Solidarietà, soprattutto.

 

<<Sto bene adesso, non vi dovete preoccupare troppo per me. Il mio caro amico Domenico, che è persino venuto qualche volta a farmi visita in ospedale, in tutto questo periodo da quando sono rimasto ricoverato, mi ha anche annaffiato le piante, e poi si è preso cura della mia casa, perché lui abita proprio qui accanto a me, e con i suoi modi cortesi e attenti mi ha fatto sentire particolarmente tranquillo per tutto questo periodo>>. Uno dei cugini, insieme ad Angelica, si è sentito alla fine anche lui in obbligo di farsi vedere, ora che Corrado finalmente è rientrato nel suo appartamento, ormai guarito sembra, anche se dovrà tenersi parecchio sotto osservazione, affrontando una serie di cure e di terapie ad iniziare da subito. Probabilmente è stata proprio la cugina Angelica ad insistere per farlo venire oggi di persona, sottolineando come non fosse moralmente sufficiente apprendere le notizie sulla sua salute soltanto tramite lei. E poi adesso nessuno dei loro parenti sembra abbia più voglia di vendere davvero la vecchia casa di campagna dei nonni, almeno per il momento, e semmai questo succederà, Corrado comunque avrà la sua parte di spettanza, esattamente come gli altri cugini, ed una decisione del genere, presa tra loro, qualcuno era il caso che la venisse a riportare anche a lui. Siamo giunti alla fine di un lungo percorso, sembra pensare Angelica con la sua espressione seria, anche se pare non intenda più esprimere su questo argomento neppure una sola parola, e la sola cosa che sembra interessarle in questo momento è quella di proseguire col tenere la sua mano sopra la spalla di Corradino, il suo cugino più anziano, mentre lui resta avvolto in una spessa coperta da ammalato, seduto su una delle sue comode sedie, voltata naturalmente verso il finestrone da cui si vede il suo giardino fiorito.

Domenico oggi sembra proprio non si trovi a casa sua, ma forse è uscito addirittura di proposito, proprio per evitare situazioni imbarazzanti con Angelica e soprattutto nei confronti di Corrado, anche se il suo vicino di casa ha già compreso tutto benissimo, e probabilmente si sente persino contento della situazione che sembra delinearsi tra loro due, soddisfatto che tutti coloro che maggiormente gli sono stati accanto negli ultimi tempi, sembrano come volersi più bene. E poi il fatto che Corrado si comporti in modo sempre più amichevole nei confronti di Domenico, superando anche le forti iniziali diffidenze del suo dirimpettaio, alla fine è un buon segno, significa che almeno qualcosa delle sue maniere rispettose e gentili sono riuscite a dare anche dei frutti. <<Mi piacerebbe trovarmi nelle condizioni ideali per poter essere utile a Domenico nella stessa maniera come lui è stato utile a me in questa fase>>, dice adesso Corrado con convinzione. Angelica annuisce, anche a lei sono piaciuti i modi di Domenico, e proprio la comprensione che lui è riuscito a dimostrare nei propri confronti, ha dato atto tangibile e chiaro della sua indubbia sensibilità. Poi se ne vanno, i cugini, prodigandosi in raccomandazioni e accortezze, e quando Corrado alla fine resta solo, nell’attesa che giunga più tardi il servizio infermieristico per iniziare le cure a domicilio, si perde per qualche momento nel pensare a quanto tutto sia capace certe volte di mostrare un volto migliore di quello che spesso ci si può immaginare.

Qualcuno suona il campanello di casa, e Corrado, ancora debole e malfermo sulle proprie gambe, stenta ad alzarsi da quella sedia dove si è piazzato sin da subito, cioè da quando finalmente è rientrato nel suo appartamento, ma dopo un attimo sente che qualcuno sta facendo girare la chiave del portoncino, e Domenico, con espressione seria, e poi fermandosi immediatamente, ancora prima di mettere un piede all’interno, gli chiede con garbo dallo spiraglio dell’uscio il suo permesso prima di farsi avanti. <<Certo Domenico>>, fa subito Corrado, <<entri pure; in questa casa “il professore” sarà sempre il benvenuto>>. Domenico sorride, gli è rimasta la chiave di casa del suo vicino dai giorni in cui si trovava in clinica, e Corrado adesso gli ha chiesto di tenerla ancora con sé, proprio per usarla ancora in certe occasioni tipo questa. <<Le ho portato qualcosa di semplice per il pranzo>>, dice Domenico, e Corrado lo ringrazia, gli dice che nella sua vita non è mai stato tanto viziato da qualcuno come in questo momento. <<Non esageriamo>>, dice Domenico, <<in fondo tutti quanti cerchiamo di fare soltanto qualcosa di utile; peraltro, credo che la solidarietà sia la cosa più giusta e importante. E gli altri comportamenti, al suo confronto, rimangono soltanto delle sparute sciocchezze.

 

Bruno Magnolfi

Solidarietà, soprattutto.ultima modifica: 2021-06-07T18:02:07+02:00da magnonove
Reposta per primo quest’articolo