Argomenti adeguati.

 

La domenica non lavoro. Così generalmente mi alzo tardi con l’idea precisa di mettermi a riassettare le mie stanze e preparare almeno un sacco con la roba da portare in lavanderia in uno dei giorni successivi. Ma è facile che mi lasci prendere subito dalla pigrizia, specialmente dopo che ho trascorso la serata del sabato, come ultimamente mi capita, nella birreria del mio amico Lorenzo, magari trattenendomi là dentro fino a tardi, e già soltanto il gesto di abbandonare il letto e mettermi sotto la doccia per svegliarmi, diventa faticoso quasi quanto andare a lavorare nei giorni feriali. In un attimo poi, non so come, giunge l’ora di pranzo, e spesso scopro di non avere in frigorifero niente di buono per mettere insieme un pranzo accettabile, così in genere mi limito a radermi velocemente e filare alla rosticceria “da Mauro”, che per fortuna resta vicina al mio condominio, e quindi farmi incartare qualcosa da portarmi via, se voglio passare un po’ di tempo dentro casa, altrimenti sedermi tranquillo nella saletta di quel locale e mangiare ad esempio un quarto di pollo con le patate, per non aver neanche da lavare le stoviglie che probabilmente userei nella mia cucina. Certe volte c’è Luciana a servire la clientela, ma normalmente è così indaffarata nei giorni festivi da non riuscire a rivolgermi altro che un rapido saluto quasi sfuggente.

Un vero peccato, visto che sarebbe quello il momento più adatto per invitarla ad incontrarci nel tardo pomeriggio, con la rosticceria ormai chiusa, se non altro per fare una semplice passeggiata distensiva insieme a me. Ogni volta penso che dovrei farmi venire nel corso della settimana questa idea da proporre, magari il giovedì, oppure il venerdì, ad esempio, quando lei è più tranquilla avendo meno lavoro, in maniera da predisporre al meglio un po’ tutto quanto. Ma inevitabilmente arrivo alla domenica mattina e trovo sempre Luciana mentre sta sbuffando dietro alle richieste di intere famiglie che spesso hanno voglia di qualcosa che quel giorno in cucina non è stato preparato. Sorrido tra me: in fondo me lo merito che tutto prosegua in questo modo, non sono capace di prendere neppure la più semplice delle decisioni. Però mi piace sapere che ho sempre una possibilità nelle mie mani, ed allora la guardo mentre lavora e immagino i suoi pensieri e le sue domande molto personali che si pone sul mio comportamento. Timidezza? L’attesa del momento migliore? Oppure disinteresse, o persino dimenticanza? Infine pago il mio conto ed esco, non prima di averla salutata ed incassato da lei un largo sorrisone.

Ma una volta fuori da lì mi riprendono gli stessi dubbi di sempre, e la domenica diventa rapidamente una giornata vuota, priva di qualsiasi attrattiva. Certe volte mi ritrovo persino ad affrontare da solo quella stessa passeggiata che vorrei tanto fare con lei. Ma forse, nel caso, non saprei neppure di che cosa parlare, e probabilmente risulterei addirittura impacciato, senza argomenti, quasi goffo nella ricerca di sondare qualcuno dei suoi pensieri e dei suoi modi di essere. Mi è difficile a volte trovare delle cose da dire, e le sciocchezze di cui riesco a parlare di più sono quelle relative al mio stupido mestiere: abitazioni grandi e piccole, numero di stanze, altezza dei soffitti, pavimenti e servizi; ma poi anche ubicazioni nella città, vantaggi per la vicinanza dei mezzi pubblici, aree verdi poco distanti. Ma non posso certo parlare dell’attività di una agenzia immobiliare con la mia Luciana, probabilmente mi riderebbe dietro, a dir poco.

Così immagino sia stato meglio rimandarlo questo nostro primo appuntamento, anche se al momento in cui dovrà proprio avvenire non sono tanto sicuro che il risultato potrà essere del tutto positivo. Se ripenso a mia moglie, ad esempio, non riesco più neppure a ricordare di che cosa abbiamo parlato in tutti quei cinque anni che abbiamo vissuto insieme. Forse mi sono limitato ad ascoltarla, e lei ha trovato in me un interlocutore che annuiva facilmente con apparente interesse a tutti i suoi interminabili argomenti. Forse dicevo anche qualcosa ogni tanto, ma quando lei iniziava a descrivere le giornate del suo lavoro e di quello che facevano i bambini nella scuola materna a cui era assegnata, sono sicuro controbattevo subito con i miei appartamenti ancora da vendere, ed il corto circuito che si formava era tale da indurci a prendere delle lunghe pause di profondo silenzio. Credo sia necessario un argomento che ci avvicini, tra me e Luciana, ed è a questo che sto lavorando, e tra non molto sono sicuro che avrò trovato sicuramente quello più adatto.

Bruno Magnolfi

Argomenti adeguati.ultima modifica: 2022-07-30T08:49:38+02:00da magnonove
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