Vicenda inspiegabile.

 

<<Stasera ceniamo più tardi>>, dice la signora Rosa affacciandosi per un attimo nella spaziosa cucina dove cuoca e cameriera stanno già preparando i piatti previsti; <<mio marito purtroppo non è rientrato, anche se non tarderà ancora molto>>. Carlo in effetti le ha telefonato da poco: <<le riunioni con i collaboratori sembrano sempre più lunghe>>, si è scusato; <<in ogni caso tra un’ora al massimo sarò finalmente fuori da questi uffici>>. Franca invece sta come sempre nella sua stanza, ripassando di nuovo qualche aspetto della letteratura italiana risorgimentale, ma deve addirittura sforzarsi per restare china sullo scrittoio, soprattutto per non indossare le cuffie ed accendere il suo pianoforte elettronico. Adesso si sente a suo agio quando si siede davanti a quella tastiera, non tanto per l’importante riconoscimento della propria preparazione, -giudizio appena ricevuto dalla commissione d’esame al Conservatorio-, quanto perché avverte come ridotta ulteriormente la sottile divisione che persisteva fino adesso tra i suoi pensieri musicali e le proprie dita. Si sente bene quando suona, perfettamente a suo agio, convinta di sé e di ciò che può fare, e questa è una fase che può portare nei suoi programmi solamente degli sviluppi positivi.

Arriva il signor Neri, qualcuno bussa alla porta di Franca, e dopo dieci minuti la famiglia si riunisce davanti alla tavola, anche se è sera inoltrata. C’è un silenzio rotto appena dalle stoviglie e dai piccoli movimenti della cameriera. La signora Rosa cerca di non fare domande, probabilmente per non appesantire ulteriormente la giornata del marito, e lui sembra ombroso, come se qualcosa dei suoi affari non fosse andato per il verso giusto. Franca mangia lentamente, a piccoli bocconi, osservando qualcosa sopra la tovaglia o vicino al suo piatto. Improvvisamente dice a voce bassa che domani pomeriggio andrà a studiare con alcuni tra i suoi compagni di classe, probabilmente non ci sarà da aspettarla per cena. <<Si ripassa l’Alfieri e anche il Foscolo, prima della verifica>>. Nessuno sembra trovi da ridire qualcosa, anche se la mamma chiede dove si riuniscono. <<A casa della Colletti, una mia compagna, comunque tengo acceso il cellulare, nel caso volessi cercarmi>>. Non saprebbe neppure spiegare il motivo per cui inventarsi una cosa del genere, Franca; però le piace improvvisamente fare qualcosa di segreto, e almeno quell’andare a suonare il suo pianoforte senza che nessuno lo sappia, le sembra quasi come tenere un diario personale.

Di fatto, le ha spiegato stamani Lorenzo mentre ancora erano in classe al liceo, dentro la sala per le prove dove si ritrovano di solito lui con il suo gruppo, c’è un buon pianoforte con i tasti pesati, una tastiera professionale insomma, proprio dello stesso tipo che ha lei, altrimenti tutto sarebbe apparso più complicato. A Franca domani non resta altro quindi che portare con sé il proprio entusiasmo e la voglia di confrontare e amalgamare la sua musica con quella degli altri. Sta già pensando ad un altro brano, oltre quello che ha già appuntato sul pentagramma, e le sembra proprio, nonostante ancora non conosca neppure gli altri ragazzi della formazione di jazz, che la musica d’insieme possa scivolare sui loro diversi strumenti come qualcosa di fluido, di spontaneo, di perfettamente inteso, e dare un risultato ancora più entusiasmante di ogni previsione.

Si sente allegra e leggera pensando a questi elementi, nonostante la cena con i suoi genitori proceda in maniera non del tutto calorosa. Sua madre ha iniziato a lamentarsi per qualcosa di cui si dovrà occupare nel giardino sul retro della villa, e suo padre ha bofonchiato tra sé delle cose come se i suoi problemi fossero distanti chilometri da stupidaggini del genere. Potrebbero forse bisticciarsi, come qualche volta è già anche accaduto, pensa Franca mentre prosegue con il suo atteggiamento un po’ sottomesso, e questo le dispiacerebbe parecchio. Oppure potrebbero restare ognuno sulla propria posizione, persa dietro ai propri distanti pensieri, e questo però potrebbe essere ancora peggio. Troverà lei il momento più adatto per rivelare d’un fiato ai suoi genitori di avere iniziato a suonare con un gruppo di jazz, perché non si sente di portare troppo avanti delle cose segrete; però lo farà dopodomani oramai, o fra qualche giorno, chissà. Per adesso il suo sogno, comunque vada, deve essere in lei, dentro di lei, come dentro uno scrigno, celato, come qualcosa senza nessuna chiarezza, come un elemento privato; quasi una vicenda del tutto inspiegabile.

Bruno Magnolfi

Vicenda inspiegabile.ultima modifica: 2021-10-22T11:51:26+02:00da magnonove
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