Gli uomini si erano raccolti tutti da una parte, in silenzio ma come confabulando tra di loro, seduti svogliatamente sulle grosse pietre al sole e al vento. Le donne invece erano rimaste in piedi, vicino alla scalinata della Chiesa, in attesa di qualcosa sulla piazza del loro minuscolo villaggio. Invece niente era accaduto, e per parecchio tempo, solo a un certo punto era arrivato di corsa un ragazzo con i calzoni corti. Si era fermato nella polvere in mezzo ai due gruppi, i capelli spettinati dal vento, la faccia seria. Aveva preso fiato, poi aveva detto a voce alta che al padrone non gli interessava niente del loro sciopero; invece di un giorno potevano restarsene a casa per tutta quella settimana intera, così aveva detto, a lui non interessava affatto, e che lui i soldi ce li aveva, erano loro ad essere pezzenti, e per questo avevano bisogno di lui e di lavorare. Se lo mettessero in testa, diceva ancora il ragazzo, sarete voi a rimetterci, e nessun’altro.
Bruno Magnolfi
bravo! La storia è sempre uguale e questa è la sintesi di una realtà costante per i meno abbienti.
bravo! La storia è sempre uguale e questa è la sintesi di una realtà costante per i meno abbienti.
Non condivido ila, la storia non è sempre questa, la storia è fatta da uomini e donne che hanno saputo opporsi e cambiare le cose senza accontentarsi di dire: “tanto, la storia è sempre uguale”, i privilegi sindacali di cui godevamo tutti, fino a poco tempo fà, sono stati ottenuti con l’impegno i sacrifici e il sangue di gente che ha creduto in ideali( vedi la strage di Portella della Ginestra). La libertà e la democrazia bisogna conquistarsela per poi difenderla gelosamente.