Nervi saldi, possibilmente.

 

Va persino troppo bene, almeno per il momento, penso. I ragazzi hanno accolto Franca in una maniera quasi entusiastica nel nostro gruppo, e a dire la verità le sonorità e l’importanza basilare di un pianoforte in una formazione come quella di cui sono soltanto il batterista, ha quasi rivoluzionato davvero la maniera che fino a questo momento avevamo noi di fare musica. Però non mi aspetto che vadano avanti sempre così le nostre cose: prima o dopo qualcuno punterà il suo dito proprio su di me per incolparmi di aver portato un elemento destabilizzante tra di noi, e di questo poco per volta me ne sono praticamente convinto. Perché è evidente che se non troviamo la maniera migliore per darsi un energico sostegno l’un l’altro, e di mostrare la massima solidarietà tra di noi, soprattutto scegliendo più saggiamente i propri spazi sonori, qualche volta capiterà che uno o due tra di noi si sentirà praticamente giustificato a tirare fuori qualche gelosia in merito al proprio strumento, dando corda alla sensazione inevitabile di apparire un po’ in secondo piano rispetto al tempo trascorso, quando suonavamo soltanto in quattro: una reazione che potrà anche farsi seria se non riusciamo subito a tenerla sotto controllo. Questo penso.

Credo peraltro di essermi messo in una situazione piuttosto difficile caldeggiando l’ingresso di Franca nel gruppo, e purtroppo soltanto adesso inizio a rendermene conto del tutto. Lei comunque è serena come non l’ho neppure mai vista da quando ho iniziato a conoscerla, e probabilmente si tirerà subito da parte se solo riesce ad intuire il suo possibile intralcio al percorso del gruppo, anche se sa perfettamente di non esserne causa diretta. E poi può darsi pure che superato il primo momento di entusiasmo per suonare davanti ad un pubblico di attenti ascoltatori, sia forse capace di mostrarsi meno partecipe delle nostre prove e dei nostri appuntamenti, considerato soprattutto anche gli impegni che sicuramente avrà nel futuro per seguire adeguatamente il suo percorso di studente del Conservatorio. A me piacciono sempre di più, sia il suo modo di fare, sia il carattere che mostra; e poi la grinta che tira fuori, la sua generale maniera d’essere, il suo inedito sorriso di adesso; ma anche di questo sono costretto a conservare in me una certa segretezza, per non apparire di parte in ogni scelta che adotto. Penso poi che anche a scuola le cose tra noi evidenziano la necessità di restare il più possibile riservate, soprattutto nei confronti dei nostri compagni di classe, specialmente i più impiccioni, che non cessano mai di porre delle domande spesso insidiose. Poi naturalmente c’è la nostra insegnante di letteratura, la cara signora Sarti, sensibile e attenta, che non ha mai sottaciuto, devo dire, la sua simpatia per il nostro banco scolastico, mio e di Franca, pur restando sempre imparziale nei suoi giudizi su tutti noi.

Insomma, credo che la situazione si sia fatta piuttosto complessa, penso. Ma forse è proprio questo esattamente il momento di tenere il più duro possibile sulle nostre decisioni. Certo, personalmente vorrei essere più libero di manifestare i miei apprezzamenti, e forse mi dispiaccio parecchio di non poter esporre i sentimenti che provo, però poteva essere immaginabile fin dall’inizio che si evolvesse tutto in una situazione del genere, anche se per me non c’era altra strada per esaltare la vicinanza con Franca, almeno penso. Oggi la osservo mentre siamo in classe, al liceo, nascosto dietro ai miei occhiali da lettura, e mi sembra d’improvviso la persona che più desidero, quella per cui sono disposto a mettere in gioco quasi tutto, persino la mia batteria. Poi ci ritroviamo di nuovo con i ragazzi in sala prove, e allora devo ascoltare la musica che suoniamo con il distacco che serve, fino a sbottare e a prendermela proprio con lei, anche più del dovuto, quando mi sembra che il suo accordo arrivi in ritardo sulla battuta, oppure che il suo pianoforte imposti quasi una gara con le mie percussioni. Devo tenere i nervi saldi, penso allora. Mostrare tutta la capacità di stare dalla parte migliore, quella che non si lascia mai prendere dalle emozioni gratuite. Ma non è facile, lo ammetto, e non so proprio per quanto tempo potrà durare in questa maniera.

Bruno Magnolfi

Nervi saldi, possibilmente.ultima modifica: 2021-11-03T16:01:01+01:00da magnonove
Reposta per primo quest’articolo