Supposizioni.

 

Diario. 12° giorno. Oggi ho osservato Antonio più volte, e d’improvviso mi sono resa conto del vero motivo che spesso ci spinge a sentirci vicini durante questa vacanza, e certe volte, tra noi due, anche piuttosto solidali. Rappresentiamo senza ombra di dubbio il lato apparentemente più debole dei nostri rispettivi rapporti di coppia, cioè quello composto da quegli individui che forse mostrano una minore personalità, coloro che con maggiore facilità tendono generosamente a passare sopra a quelle affermazioni che a volte sembrano proprio non quadrare per niente, anche se ciò non significa per questo che rappresentano dei soggetti meno svegli di altri, oppure incapaci di rendersi conto davvero di quanto succede. Anzi, forse è proprio questo starsene maggiormente nell’ombra, che dimostra al meglio le nostre qualità; cioè quelle di coloro che non hanno bisogno, come invece fanno i nostri amati consorti, di tirare fuori obbligatoriamente dei pareri unici ed esclusivi su qualsiasi sciocchezza; e poi quando loro non riescono a mettersi del tutto in ottima luce, ecco che si disinteressano di ogni faccenda, lasciando a qualcun altro qualsiasi possibile iniziativa. Forse i nostri rispettivi matrimoni riescono addirittura a reggersi in piedi proprio grazie a questa nostra indubbia capacità di addolcire gli spigoli, ed il fatto che riteniamo tutto ciò ben più importante di ogni attrito sempre possibile con i duri caratteri di chi abbiamo sposato, questo non significa affatto che tutto in tale maniera venga riposto nelle mani dei nostri due coniugi. Naturalmente adesso questa consapevolezza improvvisa per me appare illuminante.

Così ho cercato di rimanere per qualche momento da sola con Toni, e mentre lui mi guardava senza del tutto comprendere bene cosa avessi voglia di dirgli, alla fine mi sono ingarbugliata talmente tanto con le parole da non riuscire a spiegarmi per niente. Lui però mi ha fatto un sorriso insieme ad una leggera carezza, e questo è stato sufficiente per confermare alla mia titubanza che quello che cercavo di dirgli era molto più semplice di qualsiasi discorso. Perciò mi sono sentita per tutta la giornata estremamente alleggerita di un peso che inizialmente non riuscivo a mettere a fuoco, ed il fatto che si sia quasi deciso alla fine di andarcene tutti a Nantes per concludere il nostro breve viaggio in terra di Bretagna, mi ha fatto sentire contenta, non tanto per essere riuscita a convincere gli altri ad avvicinarci ai gilet gialli e alle loro manifestazioni di piazza, quanto perché in questa maniera tutto quanto sembra assumere così un carattere di completezza.

Ne avevamo già parlato diverse volte nei giorni passati di questa eventualità, ma sembrava sempre che io fossi la sola ad essere attratta dalle rivendicazioni popolari dei cittadini francesi. Persino mio marito Renato a bassa voce mi ha dato più volte della sognatrice, lasciando addirittura che Lina mi appellasse come se fossi ai suoi occhi una qualsiasi populista, mentre suo marito Antonio ha stentato ogni volta a prendere una vera posizione nel merito. Adesso invece sento che questo bagno romantico e sentimentale lungo le coste invernali della Bretagna, sta assumendo con quest’ultima tappa un vero e proprio senso di vita, lasciandoci andare a toccare con mano quanto avviene da un po’ di tempo lungo le strade delle maggiori città francesi. Sicuramente Lina e Renato hanno iniziato ad un certo punto a dare il loro debole assenso soltanto per disinteresse, lasciando a me e ad Antonio il compito di preoccuparci concretamente della faccenda, ma io finalmente, che ho sempre tenuto alto il proposito di partecipare ad un corteo dei gilet gialli, adesso sono anche contenta di aver tirato fuori almeno una parte della mia personalità.

<<C’è un parcheggio scambiatore molto comodo per noi>>, è venuto a riferirmi più tardi Antonio, dopo aver consultato tutte le sue guide e le pagine elettroniche; <<con la rete tramviaria cittadina in poche decine di minuti siamo in piazza del Castello, e così possiamo visitare il centro di Nantes ed assistere alla manifestazione del sabato lungo la strada principale>>. In quel momento avrei voluto persino dargli un bacio di ringraziamento ad Antonio, ma mi sono subito trattenuta, anche per non mostrare un eccessivo interessamento a tutta quanta l’operazione. <<Va bene>>, gli ho detto invece; <<in fondo questa è anche una bella città ricca di giardini fluviali ed estremamente interessante; credo che fare un passaggio da là prima di tornarcene a casa, sia quasi doveroso>>. Lui mi ha sorriso di nuovo, e forse in quel momento un filo sottile di complicità tra noi due ha mostrato l’esattezza almeno di alcune tra le mie numerose supposizioni.

Bruno Magnolfi

Supposizioni.ultima modifica: 2022-05-09T17:12:51+02:00da magnonove
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