Forte tentazione.

 

Lorenzo mi ha detto che le cose avvengono soltanto se le si desidera, altrimenti sono delle combinazioni sulle quali è bene non fare neppure affidamento. Ho cercato di farmi spiegare meglio questo pensiero, però nella sua birreria in quel momento c’erano diversi clienti, e lui non ha potuto proseguire a parlare con me. Però ho riflettuto a lungo su queste parole, almeno per tutto il tempo che sono rimasto seduto al bancone a bere da solo, e mi sono reso conto che forse personalmente non ho mai voluto davvero qualcosa, ma ho come lasciato, praticamente in ogni periodo, che tutto scorresse per proprio conto. Così ho cercato di mettere a fuoco lo scopo più importante che potevo avere di fronte a me in questo preciso momento, ma non mi è venuto alla mente nulla che potesse essere eletto ad obiettivo finale di ogni mio sforzo. Per un attimo ho pensato anche a Luciana, ma in fondo per me lei è soltanto una donna simpatica, una con la quale vorrei senz’altro uscire qualche volta, una che mi piace insomma, ma oltre questo non ho mai proiettato nel futuro qualcosa di serio da fare con lei. Persino per quanto riguarda il mio lavoro all’agenzia immobiliare, forse potrei cercare un’impresa più grande, visto che dove sono considero per certo che non cambierà mai nulla, magari un’azienda dove trattare immobili importanti, dove girano molti soldoni, e forse così fare carriera, considerato che sono nel settore ormai da parecchi anni; però non è questo che mi interessa davvero, e tutto sommato, almeno per ora, mi basta quello che porto avanti ogni giorno.

Così ho scoperto di non avere dei veri desideri, qualcosa che insomma riesca almeno a superare l’arco della giornata, e mi sono sentito spiazzato, privo di quella spinta propulsiva a fare le cose che forse tutti gli altri invece probabilmente posseggono. Ho pagato la mia birra e poi sono uscito, lasciando in aria un saluto a Lorenzo che ha soltanto alzato una mano, affrontando il piccolo trambusto serale lungo la strada nell’ora di punta. Tutti si stanno dirigendo verso qualcosa, ho pensato, mentre io al contrario di loro non ho una vera meta, e cerco soltanto degli espedienti poco impegnativi per non affrontare le solite cose di ogni giorno: tornare a casa, fronteggiare il disordine delle mie cose, pensare alla cena, decidere come trascorrere le ore che mi separano dal giusto orario per andarmene a letto. Sul portone ho incontrato un mio vicino di casa, una persona più anziana di me che conosco da parecchio tempo e con cui a volte scambio qualche parola generica per pura cortesia. <<Ti ho visto da Mauro>>, dice invece subito lui; <<stavo giungendo per comprare qualcosa nella sua rosticceria, e tu eri sul punto di uscire dal negozio, ci siamo scambiati per un momento e non mi hai neanche visto>>. Sorrido, <<è vero>>, gli dico, <<vado spesso da lui a farmi incartare qualcosa, anche ieri sera difatti; in fondo uno come me che vive da solo ha pochi stimoli a prepararsi qualcosa da mangiare>>. Lui sorride senza guardarmi, come trattenesse qualche notizia di cui non sa se parlarne oppure decidere di conservare per sé. <<Mi ha detto anche che ti fermi spesso con sua figlia a chiacchierare e a ridere>>.

Mi paralizzo per un momento, non avevo considerato per nulla che il papà di Luciana, con la sua espressione profondamente seria, potesse vedere di buon occhio questa mia amicizia con sua figlia. <<E cos’altro ha detto>>, gli chiedo con titubanza, come se da quella risposta si decidesse il futuro dei miei comportamenti. <<Niente>>, fa lui, <<soltanto che tu sembra vada nel suo negozio più per parlare con Luciana che per comprare qualcosa>>. <<Ma questo a lui non dispiace>>, tiro fuori subito per far capire al mio vicino il nodo che sto cercando di sciogliere. <<Mi pare di no>>, dice lui con semplicità. <<In fondo anche sua figlia è già da qualche anno che non è più una ragazzina, e se si guarda attorno a Mauro torna del tutto normale>>. Resto in silenzio, osservo le chiavi di casa rimaste nella mia mano e poi in fretta saluto il mio vicino, che in questo momento non ricordo neppure come si chiama, poi prendo le scale e filo svelto nel mio appartamento. Non avevo considerato che improvvisamente potessi essere oggetto di interesse addirittura per il padre di Luciana, ma questo fatto, togliendo qualche libertà e stringendo i margini di manovra, mi provoca qualche piccolo fastidio. Forse ha ragione Lorenzo, rifletto, devo decidere che cosa voglio; il punto è che non so proprio quale risoluzione affrontare in questo momento, anche se la tentazione più forte che mi prende è semplicemente quella come sempre di evitare qualsiasi complicazione.

Bruno Magnolfi

Forte tentazione.ultima modifica: 2022-08-19T16:54:51+02:00da magnonove
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