Formidabile saluto.

 

A Lorenzo non è mai piaciuto troppo ritrovarsi con gli altri ragazzi del liceo su quelle consunte sedie di plastica della birreria vicino a scuola, tantomeno durante certi noiosi pomeriggi feriali, quando secondo lui si dovrebbe impiegare sicuramente meglio tutto quel tempo gettato via così. In ogni caso ha sempre riservato dentro di sé la possibilità di farsi vedere ogni tanto da quelle parti, magari di sfuggita, specialmente in quelle vuote giornate costituite da un senso di esagerata solitudine, tanto da affermare a volte, già all’uscita dalla scuola, che forse più tardi sarebbe proprio passato da lì. Adesso però è del tutto diversa la faccenda. Con Franca si sono trovati d’accordo per un appuntamento preciso, che forse poteva essere fissato in qualsiasi altro luogo, magari in un posto più intimo, ma che presso quel locale ha assunto subito, anche nelle poche parole che si sono scambiati alla fine dell’orario delle lezioni, una valenza superiore rispetto a qualsiasi altro possibile locale. Farsi vedere assieme a Franca da quelli della classe, per lui adesso è un vanto, ed aver raggiunto questo importante legame musicale di sensibilità e di intuizione che lo fa sentire così vicino e unito a lei, è qualcosa di cui prova assolutamente un grande orgoglio.

Lei si trova bene con Lorenzo, le piace avere qualcuno con cui scambiare ogni tanto le proprie opinioni sulla musica, e poi, anche se ha imparato da sempre a tirare dritto da sola per la propria strada, in questo momento avverte dentro di sé come la loro amicizia manifesti un segno assolutamente positivo per tutt’e due. Non si sente però pronta per una relazione di tipo diverso, anche se si aspetta che Lorenzo affronti in qualche modo l’argomento uno di questi giorni. Non desidera legami, ed anche se il gruppo di jazz dove si è ritrovata a suonare con Lorenzo, è per lei quanto non avrebbe mai creduto neanche possibile, ugualmente resta sulla difensiva, pronta a non cedere a nessuno più di quanto possa essere previsto. Deve molto a Lorenzo, che sicuramente ha lavorato bene anche con gli altri ragazzi della formazione per riuscire a farla accogliere nel migliore dei modi, ma questo non significa e non implica nient’altro, oltre al suo indubbio e doveroso impegno nel suonare al meglio il pianoforte insieme a loro.

A Lorenzo piace la complicità che improvvisamente si è trovato ad avere con Franca persino in ambito scolastico, anche se lei come sempre si mostra un po’ distante, soprattutto per carattere. Per lui è come sentire di non essere mai solo nel confrontarsi con tutti quei ragazzi la cui conoscenza sull’arte dei suoni non va certo oltre i brani della musica di consumo. Gira lo sguardo sulla classe certe volte e sa che lei è là, con il suo bagaglio di conoscenze dei grandi autori del passato, ed anche la sua curiosità impagabile, soprattutto per quelle possibilità che le offre suonare con altri strumentisti sintonizzati esattamente sulla sua lunghezza d’onda. Il senso di appartenenza ad una stessa maniera di considerare la musica, è per lui un legante formidabile, qualcosa che calca la differenza con chiunque non riesca ad avvertire quei medesimi stimoli.

Infine eccola, lui non si è ancora neanche seduto, limitandosi a scambiare qualche battuta spiritosa con altri tre o quattro ragazzi disposti attorno al tavolino. Franca saluta tutti sottovoce, dice in fretta, senza riferirsi a nessuno, che non può restare, deve andare in qualche posto con l’autobus, senza neppure specificare altro. <<Ti accompagno alla fermata>>, dice allora Lorenzo subito confuso, e lei non risponde niente, come se annuisse senza però manifestare alcuna risposta chiara. Infine si allontanano da quel locale, però lui si sente a disagio, comprende che qualcosa non è come avrebbe voluto, anche se non sa definire quella situazione. Poi Franca dice soltanto che quella birreria è uno schifo, e che non gli piacciono neppure i ragazzi che normalmente la frequentano. <<Hai ragione>>, dice Lorenzo; <<in effetti anch’io non ci vado quasi mai>>. Poi attraversano la strada, lui forse vorrebbe avvicinarsi a lei, avere la possibilità di guardarla per un attimo negli occhi, ma capisce che non è proprio possibile, Franca è sfuggente, non c’è niente da fare.

Lei però gli sfiora un braccio, mentre camminano in silenzio, e poi alla fine va ad infilare la propria mano nella tasca della giacca dove lui per inerzia già tiene la sua ben sprofondata. È solo un attimo, un piccolo gesto dolce, un senso di vicinanza che a Lorenzo fa venire i brividi. Dura un momento, poi sopraggiunge un mezzo pubblico e lei vi sale sopra, dopo un sorriso che Franca sembra inventare solo per Lorenzo, fermo sopra al marciapiede, come un formidabile saluto.

Bruno Magnolfi

Formidabile saluto.ultima modifica: 2021-12-11T16:43:56+01:00da magnonove
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