Così com’è.

Carlo, dice lei. E poi basta. Fuori scende la sera, sul largo viale di fronte le gomme delle auto continuano a rotolare sul fondo umido emettendo una specie di soffio o di respiro, anche se, chiudendo loro ermeticamente le vetrate dello spazioso appartamento, rinunciano subito a far giungere fin dentro qualsiasi rumore. Lei lo osserva ancora nell’attesa di un gesto oltre la lettura distratta del giornale. Carlo però ne avverte la presenza alle spalle, e proprio per questo finge assoluto interesse per l’articolo che si ritrova sotto gli occhi.

Dobbiamo parlare, fa lei. Lui volge per un attimo lo sguardo dalla sua parte, si sistema meglio gli occhiali sul naso e gira la pagina con accuratezza, per poi decidersi a chiedere: ma di che cosa? Non so, fa lei; non facciamo mai niente, stiamo qui oscillando perennemente da una poltrona all’altra senza mai concludere neanche di coltivare un interesse per qualcosa, o di mettere a punto una qualche decisione, occuparci di un tema, di un argomento, non saprei neppure dire quale.

Ma se dobbiamo addirittura sforzarci per trovare una passione a cui affezionarci, forse anche da condividere e magari fare nostra, proprio come vorresti tu; se non è qualcosa che ci nasce spontaneamente tra i nostri desideri, come può essere qualcosa da prendere poi seriamente? Forse hai ragione, dice lei, ma io mi sento annoiata, ecco l’ho detto, anche se non avrei voluto. Vorrei fare qualcosa, anzi, provare continuamente una spinta ad occuparmi di qualche argomento. In fondo bene o male tu hai il tuo lavoro, ma alla fine a me di una giornata intera spesse volte non rimane quasi niente.

Carlo si alza, va alla vetrata, osserva il flusso del traffico mentre scorre ordinatamente. Non si sente affatto toccato dal problema di sua moglie, però prova la necessità di darle una risposta, come sempre gli succede in casi di questo genere. Si volta, la guarda, all’improvviso gli appare soltanto come una grandissima scocciatrice, una che riesce semplicemente a sollevare dei piccoli e fastidiosi problemi pressoché insolubili. Però, forse proprio per questo, va verso di lei e l’abbraccia, come se quel gesto fosse capace da solo a distendere in un unico momento qualsiasi possibile tensione.

Conosco per vie traverse una grossa associazione di volontariato, le dice a voce bassa. Potresti impegnarti con loro, dare una mano: riunioni, incontri, decisioni da prendere, sentirti utile a qualcosa di sociale, insomma. Resta in aria una pausa silenziosa, in cui è facile immaginare le macchine lungo la strada mentre sembra continuino perennemente il loro carosello. Perché no, fa lei alla fine. Potrei sempre provare, e rendermi comunque conto di quanto tempo e di quante energie riuscirebbe ad assorbirmi un’attività di questo genere, prima ancora di decidere se vada davvero bene. Certo, fa Carlo, domani cercherò con qualche telefonata di metterti subito in contatto con qualcuno di loro, anche se naturalmente stasera non posso prometterti niente di preciso.

Va bene, fa lei, mi sento già meglio al solo pensare che posso finalmente rendermi utile per qualcuno, perché al contrario questo accorgermi che il tempo per me spesso trascorre in un modo così omogeneo e insignificante mi rende depressa, apatica, quasi sofferente.

Carlo si protende per darle un piccolo bacio sulla fronte, mentre lei ispirata e sorridente subito va verso il tavolo da fumo, e si accende con soddisfazione una delle sue sottili sigarette. In fondo ci vuole poco, dice ironica, per farmi contenta. Poi va verso il finestrone e si ferma un attimo a fissare il traffico nevrotico che scorre proprio là sotto. Il mondo privo di passione non ha alcun senso, conclude. Tutti gli altri corrono verso qualcosa, sono spinti in avanti da desideri irrinunciabili; certe volte mi pare tutto così effimero, assurdo, addirittura privo di significato; ma poi mi convinco che hanno ragione a scorrere così l’uno a fianco all’altro, proprio come quelle macchine laggiù, pare anche a te Carlo? Lui si volta senza neppure averla ascoltata, però risponde subito: certo cara; è proprio così.

Bruno Magnolfi

Così com’è.ultima modifica: 2015-09-28T20:54:16+02:00da magnonove
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