Per la fine della stagione estiva

Sandra lavorava in quel locale come cameriera da poche settimane. Era una degli stagionali, il suo contratto era di quattro mesi, copriva giusto il periodo estivo, e il resto dell’anno niente, che tanto da quel paesino di mare c’era poco da aspettarsi. Nelle ultime due settimane la Pensione Orchidea si era riempita di villeggianti, e tra le colazioni, i pranzi e le cene da servire, non c’era quasi il tempo neppure di respirare. Tutti dicevano di tenere duro, che sarebbe trascorso in fretta anche quel mese, e lei cercava di mettere l’impegno massimo in quello che faceva. Qualche giorno avanti uno dei camerieri esperti, Nicola, uno che lavorava in quell’albergo per quasi tutto l’anno, le aveva sorriso guardandola con intensità, come a mostrare simpatia per lei o chissà cos’altro. Sandra era arrossita e aveva abbassato subito gli occhi, però le era piaciuto quello sprazzo di intimità, così adesso cercava di fare ancora meglio il suo lavoro, per mettersi in luce, per fare buona figura, soprattutto con Nicola.

Poi però c’era stata la vicenda di una donna che non veniva più trovata, e più d’uno aveva iniziato a sostenere che era affogata in mare, e non sarebbe più stato rinvenuto neppure il corpo, fino a quando, al contrario delle dicerie, quella donna rispuntò fuori viva e vegeta, dopo solo un paio di giorni, come per magia, e tutto si risolse. Però Nicola aveva mostrato in quei due giorni un’agitazione incredibile, come se la sua sensibilità per quella cliente lo avesse sottoposto a una fortissima tensione. Sandra, che aveva preso a scambiare qualche parola con tutti i camerieri tra una portata e l’altra nella sala del ristorante, e soprattutto con Nicola, era rimasta colpita per quella sua assenza completa di attenzione anche per lei, e per quel nervosismo di cui pareva preda, tanto da sembrarle una persona addirittura diversa da quella che aveva conosciuto fino a quel momento.

In più, quando era arrivato alla Pensione Orchidea il marito della scomparsa, Sandra si era accorta che aveva parlato a lungo con Nicola, come se lui avesse notizie che tutti gli altri non avevano. Certo, non erano affari suoi, ma qualcosa che a Sandra non piaceva, pareva si stesse verificando proprio sotto ai suoi occhi. Lei continuava il suo lavoro come sempre, ma ora più che mai stava attenta a tutto quello che accadeva intorno a quello strano cameriere. Forse lui a un certo punto si era anche reso conto che stava rovinando tutto con Sandra, ed una volta riapparsa l’affogata e sparito di scena quel marito, Nicola l’avvicinò, approfittando di un momento in cui erano soli.

“Ti chiedo scusa, se i miei comportamenti ti sono parsi strani”, disse, senza che Sandra avesse chiesto nulla; “Però ci sono delle volte in questo mestiere che ci si trova a contatto con persone di cui non si sa nulla, e magari ci paiono proprio come tutti gli altri. Poi accade qualcosa, anche non di grande rilevanza, e si scopre cose che un attimo prima sembravano impossibili. Forse ti sembrerò superficiale, ma quest’ultima vicenda mi ha convinto di quanto tutto sia legato da un semplice filo di lana, e di quanto sia importante, al contrario delle facili furbizie, fare le cose in piena luce”. Poi si volse solo per un attimo, come per concentrare le sue speranze in poche parole, in un dettaglio, e quando tornò a guardare Sandra: “Mi piaci”, le disse, “te ne sarai accorta, ma non voglio forzarti; osservami ancora, fatti un’idea più precisa di me, di come sono fatto, oltre questi giorni assurdi, e se vorrai dirmi qualcosa prima che finisca il tuo contratto di lavoro, io ti aspetterò…”.

Bruno Magnolfi

Per la fine della stagione estivaultima modifica: 2010-07-09T18:28:15+02:00da magnonove
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