Ogni decisione.

 

Per tutto il giorno ho pensato che questa sera sarà l’ultima volta che mi recherò al parcheggio dello stadio, a far la guardia non so più neppure io a che cosa. Devo per forza concentrarmi e convincermi di questo, perché soltanto immaginare che da domani sarà proprio finita, che una volta per tutte sarò sollevato da questo impegno divenuto insopportabile, è per me in questo momento un sollievo davvero enorme. Non lo so seriamente se riuscirò ad essere coerente con questo pensiero divenuto in poche ore martellante, in ogni caso soltanto continuare a riflettere ad una cosa di questo genere, alleggerisce in modo completo ed incredibile tutta la mia mente, e fin da quando ho iniziato a convincermi di una possibilità del genere, mi sono subito sentito davvero molto meglio. Perché in fondo so di essere ancora una persona, e come tale posso ritenermi in ogni momento del tutto libero di decidere che cosa sia meglio per me e per il mio futuro, e anche soltanto progettare delle scelte sulla base del mio solo sentire, mi fa provare delle sensazioni che fino a ieri credevo ormai dimenticate. Via tutte quelle abitudini ingombranti, via questo proseguire con dei comportamenti divenuti quasi automatici: occuparsi in questo esatto momento di qualcosa come fosse per una definitiva ultima volta, rimette in gioco tutte quante le possibilità, rende ogni aspetto del mio tempo molto più vivibile, ricco di alternative, più vero.

Perciò ho percorso anche stasera proprio le medesime strade di sempre, però guardando tutto ciò che mi è sfilato attorno con occhi talmente nuovi e differenti, da arrivare con una grande leggerezza fino in prossimità di questo maledetto stadio di calcio, un luogo che ormai conosco in ogni suo centimetro, col suo grande anello di tribune immerso come sempre nel sonno dell’inattività notturna. Il parcheggio intorno sgombro di veicoli, i radi lampioni svogliati ed esili, tutto esattamente come ogni notte, eppure, pur riconoscendo come familiare qualsiasi angolo di questo posto, soltanto per la mia volontà profonda di non ritornarci mai più da queste parti, di smetterla una volta per tutte con questo assurdo lavoro di guardiano notturno, mi ha subito portato verso un sentimento quasi di improvvisa ed inedita nostalgia per tutti questi luoghi.

Accadono a volte certe cose per cui nulla in seguito può davvero essere ancora come appariva prima, perciò diventa persino inutile immaginarsi di poter tornare completamente indietro e dimenticarsi quanto è successo in un dato momento. Resta uno strascico, una traccia profonda, un segno indelebile che sempre tornerà in mezzo ai pensieri o nei sogni fatti con grande leggerezza, quando si dorme profondamente con le briglie della propria fantasia libere e sciolte. Inutile cercare di scrollarsi di dosso in una volta sola tutto quanto; ci sarà ancora ciò che si è stratificato al nostro interno, torneranno a galla  prima o dopo tutte quelle sensazioni che ci siamo illusi di aver cancellato in una volta sola. E forse si chiameranno incubi, perché richiederanno quell’attenzione e quell’impegno che credevamo illusoriamente di aver lasciato dietro le nostre spalle.

Poi la notte è trascorsa come sempre, l’alba mi ha chiamato verso il termine del mio orario di lavoro, così ho rimesso in moto la mia auto, forse ho sbadigliato al nuovo giorno e sono tornato alle mie cose ordinarie, senza pensare niente, tranquillo, privo di qualsiasi ulteriore riflessione. Non devo prendere decisioni affrettate, mi sono detto soltanto una volta sulle scale del mio condominio: perché adesso non so più a cosa risolvermi, ma in ogni caso continuerò senz’altro a credere che ogni decisione può davvero essere presa, qualsiasi essa sia.

Bruno Magnolfi

Ogni decisione.ultima modifica: 2019-03-24T21:02:23+01:00da magnonove
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