Parole giuste.

 

Il lavoro procede, anche se le giornate spesso riescono a dimostrarsi infinite. Ogni impresa edile ha senza dubbio una storia propria, un percorso preciso, un indirizzo tramite il quale le cose al suo interno prima o dopo sono andate manifestandosi nell’arco del tempo, generalmente tutte quante di derivazione diretta delle persone che hanno partecipato sia alla sua fondazione, antica o recente che sia, che alla sua esistenza, più o meno tormentata, rendendo piccolo, grande, o certe volte anche inutile, l’intero sforzo di tutti.

L’assistente di cantiere sembra contento della nuova situazione: seguire gli operai per lui adesso è diventato molto più leggero, da quando è arrivato l’apprendista a dargli una mano, nonostante sia soltanto un ragazzo. Anche il geometra, pur non concedendo mai alcuna soddisfazione a nessun altro dipendente dell’impresa, in questo periodo sembra piuttosto tranquillo, e forse anche maggiormente comprensivo persino nei confronti degli operai.

In fondo l’organismo complessivo della ditta è come una specie di macchina nella quale ogni ingranaggio svolge il suo ruolo, importante o meno che sia. Il signor Chelli conosce perfettamente questa struttura, ed è per ciò che prima di cambiare qualcosa riflette a lungo sull’opportunità di qualsiasi variazione. Che il geometra se ne vada, ormai è una notizia quasi di dominio pubblico, anche se ufficialmente nessuno ne sa niente, e soprattutto è poco chiaro a tutti il momento quando questo realmente accadrà, ed in quale maniera.

La segretaria più di tutti finge completa indifferenza, ed anche se dentro di sé vorrebbe affrontare a muso duro direttamente il geometra, invece riesce, nei limiti del possibile, a manifestare in ufficio un comportamento, anche nei suoi confronti, distaccato e professionale. Perfino lui, con una certa malcelata vigliaccheria, non ha neppure cercato di spiegare la sua nuova posizione, fingendo una normalità che probabilmente si tirerà dietro fino all’ultimo giorno di lavoro là dentro, limitandosi a salutarla dal corridoio, nelle ultime settimane, senza alcuna enfasi, ed evitando con cura di entrare nella sua stanza. La segretaria attende il momento opportuno, questo è chiaro, mentre lui cerca di spostare quell’incontro in avanti nel tempo.

Forse è proprio così che ci si comporta in certi ambienti, riflette la segretaria adesso, in qualche occasione: si usano le persone per renderci più piacevoli certe giornate pesanti, più interessanti le lunghe ore di lavoro monotono, più intriganti certi momenti, e poi alla fine si lascia tutto cadere da qualche parte, come un abito smesso, o la giacca di cantiere ad alta visibilità, gettata momentaneamente su una sedia dietro la porta, per essere ripresa magari solo nel momento in cui possa ancora servire. Probabilmente il geometra pensa questo adesso di lei: che si è divertita con lui qualche volta, naturalmente dietro le spalle del signor Chelli, e che è stato divertente, almeno fino a quando è potuto durare.

Ma la segretaria non si sente in questo modo, ed anche se capisce benissimo che non ha niente da chiedere in questo momento, e che se anche volesse sollevare la questione sarebbe soltanto lei a rimetterci qualcosa, ugualmente desidera puntualizzare la faccenda, ed anche se questa storia segreta tra loro due si può considerare già tramontata definitivamente, per lei adesso è importante almeno chiuderla bene, con le giuste parole.

Bruno Magnolfi

 

Parole giuste.ultima modifica: 2019-06-14T21:22:34+02:00da magnonove
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