Distensione.

 

<<Pronto, parlo con il signor Buggiano, immagino…>>, dice una debole voce remota al telefono di Antonio, in un momento in cui lui sta compiendo da solo un giretto a piedi con il cane di Sandra. Come previsto dagli accordi iniziali, in considerazione proprio del loro tragitto da compiere, il noleggiatore del camper, alla metà esatta del percorso e dei giorni d’uso di quel veicolo, ricorda, a chi sta guidando quel mezzo in affitto, la necessità di effettuare il rabbocco dell’olio al motore, o meglio ancora la sua completa sostituzione, considerato naturalmente che il caravan, che lui ha affidato per un prezzo basso a quattro suoi cortesi concittadini, è assolutamente nuovissimo. Antonio non si fa certo trovare impreparato, così dice subito che ha già preso degli accordi per far eseguire il lavoro presso un’officina autorizzata della Ford, proprio in quella zona dove si trovano in questo momento, probabilmente già nella giornata di domani, ed in questo modo il tizio all’apparecchio si mostra subito soddisfatto e tranquillizzato, tanto che riattacca poco dopo, scusandosi se ha disturbato ed augurando ancora a tutti una buona vacanza. Naturalmente non c’è alcun accordo, visto che Antonio già dalla partenza intende cambiare quell’olio da solo, magari fermandosi in una comoda area di sosta dove possa sentirsi tranquillo per compiere l’operazione, anche se non sa bene in seguito a chi consegnare il liquido esausto. Torna nel camper e con calma parla subito agli altri di quella fastidiosa telefonata, tanto che tutti iniziano immediatamente a guardare sopra le mappe in quale officina recarsi. Lui insiste per preoccuparsi soltanto dell’acquisto dell’olio più adatto, e dopo questo inevitabilmente ne nasce un piccolo alterco con Renato, che dice di non avere alcuna voglia di ritrovarsi nei guai per compiere da soli una sciocchezza del genere.

La discussione va avanti con voci piuttosto alterate, e Lina, ma soprattutto Sandra, prendono subito posizione per far trionfare rapidamente la soluzione per loro più semplice e giusta, tanto che Antonio è costretto così a soggiacere alla volontà generale. Sbuffa, è irritato, dice, come tra sé: <<non si è mai visto andare da un meccanico per una scemenza del genere>>, ma poi, prese tutte le giuste informazioni, decide comunque che possono recarsi per quel cambio dell’olio da Herrou & Lyon, concessionaria della Ford presso Brest, poco lontano da dove si trovano, verso cui incarica Sandra, la migliore a parlare in francese, di eseguire una semplice telefonata di prenotazione per quel tipo di servizio. Dall’officina rispondono gentilmente, una volta compreso il problema, che per fare quel lavoro andrebbe benissimo anche il giorno seguente, soltanto ci vorranno almeno un paio d’ore prima di restituire il camper con l’olio nuovo dentro al motore. Così viene deciso un orario, e tutto perciò sembra sotto controllo. Ma Antonio non ha per niente finito di sbollire, conservando ancora in sé il proprio parere diverso, così dice di colpo che d’ora in avanti non si metterà più alla guida come ha fatto fino adesso, e che si limiterà soltanto a coprire dei semplici turni a rotazione. <<Sei uno sciocco>>, gli dice sua moglie Lina; <<un bambino che è capace di pestare i piedi a terra nel momento in cui non gli viene acquistato il giocattolo che vuole per forza>>. Nessuno trova niente da aggiungere, ma il momento non sembra rivelarsi molto costruttivo.

Tacitamente viene deciso di non muovere il camper da dove si trova, considerato che al momento si trovano piuttosto vicini alla città di Brest, e la giornata viene così dedicata a fare un po’ di pulizia degli interni e controllare tutto ciò che è possibile, compreso il gas per il frigo ed il riscaldamento, lo scarico dei liquami, e soprattutto il livello dell’acqua di bordo. Toni se ne rimane in un angolo per conto proprio, ed ancora sembra proprio non voler condividere niente di quello che gli altri stanno facendo. Infine sale in cabina, apre il cofano motore del camper, e poi inizia ad esaminare tutto ciò che è possibile da quelle parti. Sandra infine gli va vicino quasi con indifferenza, senza avere particolari cose da dirgli, ma soltanto per fargli comprendere che nessuno ha davvero qualcosa contro di lui. <<Mi piace tornare a Brest>>, gli fa presente alla fine. <<Potremmo fare una visita ad Oceanopolis, l’acquario della città, che dicono essere davvero unico>>. Antonio la guarda un momento, e si lascia andare ad un leggero sorriso. In fondo tutti sanno benissimo che in casi come questi lei è l’unica capace di ricucire davvero le cose, e per quanto lo riguarda alla fine non gli dispiace neppure, una volta per tutte, passare sopra a quanto è riuscito a procurargli quell’inutile nervosismo, a patto che sia proprio lei a chiederlo.

Bruno Magnolfi

Distensione.ultima modifica: 2022-05-11T16:07:53+02:00da magnonove
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