Questione cruciale.

 

Oramai non riesco più a sentirmi indifferente a quanto è accaduto, anche se non sono stato affatto capace di vedere o toccare con mano la situazione medesima. Sentendomi meglio oggi, mi sono messo in giro a piedi per tutto il centro della mia città, proprio cercando di rendermi conto se riuscivo ad inquadrare qualche individuo, con il mio occhio allenato, che stesse svolgendo lo stesso mio mestiere di sorvegliante per la sicurezza, pur durante le ore di luce del giorno, e non di notte come invece tocca fare a me. Ho girellato per tutte le piazze più famose ed importanti, soffermandomi vicino sia ai monumenti che ai palazzi di prestigio, ed ho guardato con grande interesse tutte le persone ferme o sospettosamente rallentate, quelle che osservavano quasi di tutto attorno a loro, e che sembravano sul posto soltanto per scrutare chi si trovavano più vicino.

Su diversi soggetti ho avuto anche delle parziali certezze, in considerazione dei miei interessi, e per questo motivo ho perso molto del mio tempo, visto che ho dovuto naturalmente ricorrere a tutti gli stratagemmi che conosco per osservarli e non farmi a mia volta scoprire; ma di ognuno alla fine non sono riuscito ad avere un riscontro realmente positivo, ed anche se il dubbio su questi individui ha continuato a girarmi fino a poco fa dentro la testa, non sono stato capace comunque di rendermi conto se stessero davvero esercitando il mestiere di sorvegliante per la sicurezza, oppure no. Stasera tornerò al mio solito parcheggio vuoto intorno allo stadio cittadino, perché nonostante venga giocata una partita di calcio nelle ore serali, più tardi, a notte fonda, tutti se ne saranno andati con le loro macchine, lasciando il piazzale completamente deserto. Sistemando le ultime cose prima di salire a bordo della mia auto, e naturalmente dopo aver comunicato ai miei capi che stavo per riprendere appieno il mio lavoro, mi è venuto a mente come in un lampo che forse c’è un luogo che in qualche modo può assomigliare al parcheggio del campo sportivo dove adesso vado a stazionare, un posto dove spesso in molti si recano, ed in cui lasciano le loro macchine ferme e chiuse, a volte anche per molto tempo, senza che qualcuno controlli un bel niente dei comportamenti che vengono adottati, e degli incontri che in questo luogo si fanno.

Ho pensato probabilmente che se i miei capi, per ragioni che a me ancora sfuggono, si permettono di pagare una persona come me per sorvegliare ogni notte un posteggio praticamente deserto, a maggior ragione dovrebbero pagarne un’altra per controllare continuamente un luogo che rimane sempre pieno di macchine, peraltro senza guidatori né passeggeri. E siccome in questo luogo, quasi non si pone alcuna differenza tra il buio della notte ed il giorno pieno di luce,  tanto vale, dal punto di vista di questi miei superiori, mandarci qualcuno a visionare attentamente cosa succede, esattamente durante le ore quando fa chiaro, piuttosto che col buio. Così ho iniziato a pensare all’aeroporto cittadino come ad uno dei luoghi più sensibili per il malaffare, un posto in cui è probabile ci si incontri regolarmente per ordire, ai danni di tutti, chissà quali piani criminosi, se non fosse che esistono persone proprio come me che già con la loro presenza possono riuscire a mettere perfino una sicura soggezione a certi personaggi.

Così ho deciso che domani nella tarda mattinata andrò senz’altro lì, anche se quella zona mi rimane piuttosto fuori mano: girerò all’interno dell’enorme piazzale in lungo e in largo tra tutte le auto parcheggiate, ed indossando degli occhiali scuri per essere meno riconoscibile, ma portando con me anche il solito binocolo per vedere bene i dettagli, cercherò di capire chi mai ci sia in giro a svolgere i fondamentali controlli. Ormai devo trovare almeno un collega che porta avanti il mio stesso mestiere: è diventata per me una questione cruciale; qualcosa che quasi non mi lascia respiro.

Bruno Magnolfi

Questione cruciale.ultima modifica: 2019-02-24T20:41:22+01:00da magnonove
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