Un raro cliente

L’albergo era piccolo, quando arrivava un cliente doveva suonare ripetutamente e a lungo il campanello sopra lo scrittoio, perché la proprietaria, la signora Rosa, era sempre ai piani superiori indaffarata ad aiutare la cameriera. Quel mattino le cose non furono diverse, e l’ingegnere incaricato dalla Provincia di effettuare dei rilievi in quella zona, attese con fiducia che qualcuno rispondesse ai … Continua a leggere

Variazioni di percorso

Di venerdì a Geraldo piaceva tornare a casa a piedi dopo il lavoro. Era una maniera come un’altra per liberarsi da tutti i pensieri e le preoccupazioni che il suo mestiere di ragioniere gli procurava in tutto l’arco della settimana, ed affrontare il riposo del sabato e della domenica con la testa leggera. Dall’ufficio di commercialista, dove lavorava come dipendente … Continua a leggere

Pomeriggio da disperati

La mamma li aveva lasciati nel giardino di casa a giocare; era dovuta uscire per un impegno improvviso, “Una mezz’ora, un’ora al massimo”, aveva detto, e si era raccomandata più di una volta specialmente con Teresa, la figlia più grande che aveva già nove anni, di comportarsi per bene e ad ambedue di fare il più possibile i bravi. Sandrino … Continua a leggere

Senza pretese

Angelica da sola camminava lungo la strada rischiarata dai lampioni installati sul marciapiede. Pareva non ci fosse nessuno in giro a quell’ora, forse il freddo pungente di quella serata aveva richiamato tutti dentro alle case o nei caffè. Due fidanzati, più indietro, si erano baciati, mentre passava, poi ridendo erano entrati dentro a un portone. L’uomo all’angolo l’aveva osservata, aveva … Continua a leggere

Solo così

L’uomo stava seduto nel buio del cinema in una delle ultime file, da solo, cercando di svagare la mente con le immagini che scorrevano autonomamente sopra lo schermo. Prima di entrare aveva comprato una bustina di semi di zucca, si era tolto il cappello e si era immerso in quel paio d’ore senza pensieri. Invece quel film noioso pareva andarsene … Continua a leggere

Il ragazzo e la strada.

Le giostre andavano avanti come sempre avevano fatto. C’era stato un periodo di crisi negli ultimi due anni, ma con qualche rinnovamento alle attrezzature le cose adesso sembravano avere ripreso. La vita dietro alle quinte del mio Luna Park era sempre la stessa. Si viveva con la gente, in mezzo alla gente, si cercava ogni giorno di capirne le voglie, … Continua a leggere

La favola dei libri

La piazza del paese era costituita da quattro alberi da palma e due vecchie panchine di ghisa. Le scarse auto che passavano da lì, arrivando da una delle quattro strade principali di quel paese sperduto nella provincia, giravano attorno a quella specie di rotatoria che conteneva quegli alberi e quelle panchine, e sollevando un po’ di quella polvere gialla da … Continua a leggere

Giganti d’argilla

Lara era piccola di statura, ma dietro al bancone del bar che aveva rilevato da due anni in società con tre suoi colleghi, a preparare i caffè ci sapeva proprio fare, era la migliore di tutti: sapeva essere svelta, simpatica, brava, aveva sempre un sorriso per ogni cliente, tanto che nel suo lavoro era giudicata quasi un gigante. Aveva aperto … Continua a leggere

Un disegno felice

Erano stati scelti in due, tra tutti gli operai della fabbrica, per andare ad insegnare il funzionamento del nuovo macchinario, che loro utilizzavano già da più di un anno, nell’altro stabilimento della società. Ci sarebbe voluto un mese, o al massimo due, aveva detto il capo del personale; sarebbero stati spesati di tutto, era un incarico di fiducia, non potevano … Continua a leggere

La vertigine del caso

Ci sono delle volte in cui si perde la capacità razionale, ed altre in cui, anche più semplicemente, si immagina di perderla, ed altre ancora durante le quali si tenta di perdere la maggior parte di quella capacità per avere un alibi con cui suggellare le proprie piccole stupidaggini. Qualche volta poi ci si convince di essere entrati in chissà … Continua a leggere

