Pronta a difendere tutto.

 

Il mare era tranquillo quel giorno; un vento leggero di bonaccia sonnacchiosa sembrava essere stato capace, durante la notte, di calmare poco per volta qualsiasi moto ondoso, lasciando in quella mattinata di sole la superficie dell’acqua come una tavola azzurra, una distesa aperta e leggera, soltanto una dolce massa trasparente e rinfrescante per gli occhi. La fotografia che ho tra le mani risale a diversi anni più indietro, ora mi ricordo esattamente il momento: ero con Franca, in una di quelle giornate autunnali piene di luce, quando in spiaggia non ci va più quasi nessuno, e noi due a quell’epoca ci eravamo regalate due giornate per noi, un fine settimana senza pensieri, lontane da tutto, sistemate in una pensione ancora aperta lungo quel litorale. Camminavamo senza scopo sulla battigia, si rideva di sciocchezze, lei era ancora la mia bambina, forse l’ultima volta che mi è sembrata davvero così, e a me giungeva dal largo del mare l’impressione di essere davvero felice, spensierata, senza il tormento di alcuna preoccupazione. <<Mamma>>, diceva Franca correndo sopra la sabbia, <<è tutto così bello oggi; vorrei non cambiasse mai nulla>>. Le sorridevo, la prendevo per mano, poi andavamo a sederci accanto ad una barca capovolta. Osservo ancora quella foto semplice, scattata da un signore con il suo cagnolino, incontrato per caso, e provo lo struggimento di qualcosa che in seguito è quasi sfuggito ai miei desideri.

Forse mi aveva già avvertito qualcuno, dicendo che la crescita inesorabile di Franca avrebbe scatenato in me un progressivo senso di solitudine, ma non avevo immaginato fosse davvero possibile, o almeno non con quella forza che in seguito si è dimostrata. Lo so, sono le sue scelte, anche quel prendere le distanze da ciò che la sua famiglia le rappresenta, l’imparare a camminare da sola, senza più alcun sostegno, in assenza dei troppi legami che renderebbero in seguito tutto ancora più difficile. Però è doloroso osservarla sganciarsi poco per volta dai suoi genitori senza poter fare nulla per evitare questo passaggio. Con questi pensieri riguardo ancora un momento la foto, ed infine la vado a riporre insieme alle mie cose, in mezzo alla nostalgia che sempre mi procurano i miei più intensi ricordi. Per certi versi sono stata proprio io ad incoraggiarla nel perseguire a fondo i propri interessi, come qualcosa per cui valga la pena combattere, e Franca ha fatto esattamente così, nonostante suo padre non avesse mai evitato di mostrarle le sue reticenze.

Riconosco che lei ha avuto fin da piccola una sua forte personalità, ed anche se a me piacerebbe oggi poterla ancora guardare in una certa maniera, mi devo convincere che oramai Franca è una donna, una persona che ha compreso perfettamente i meccanismi maggiori che regolano la realtà, ed io non ho da raccontarle quasi più nulla per indirizzare di nuovo i suoi desideri, come fosse ancora bambina. Devo accettare quindi, non posso fare altro. Il problema è suo padre. Carlo mi ha già spiegato varie volte di non essere troppo contento dell’andamento che hanno preso le cose, ma con lei per adesso si è limitato a sbuffare qualche volta e niente di più; però io avverto che nell’aria si stanno addensando le nuvole classiche di un gran temporale, uno di quelli che in un attimo ti bagna interamente di pioggia e di vento, nonostante l’ombrello. Ho cercato già di mediare, naturalmente, ma tutto ciò che posso fare capisco benissimo che non sarà mai sufficiente ad evitare lo scontro. Non riesco a far fronte in una maniera adeguata alle cose che vedo, questo è il punto; perciò tendo sempre di più a darmi forza per mezzo dei sentimenti che già conosco, quelli che riguardano il passato della mia famiglia, come per farmi schermo verso quanto forse ci aspetta.

Franca poi non mi racconta quasi più niente di quello che fa quando esce da casa. Si reca al liceo, poi al Conservatorio, e anche dal maestro Bottai qualche volta; ma poi fa le prove con questo gruppo di jazz, come fosse una pianista già navigata, una musicista piena di capacità e d’esperienza. Ci si è buttata in mezzo a questa faccenda, come fosse la sua vera strada, ed io non so più dirle niente, non riesco neanche a chiederle qualcosa a riguardo. Trascorre molto tempo fuori dalla nostra abitazione, e Carlo ha già cominciato col dire che sta tralasciando i suoi studi liceali, che ha preso una strada sbagliata, che è necessario farla riflettere. Non lo so, non mi aspetto niente di buono prossimamente; in ogni caso Franca è mia figlia, ed io sarò sempre pronta a difenderla.

Bruno Magnolfi

Pronta a difendere tutto.ultima modifica: 2021-11-16T17:25:47+01:00da magnonove
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