Obblighi morali.

 

Sono uscito dal camper nel pomeriggio, naturalmente ben coperto dal mio giaccone, e con ai piedi anche gli stivali da pioggia, lasciando detto che avrei fatto un giretto da solo lungo la scogliera di questa zona poco abitata. Penso che adesso ci troviamo davvero lontani da tutto, su questa costa normanna, ed anche gli scontri che avvengono quasi ogni giorno in giro per tutta la Francia, sembrano quasi lampi distanti di un temporale che probabilmente non transiterà mai da queste parti, lasciandoci immaginare in pratica di essere immuni dalla violenza di strada e dagli scontri con la gendarmerie. Non piove adesso, ma l’aria è umida, ed il vento oceanico giunge forte e continuo, quasi costante nello spingere verso questa terra le onde maestose. Mi sto trovando bene con Sandra, tra tutti noi mi sembra la persona più equilibrata in questa vacanza, quella che nelle scelte a cui dobbiamo dar seguito riesce ad essere più comprensiva delle esigenze di ognuno, ed anche  moderata nel proporre qualcosa in prima persona. Mia moglie invece si è chiusa nel suo solito angolo, come non avesse da scambiare delle opinioni con nessuno, anche se appare evidente quanto i suoi pensieri proseguano a lavorare nella sua testa in maniera continua. In certi casi le ho anche detto che lei pensa troppo, e che non si lascia andare quasi mai, ma mi ha sorriso ogni volta, come se questa caratteristica fosse inestinguibile, e a me non rimanesse altro da fare se non adeguarmi.

Non credevo che una vacanza come la nostra potesse far risaltare in questa maniera i difetti e le debolezze di ognuno. Mi ero preparato a qualcosa di divertente, di rilassante, quasi un vagabondare con il camper per le strade della provincia francese, senza coltivare nella nostra mente troppe preoccupazioni, alla ricerca di paesaggi costieri da dove osservare i tramonti sopra La Manica, e apprezzando l’asprezza dell’oceano invernale, per poi trascorrere le serate da buoni amici quali siamo, raccontandoci qualcosa di semplice davanti una buona bottiglia di cognac. Invece sono apparsi quasi subito dei musi lunghi, delle distanze tra noi quasi incomprensibili, dei modi spesso divergenti di affrontare anche qualsiasi spostamento con il nostro mezzo. Ogni giorno diventa difficile anche proporre qualcosa: una normale visita ad una località, ad un faro sopra una roccia, oppure in un paese qua attorno, e magari ad uno scorcio di semplice campagna. Tutto diventa discutibile, ma non semplicemente con le parole, ma con dei mugugni poco chiari, con delle strane occhiate che non si capisce neppure che cosa possono significare.

Forse è colpa mia, ho pensato in qualche caso, e per questo adesso sono uscito da solo fuori dal camper. Immagino che senza la mia presenza loro tre forse riescano a chiarire qualche aspetto nascosto, qualcosa che probabilmente io non sono riuscito ad interpretare in modo adeguato. Generalmente non sono un solitario, mi piace molto stare insieme agli altri, anche se certi comportamenti trasversali non riesco a comprenderli, anzi mi paiono esattamente fini a se stessi, e deleteri nei confronti di tutti. L’unica fortuna è che almeno mi lasciano guidare quasi in ogni mattinata, quando ci spostiamo per visitare delle nuove località; al volante di questa casa viaggiante mi sento bene, rilassato, ed ho la speranza di trovare dietro ad una curva, o ad una zona coperta dagli alberi, un posto unico, qualcosa che faccia davvero meravigliare di colpo sia me che i miei compagni di viaggio, lasciandoci talmente sorpresi da dimenticare per qualche tempo tutte le nostre difficoltà interpersonali. Quando poi andiamo a letto, mia moglie Lina sembra si comporti mandando avanti ogni cosa solo per abitudine. Dormiamo sopra la cabina di guida, ed il luogo naturalmente è ristretto, ed essendo in alto, a volte si sente il forte vento oceanico che sferza il camper. A me pare un elemento romantico, qualcosa di bello e di carezzevole, ma lei non lo apprezza, e mette i tappi dentro le orecchie, isolandosi da me, restando voltata dall’altra parte, e forse anche per questo motivo ha deciso di dormire dal lato della scaletta. Non mi lamento, so che ci sono persone anche in questo momento che mandano avanti un’esistenza molto peggiore della nostra, manifestando per le strade di Francia alcuni sacrosanti diritti, e quindi penso che noi siamo soltanto dei fortunati che si godono le bellezze di questi luoghi. Poi però rientro nel camper: in fondo è l’unica cosa che mi si chiede di fare, ed io non voglio certo tirarmi indietro.

Bruno Magnolfi

Obblighi morali.ultima modifica: 2022-01-31T20:06:28+01:00da magnonove
Reposta per primo quest’articolo