La saggezza del vecchio

Tutto è già stato spiegato; la comprensione delle cose non ha più scopo: tutto è ormai chiaro, evidente, palese. La libertà che offre il nuovo stato di cose è enorme, e chiunque gioisce in cuor suo dello scopo raggiunto. Solo qualcuno, isolato dagli altri per le più differenti ragioni, non è conscio dei cambiamenti avvenuti. Tra loro un vecchio che … Continua a leggere

Un fratello distante

Mio padre aveva voluto uscire con me quel mattino, senza stare a spiegarmi per quale motivo o dove si andasse. Aveva preso una delle due macchine piccole dal nostro garage, una che lui definiva per la città, ma solo perché la sua, quella grande, doveva passare un controllo. A lui piaceva guidare, anche se normalmente si lasciava portare in giro … Continua a leggere

L’acqua che cambia

La signora Maria era uscita di casa per andare a prendere l’autobus. Andava a far visita a sua sorella, dall’altra parte della città, come da parecchio tempo faceva almeno una volta alla settimana. I figli della signora Maria erano grandi, suo marito sempre fuori al lavoro, lei poteva permettersi quei piccoli svaghi. Le piaceva attraversare la città sui mezzi pubblici, … Continua a leggere

Un sogno blu elettrico

Ho chiuso gli occhi ed ho visto delle forme di colore blu elettrico danzarmi davanti. Poi, lentamente, si è come alzato un sipario, e le immagini sono tornate ad essere grigie come sempre in quel mio teatrino personale. I miei sogni non rispettano un ordine, un bisogno, una volontà, vanno e vengono senza una logica, certe volte sono semplici sprazzi … Continua a leggere

Gli amanti della fine del Giorno (seconda parte)

La casa sul lago appariva immobile, solo leggermente tremolante nei suoi contorni dentro al riflesso dell’acqua. Da lontano pareva appoggiata proprio alla fine della collina sovrastante, dentro a uno spiazzo orizzontale inventato dalla natura proprio per lei, come a lasciare un luogo di vedetta da cui ammirare quella natura. L’ultimo tratto di strada era tutto malandato e sconnesso, ma quando … Continua a leggere

Un soffio di mare

I due vecchi erano piccoli di statura, ma forse apparivano ancora più piccoli così sprofondati nei due giacconi enormi da inverno, i calzoni di jeans fin troppo larghi, e le berrette di lana scura sul capo calate fino a coprire le orecchie. Parevano due ex-marinai, gente che aveva lavorato su qualche rimorchiatore o che aveva svolto qualche lavoro di mare … Continua a leggere

Elisa a Natale

Molte volte si era ripetuta tra sé nei momenti in cui lo sconforto era stato maggiore, che lo svolgere quel lavoro di positivo aveva diversi elementi: le permetteva di conoscere molte persone, per esempio, di interagire con loro, di imparare cosa dire, come sorridere, come parlare, in poche parole ad essere più socievole di come non fosse mai stata in … Continua a leggere

Il pianto di gioia

Camminare per strada, mettermi seduto su una panchina del giardinetto del mio quartiere, sfogliando un giornale giusto per occupare gli occhi e la mente, e far trascorrere il tempo. Tornare a casa, dopo il lavoro, accendere la radio sul mobile, compiere i soliti gesti di rito, pressappoco con i medesimi orari, quasi ad osservare delle direttive precise, e lasciar trascorrere … Continua a leggere

Opportunità di esistenza

Il lampione al neon davanti a quella sua finestra di casa si accendeva sempre alla medesima ora. Era quello il momento più triste di tutta la giornata, quando lui si rendeva conto di essere solo e che un’altra volta il sole da qualche parte stava già tramontando senza che niente fosse cambiato nella sua vita. La sua casa era piccola, … Continua a leggere

Sentimenti di mare

Alla metà di settembre in spiaggia non c’era ormai quasi nessuno, ed il mare appariva un tavola di colore scuro ed intenso. La ragazza camminava lungo la battigia, la testa vuota, nessun’altra voglia se non quella di starsene da sola cercando di attenuare il malessere. Quello che andava iniziando era il suo ultimo periodo in facoltà, aveva soltanto da completare … Continua a leggere

