto si vorrebbe vedere già finito, ed in certi casi in cui abbiamo impegnato persino troppa fantasia, i risultati non possono che apparire deludenti. Così quando siamo tornate sulla strada non ho neppure insistito troppo con dei complimenti ordinari e scialbi, che in questo caso sarebbero senz’altro sembrati anche falsi e fuorvianti. Forse per mia figlia in tempi diversi avrei immaginato un’altra vita, che non fosse quella di una semplice bottegaia di paese, ma questo è anche un pensiero da cui devo rifuggire ogni volta che mi si presenta, per evitare di riproporre alla mia memoria il percorso difficile e tortuoso che ha attivato tutto quanto.

Sono contenta, le ho detto in breve per chiudere la questione, le cose sembrano proprio si siano messe per il meglio, e nel passaggio di consegne dalla signora Martini fino a te, non sembra affatto che la clientela sia diminuita. Forse è presto per dirlo, mi ha risposto Clara, però le mie intenzioni sarebbero addirittura quelle di incentivare ulteriormente le vendite, svecchiando l’immagine di tutto il negozio e variando poco per volta sia gli articoli in esposizione, sia quindi l’età di tutti i clienti. Me ne sono rallegrata, questo è chiaro, però spero proprio che tutto questo non richieda nel futuro la disponibilità di risorse pecuniarie che non derivino direttamente dagli utili della piccola società che sostiene questa merceria. Io non firmerò mai nulla, in ogni caso, per avvallare coi miei risparmi delle scelte finanziarie in questo senso.

Qualcuno ha salutato Clara, quando siamo andati al bar Soldini per sedersi ad un tavolino e prenderci un caffè, ma non mi è parso dalla qualità dei gesti e dalle parole di saluto messe in campo, che ci fosse in giro la persona che potevo immaginare di vedere. Così, tanto per mettere un pungolo a questo pomeriggio, ho chiesto a mia figlia chi fosse tra i ragazzi sulla piazza quello con cui lei si stava vedendo più assiduamente, ma Clara ha fatto soltanto un sorriso, ed ha chiuso frettolosamente con quello la mia curiosità. Deve essere qualcun altro, ho subito pensato, ma se parlassi intorno a questo argomento per qualche minuto ancora, probabilmente a lei le sfuggirebbe persino il nome, però non voglio certo apparire una curiosa sciocca, per cui mi va benissimo di cambiare l’argomento e di affrontare dei discorsi su tutt’altre cose. Più tardi perciò siamo rientrate a casa, senza grandi variazioni di tematiche, e quando alfine ci siamo messe comode, ognuna di noi due nella stanza che di fatto predilige, forse ci siamo sentite addirittura meglio.

Bruno Magnolfi

Stanze quotidiane.ultima modifica: 2019-01-07T20:06:32+01:00da magnonove
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