Precedente disagio.

 

Più tardi passerò a prendere Luciana alla tavola calda dove lavora; eravamo già d’accordo sul vederci proprio stasera, ma per sicurezza le ho fatto una telefonata di conferma nel primo pomeriggio. Mi aveva detto altre volte che a quell’ora risponde sempre lei all’apparecchio per prendere le eventuali prenotazioni di qualche cliente, comunque mi ha fatto ugualmente piacere sentire la sua voce che diceva: <<rosticceria “da Mauro”, in che cosa posso esserle utile?>>. Ho provato un piccolo brivido, dico la verità, però mi sono subito ripreso. <<Sono Adriano>>, le ho detto allora con voce chiara, così abbiamo subito confermato l’orario dell’appuntamento, poi evidentemente ci siamo salutati. Non andrò a mangiare da lei stasera, proprio per non creare la situazione da cambio di ruoli che sarebbe del tutto inevitabile; perciò, senza spiegarle niente, le ho detto semplicemente: <<a dopo>>, chiudendo così la conversazione. C’è un locale tranquillo ed elegante dove ho pensato di portarla questa sera, non troppo lontano da dove ci troviamo, ma sufficientemente fuori zona; ho messo in moto quindi la mia utilitaria, ed adesso sto fermandomi esattamente davanti alla sua tavola calda. Sono in anticipo di qualche minuto, attenderò fermo alla guida, penso, per non farmi notare da suo padre, che potrebbe riuscire a provocarmi qualche disagio con il suo sguardo sempre tagliente. Avevo pensato di portarle un piccolo regalo, ma non avrei saputo cosa prenderle; perciò, ho deciso di assumere un comportamento maggiormente disinvolto, senza formalismi o gesti inutili.

In fondo non conosco quasi per niente Luciana, ed oltre al rapporto da cliente fisso della sua tavola calda, non so nulla per esempio del suo passato o di altre cose del genere, e quindi devo forse aspettarmi da lei anche qualcosa che fino adesso non ho mai considerato, premesso che rimane comunque una persona, secondo il mio parere, dal comportamento sempre piacevole e alla buona. Mi sono fermato alla birreria di Lorenzo prima di venire fin qui, non tanto per chiedergli dei consigli, visto che vorrei sentirmi libero di comportarmi come più mi sembra adeguato, quanto per mangiarmi un panino e bere qualcosa senza restare da solo nel mio appartamento ad indugiare sui tanti dubbi che all’improvviso sembrano volermi assillare. Lui deve aver notato qualcosa nel mio abbigliamento, oppure nella maniera di comportarmi, perché mi ha fatto un sorriso ammiccante, di chi ha compreso benissimo quanto mi stia passando dentro la testa, ma da persona intelligente non mi ha rivolto alcuna domanda, e a me ha fatto piacere. Non nutro troppe aspirazioni dal mio prossimo futuro, però mi provoca una certa soddisfazione trovare in Luciana un’amica sincera con cui poter trascorrere qualche ora del mio tempo libero. Anche lei non credo sia troppo distante dalle mie piccole aspirazioni, perciò questo ritrovarsi tra persone di mezza età, come ormai siamo noi, avviene senza che nessuno di noi due miri a qualcosa che punti troppo in alto, verso dove sappiamo già non ci potrà certo aprirsi l’idillio.

Così resto immobile, seduto nella mia macchina, incapace adesso di fare alcun gesto, e semplicemente attendo gli eventi senza neppure grandi aspettative, anche se sono sicuro di non essermi troppo esposto alla critica di chi potrebbe incolparmi della capacità di sciupare qualsiasi cosa, e farmi sentire responsabile di comportamenti poco adeguati. Poi vedo socchiudere dall’interno la porta della rosticceria, perciò mi irrigidisco al mio posto dietro al volante, ma è solamente un falso allarme, anche se mi porta subito a rendermi conto che Luciana è in ritardo di dieci minuti. Forse dovrei entrare dentro il locale, rifletto; forse lei si aspetta magari che io mi comporti proprio così. Non saprei, mi pareva una giusta idea quella di attendere lungo la strada, ma in questo momento mi prendono i dubbi; perciò, apro lo sportello della mia macchina e metto subito un piede fuori. Però non è il caso mi faccia pescare da lei in una situazione così di incertezza, perciò torno a rientrare dentro l’abitacolo, cercando di assumere un contegno maggiormente rilassato. Mi rendo conto di essere caduto in una completa agitazione però, e all’improvviso mi viene la voglia sconsiderata di mettere in moto la macchina e allontanarmi alla svelta da qui, salvo inventarmi qualche giustificazione più tardi, o magari domani. Non so più che pesci pigliare, sento che la mia indecisione sta prendendo rapidamente il sopravvento sulle mie capacità, e forse il mio amico Lorenzo avrebbe saputo consigliarmi perfettamente qualcosa anche in un caso del genere, visto che io non riesco a decidere niente. Ma infine eccola, per fortuna; le apro lo sportello da dentro e Luciana naturalmente prende posto, sorridente, in forma, con gli occhi leggermente truccati; anche se io adesso non so neppure cosa sia meglio fare per riuscire a nascondere il profondo disagio di appena un attimo fa.

Bruno Magnolfi

Precedente disagio.ultima modifica: 2022-09-17T17:37:16+02:00da magnonove
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