Incontrarsi (quarta parte)

L’erba era stata rasata regolarmente, e in virtù delle innaffiature frequenti aveva assunto un colore brillante, capace di far risaltare le bordure e le aiuole di tutto il giardino. Era adesso un piacere passeggiare lungo i vialetti all’ombra degli alberi, in mezzo a quei cespugli fioriti e a tutte le piante: aveva avuto ragione la signora Torrini a far lavorare … Continua a leggere

Il muratore

La sera, quando il lavoro al cantiere terminava, tornava a casa a piedi, quasi sempre. Non gli importava troppo d’avere indosso quei pantaloni cachi tutti sporchi di calce e di cemento, e neppure delle sue scarpe grosse, consunte e senza più colore. Si rimetteva il giubbetto lasciato tutto il giorno appeso ad un asse polveroso, e costeggiava, lungo il marciapiede, … Continua a leggere

Segnali

All’interno del Grande Centro Commerciale la gente era quella di un sabato pomeriggio qualsiasi. Ognuno attraversava continuamente gli enormi fasci di luce brillante, oscillando tra i corridoi e i negozi, senza una meta precisa. Era un pullulare continuo di espressioni, risate, sguardi, parole fugaci e pensieri da niente, come un continuo accendersi e spegnersi di una miriade di piccole lampadine. … Continua a leggere

La sognatrice

Aveva passeggiato a lungo nei vialetti del parco della città, godendosi il sole di quel pomeriggio e rincorrendo i pensieri leggeri che le sfioravano ogni poco la mente. Poi era uscita, attraversando l’ingresso con l’enorme cancello di ferro, e si era soffermata davanti ad alcune vetrine di quel quartiere ad osservare borsette e tailleur, soltanto per una normale curiosità, senza … Continua a leggere

Una strada di pioggia

I colori dell’acquarello erano trasparenti, leggerissimi, e i contorni del disegno una linea sottile che appena tratteggiava le cose. Quasi non esisteva senso nel disegnare, se non quel dolce lasciarsi andare ad una fantasia leggera, che superava qualsiasi intento, riusciva a prendere la mano e lasciare che la forma sul foglio acquistasse la vita, diventasse colore, forma, illustrazione. Non c’era … Continua a leggere

Tranquillamente nevrotico

E’ sempre stato il tempo il mio vero tiranno. Per questo ho sempre portato l’orologio al polso; in ogni momento, anche di notte. Persino a letto. Proprio per sconfiggerlo. Minuto su minuto. Perché solo la puntualità è stata sempre la mia vera alleata in questa dura battaglia. Il polso ticchettante. Perfino durante le ore di sonno. Ecco; quel semplice, lieve … Continua a leggere

Il segno

Adriano faceva il camionista da trent’anni. Aveva visto gli autotreni su cui aveva imparato il mestiere sostituiti da altri autotreni più moderni, più potenti, più comodi, più facili da guidare, ma quel suo lavoro gli sembrava non fosse cambiato mai. Affrontava due viaggi alla settimana, uno a Parigi e uno a Barcellona, invariabilmente. Soltanto il sabato e la domenica, di … Continua a leggere

La scelta

Sul marciapiede i tacchi delle scarpe scandivano i suoi passi in maniera regolare, non affrettata. Dentro di sé avrebbe anche voluto rallentare ulteriormente il suo moto, addirittura fermarsi, girarsi indietro e andar via, ma non era possibile. Se ci pensava odiava tutto di sé: i suoi modi, le espressioni che usava, persino quei tacchi e quelle scarpe da donna ordinaria, … Continua a leggere

Le regole sociali

L’interminabile corridoio dal pavimento di piastrelle chiare e lucide lasciava intravedere, lungo i muri a destra e a sinistra, due serie di porte grigie posizionate in maniera regolare e simmetrica tra loro, e la sala d’attesa a quegli uffici, ricavata mediante batterie di sedie collegate tra di loro e poste in quattro o cinque file uniformi nella larga sala che … Continua a leggere

