Appuntamento mancato.

 

In lei sembrano spesso convivere due diverse nature. Quando parla, si capisce benissimo che cerca di dire soltanto le cose in cui crede, quelle che ha riflettuto di più, che reputa giuste per l’argomento di cui sta trattando; e quindi non potrebbe mai tirar fuori qualcosa di mascherato, attorcigliarsi intorno a discorsi che non possiedono un vero senso, o che non portano impresso nelle stesse parole che usa, il sigillo inconfondibile del suo pensiero. Ma quando deve operare delle scelte, ecco che questa parte così in apparenza saggia e lineare, sembra perdere facilmente una propria direzione, confondendo tanti elementi diversi, quasi come in un gioco dove lo scopo di tutto appare misterioso, a volte persino inconcepibile. Allora, si potrebbe intuire che dietro la prima ci sia soltanto una tecnica estremamente raffinata, delle perfette lezioni di stile imparate poco per volta, e inglobate talmente a fondo nella propria coscienza, da non dare più neppure una sola parvenza di argomento scolastico, e nella seconda invece è la stessa empatia ad emergere, la capacità di assorbire da fuori le sensazioni impresse al momento, e quindi restituite in puro sentimento.

Lui non si fida, anche se continua ad uscire con lei. Non sa ben valutare quale natura di questa ragazza contorta gli risponda in un modo e quale in un altro, se non più tardi, o addirittura il giorno seguente, quando ciò che avrebbe potuto obiettarle immediatamente, non ha proprio più alcuna importanza. Il fatto che si vedano praticamente ogni giorno sul loro luogo di lavoro, svolgendo ognuno dei due la propria attività, non dà certo una mano a semplificare le cose. Intanto si pone così la necessità di nascondere a tutti gli altri l’intesa sottile che esiste tra loro due; e poi rimane in essere, comunque sia, il bisogno per ambedue di scambiare a vicenda certi dettagli legati esclusivamente al mestiere, senza usare nessuna particolare inflessione, che peraltro non potrebbe in nessun caso essere minimamente chiarita, o che, influenzando il comportamento, traviserebbe le razionalità del loro rapporto lavorativo. In fondo, ad operare in quel piccolo ufficio postale, sono soltanto in quattro, più una direttrice che staziona generalmente ad una scrivania nascosta da un paravento.

Nei primi tempi era simpatico scambiare tra loro due un’occhiata o un semplice piccolo gesto che non venisse notato dagli altri, ma in seguito le cose si sono fatte più complicate, ed adesso, restando il fatto che la maniera di lei di dire di sì, oppure anche di no, si è rivelata spesso densa di complicazioni, e persino soltanto riuscire a vedersi nella serata, si è fatto sempre più difficile, tanto che lui, una volta aboliti per ragioni evidenti i foglietti di carta scritti e consegnati in segreto e con rapidità, non riesce mai a comprendere se ci sia a breve un futuro per la loro relazione, oppure se tutto sia ormai definitivamente crollato. La postazione dietro allo sportello vetrato, è senz’altro quanto di più in linea con la personalità di lei, che si intrattiene anche volentieri con certi clienti, nel momento in cui fa lavorare le macchine per il disbrigo automatico dei prodotti postali; mentre per lui, che mette in ordine nel vano posto sul retro degli uffici i tanti pacchi e le raccomandate che necessitano di essere rapidamente smistate, quella propria attività gli permette di misurare qualche pensiero personale in più, magari con qualche piccola pausa che gli lascia anche osservare con un certo distacco il lavoro degli altri. Quando arriva la comunicazione di qualche piccolo errore, quasi sempre inevitabile nella confusione di certi momenti, esce fuori la direttrice dal suo angolo, dove riceve i clienti che possiedono i conti finanziari più sostanziosi, e semplicemente pone subito qualche domanda irritante proprio verso di lui, forse soltanto perché non è quasi mai a contatto diretto con la clientela. Poi le cose si calmano, ma rimane in funzione questo odioso scudo protettivo per chi sta allo sportello, quasi una scusante aprioristica, che vale naturalmente anche per lei. Certe volte dirle soltanto che gli piace il vestito che ha indossato quel giorno, o come si è pettinata i capelli, è risultato un vero problema, e considerando che loro due rispettano quasi sempre degli orari diversi, anche se nel corso della giornata i loro turni si accavallano, completa il quadro delle difficoltà.

Già più di una volta lui si è chiesto se sia il caso di tirare avanti una situazione difficile e di scarse soddisfazioni come questa, ma poi ogni volta ha sempre rimandato qualsiasi decisione definitiva, anche cercando di capire quanto davvero interessi a lei portare avanti quel loro rapporto. Lei è bravissima nel padroneggiare tutte le sciocchezze possibili, con lui come con la clientela dell’ufficio postale; ma quando i loro argomenti si fanno più seri, ecco che tradisce un comportamento a metà strada tra l’insicurezza e l’indifferenza. <<Non saprei>>, si limita a dire verso di lui sottovoce alcune volte; <<ma forse è meglio di no>>, gli risponde spesso, anche quando lui con grande fatica è riuscito a chiederle un nuovo appuntamento.

Bruno Magnolfi

Appuntamento mancato.ultima modifica: 2022-12-07T16:21:14+01:00da magnonove
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