Importanza della noia.

 

“Sono stanca”, fa lei; “stanca di avere di fronte sempre le medesime cose”. L’amica annuisce mentre ambedue continuano a camminare lentamente lungo quel marciapiede, senza neanche avere una meta precisa, soltanto per compiere una semplice passeggiata. “Lui rientra tardi, è il suo lavoro, lo capisco; però di tutto il resto sono io a dovermene occupare”. Poi attraversano la strada, si fermano davanti ad una vetrina e si scambiano alcune opinioni su quanto vedono esposto.

“Non si tratta di cattiva volontà”, dice ancora lei; “però adesso mi vedo stretta in un ruolo che non credo di aver mai desiderato”. Infine, dopo aver indicato l’un l’altra qualcosa, decidono di entrare dentro al negozio, guardare meglio gli articoli in bella mostra, individuare le cose che sembrano più interessanti. L’amica prende un golfino da sopra un espositore, sorride, dice soltanto che quello è un colore che le piace moltissimo. La commessa chiede se può essere utile, ma loro si limitano a scuotere semplicemente la testa. Lei forse vorrebbe provarsi una gonna, ma non riesce a trovare la taglia giusta, così ci rinuncia. Anche l’amica riappoggia il golfino, pur mostrando ancora una certa titubanza, ed alla fine escono da lì, salutando con cortesia la ragazza che sta alla cassa.

“Però tuo marito faceva il giornalista anche prima di conoscerti”, dice adesso l’amica. “E’ vero”, fa lei; “ma sai come vanno le cose: pensi sempre che tutto migliorerà, oppure che ti potrai abituare a questa vita, prima o dopo. E poi non avevo proprio considerato che con un mestiere del genere lui si ritrovasse a stare continuamente al telefono con qualcuno, a cercare notizie ed aggiornamenti, anche quando è con me, tanto che con la testa rimane perennemente da qualche altra parte. Per lui sembra non esistere altro che il suo lavoro, ma certe volte diventa difficile anche soltanto parlarci”. Poi decidono di prendere un caffè in una pasticceria luminosa poco più avanti, così entrano, si siedono ad un tavolino e guardandosi in giro aspettano il cameriere.

“Forse dovrei cambiare atteggiamento”, fa lei; “iniziare a disinteressarmi completamente della nostra abitazione, di tutte le faccende da portare avanti: mettere in ordine, sistemare gli armadi, occuparmi della spesa quotidiana che resta in parte perennemente ancora da fare, ed alla fine anche di cucinare, e sempre con nuove ricette “. L’altra sorride, ordina al cameriere un tè ed una fetta di torta, poi fa: “potresti chiedergli l’aiuto per tutti i giorni, piuttosto che due volte alla settimana come hai adesso”. Lei prende un sorso del suo caffè macchiato, poi fa: “a mio marito gli pare già di spendere troppo così, figuriamoci se gli dico una cosa del genere”. Poi qualcuno con cortesia saluta loro due con un gran sorriso, e loro rispondono alla stessa maniera. “Potrei farmi desiderare”, fa lei sottovoce, proseguendo a sorridere. “Qualcosa magari potrebbe anche smuoversi”.

Infine, dopo qualche piccola risata intorno a quel tema, loro due decidono di uscire dal locale e tornarsene con calma alle loro rispettive abitazioni. Lei subito sbuffa, mostrando con ciò di non dimenticare in nessun momento di essere sempre da sola durante certe serate, e di scocciarsi parecchio per questo. L’altra la guarda, “si potrebbe andare a cena fuori, io e te”, le dice con leggerezza. “Magari farci soltanto uno spuntino, e subito dopo arrivare con la mia macchina fino ad un locale che conosco, dove a una certa ora si balla”. “Perché no”, fa subito lei; “se torno a casa non troppo tardi mio marito non se ne accorge nemmeno”. Ridono, camminano più svelte sui tacchi adesso che si sono trovate d’accordo. Poi arrivano fino all’automobile, ci salgono sopra, e all’improvviso si sentono libere, come se non ci fosse più nessun obbligo. “Va proprio bene”, fa lei chiudendo il suo sportello; “cambiare qualcosa è sempre un momento importante”.

Bruno Magnolfi

Importanza della noia.ultima modifica: 2020-01-29T20:17:12+01:00da magnonove
Reposta per primo quest’articolo