Tavolo d’angolo

Non c’era un vero motivo per recarmi a pranzare quasi ogni giorno in quella stupida bettola. C’erano altri ristoranti in quella zona, e volendo mi sarebbe stato possibile cambiarne uno ogni volta che ne avevo la voglia. Ma quell’odore caratteristico di minestra che si spandeva dalla trattoria Nuti lungo il marciapiede fino quasi a raggiungere il primo angolo di strada, … Continua a leggere

La nonna

La nonna veniva a prendermi generalmente nel primo pomeriggio. Avevo quattro o cinque anni, e in quelle giornate assolate andavo volentieri con lei ad accompagnarla nei suoi giri, che poi erano sempre i medesimi: una visita al cimitero, a pulire la tomba del nonno che non avevo mai conosciuto ma che in vita si era chiamato proprio come me; oppure … Continua a leggere

L’autostrada del sole

La mia casa è sotto al margine del cavalcavia di un sentiero poco frequentato che scavalca l’autostrada. Quando mi metto a dormire, durante la notte, mi sembra di vivere il confine tra la civiltà e la natura. In quel punto, attorno a quella mia specie di abitazione, ci sono solo campi verdi a distesa tra file sfumate di alberi, e … Continua a leggere

Incontrarsi (terza parte)

Il giardino era grande. Solo lavorando con cura attorno a tutti quei piccoli alberi, quei cespugli, quelle aiuole di fiori, si capiva che ogni pianta aveva bisogno di cure appropriate, cosa questa che ad uno sguardo superficiale non appariva per niente. La signora Torrini mi aveva procurato un grosso libro con molte spiegazioni sulle essenze vegetali di ogni tipo, ed … Continua a leggere

La sola cosa da fare

Con calma aveva tirato fuori le chiavi dalla sua tasca, si era guardato vagamente attorno come non fosse del tutto convinto che quello era veramente il palazzo dove abitava, aveva cercato la toppa del portone di vetro e metallo che dava direttamente sul marciapiede, aveva lasciato scattare il meccanismo elettrico della serratura, e infine era entrato, scivolando silenzioso fin dentro … Continua a leggere

Un bel posto

La prima volta Federica non ne era stata neanche consapevole. Abitava con i suoi genitori in una casa grande e vecchia, a metà tra la periferia e la campagna, e da lì percorreva circa un chilometro di strada alberata, bianca e sassosa, prima di arrivare alla via principale. Da quando aveva compiuto gli anni per andarsene in giro da sola, … Continua a leggere

La moto bianca

La strada all’imbocco del paese faceva una curva larga, molto larga, che iniziava davanti ad un bar e proseguiva per un po’ fino ad immettere su un drittone in mezzo alle case. Ormai era notte fonda, e anche il bar aveva chiuso alle spalle di quella decina di ragazzi che ancora avevano voglia di ridere e di giocare. Era stato … Continua a leggere

L’uomo di casa

Era da quando aveva compiuto otto anni che la nonna aveva iniziato a rivolgersi a lui dicendo: “ecco il mio ometto…”; oppure: “eccolo qua il nostro uomo di casa…”; e Robertino quelle volte si era sentito ancora più timido di come era davvero, non all’altezza, tanto da arrossire e abbassare i suoi occhi, nonostante gli piacesse da matti sentirsi grande, … Continua a leggere

Il sorriso di carla

Carla sorrideva. Qualche volta avevo cercato di parlare con lei per spiegarle qualcosa, o farle qualche domanda. Lei mi guardava per istanti lunghissimi, diceva qualcosa di vago, poi riprendeva a sorridere. Sapevo bene che lei comprendeva tutto quello che cercavo di dirle. Ma quello era il suo solo modo di tenersi distante da tutto. Le avevano amputato una gamba per … Continua a leggere

Come un fiume.

                         Il giorno in cui decisi di entrare in clandestinità, i carabinieri mi stavano ormai cercando da tutte le parti. L’unica possibilità che mi era rimasta era quella di comprare in fretta al mercato nero dei documenti fasulli e cambiare immediatamente città. Gli amici mi avevano fatto capire che dovevo sparire, tenermi fuori dal … Continua a leggere

Il male

Iniziai con un sottile dolore a una gamba, in una zona appena sopra al ginocchio. Passarono i giorni ma quel penetrante dolore non voleva passare. Concentrai i miei pensieri proprio intorno a quel male, per parecchie sere, da solo, in silenzio. Infine scomparve. Poco tempo più tardi, una sensazione di affaticamento perenne iniziò a farsi sentire dentro al mio addome, … Continua a leggere

Il voto disperso

Non c’erano molte persone al comizio. Come in tutti i giorni passati, d’altronde, durante tutti gli altri comizi di quella campagna noiosa e monotona. Non c’era proprio niente da meravigliarsi, la mia lista attirava poco interesse, tutto qua. Gli argomenti del discorso da tenere ogni giorno erano i soliti, io cercavo sempre di cambiare un po’ le parole, ma spesse … Continua a leggere

L’uomo a fumetti (per Claudio Lolli)

Il disegnatore di fumetti generalmente partiva da un personaggio per poi costruirci attorno una storia. Era sufficiente che ne disegnasse il viso, i capelli, i vestiti, le mani, il resto veniva quasi da sé. Tutto dipendeva da pochi dettagli: stilizzava un’espressione, un gesto, la posizione, e poi tutto cominciava a ruotare, a prendere forma, come se il suo personaggio uscisse … Continua a leggere

Solo una rosa

Vendere fiori non sempre era semplice. Si doveva avere un sorriso per tutti, come il commercio al dettaglio spesso richiede, però c’erano anche clienti che portavano i fiori sopra a una tomba, altri che invece omaggiavano i vivi, che facevano la corte a una donna, c’era chi festeggiava una nascita, o chi andava a una festa per un compleanno, e … Continua a leggere

Incontrarsi (seconda parte)

La donna si era avvicinata al cancello di ingresso, l’aveva socchiuso con un gesto esauriente di invito a raggiungerla sul vialetto di pietre che serpeggiando sull’erba portava fino alla sua casa, poi, senza guardarmi, mi aveva ringraziato di essere passato da lì, e senza mezze misure mi aveva chiesto se avevo voglia di occuparmi di quel suo giardino. Mi aveva … Continua a leggere

Incontrarsi (prima parte)

Quella bettola era l’unico posto, in mezzo a quel grumo di case nettamente separate tra loro dalla strada provinciale che solo in quel punto correva rettilinea e pianeggiante subito prima di affrontare le curve della collina, dove si poteva far passare un po’ il tempo senza sentirsi troppo oppressi dal gioco perverso della solitudine. Avevo ormai sessant’anni, poche illusioni, vivevo … Continua a leggere

Un vecchio senza nome

La sua infanzia per strada se la ricordava costellata di piccoli, scuri, insignificanti, uomini anziani, lenti e silenziosi, che abitavano in qualche casa lungo la strada dove abitava anche lui. Da ragazzi, quando giocavano a pallone nella polvere di un campetto sterrato poco distante, quei vecchietti guardavano, ma senza un grande interesse, girellando attorno come evitando di dare noia, abbozzando … Continua a leggere

Assemblea

I primi dissensi sugli argomenti di fondo si manifestarono quando qualcuno disse tra i denti che così non si sarebbe andati lontano. Le ultime riunioni erano scivolate via in modo tranquillo ma probabilmente era stata soltanto calma apparente. La sostanza cambiò durante l’ultima assemblea generale. “In questa associazione trovo che ormai l’interesse individuale abbia soppiantato quello pubblico”, disse uno appena … Continua a leggere

Parole di troppo

“No, non è niente”, aveva detto Gabriele. “Soltanto un po’ di malumore, niente che meriti alcuna importanza”. “Eppure, solo un attimo fa, sembravi sul punto di sbottare davvero…”, aveva risposto Elena sistemando qualcosa nello scaffale dietro alla sua scrivania. Poi, dopo che era passato qualche minuto senza affatto guardare dalla sua parte, e senza che lui peraltro l’avesse osservata neanche … Continua a leggere